I costruttori "bocciano" il Pgt di Fontana e incontrano Galimberti

È stata una conferenza stampa con sorpresa finale quella organizzata dall’Ance (Associazione nazionale costruttori edìli) per far arrivare ai candidati sindaco i propri desiderata. Dopo aver passato una buona oretta a ribadire che il giudizio negativo sul Pgt della Giunta Fontana non implicava alcun giudizio politico, il presidente dei costruttori edili, Orlando Saibene, si ritrovava fuori dall’ufficio Davide Galimberti, candidato alla carica di sindaco per il centrosinistra, accompagnato da Andrea Civati, capolista del Pd, che proprio ieri aveva commentato le dichiarazioni del candidato del centrodestra Paolo Orrigoni, evidenziando la contraddizione di chi «sconfessa il Pgt sostenuto e approvato dagli stessi partiti che vuole rappresentare nei prossimi 5 anni».

Chi è la gola profonda? La domanda se la sono posta a più riprese le rappresentanti degli ordini professionali Roberta Besozzi (ingegneri) Laura Gianetti (ordine degli architetti), all’inizio della conferenza stampa, riferendosi alle dichiarazioni rilasciate la sera prima da Paolo Orrigoni  in merito alla volontà di rivedere il Pgt. Parole che ricalcavano il contenuto del documento prodotto dall’Ance per la conferenza stampa.

Da sinsitra il direttore di Ance, Juri Franzosi, il presidente Orlando Saibene e Roberta Besozzi, presidente ordini ingegneri

Da sinsitra il direttore di Ance, Juri Franzosi, il presidente Orlando Saibene e Roberta Besozzi, presidente ordine ingegneri

Noi facciamo rappresentanza, non politica – Saibene, Besozzi, Gianetti e Luca Bini (Colleggio geometri) hanno ribadito più volte la loro equidistanza politica dai candidati alla carica di sindaco, nonostante le dichiarazioni nette e dure del presidente dell’Ance sul Pgt della giunta di centrodestra guidata per due mandati da Attilio Fontana. «Ci hanno messo otto anni per farlo – ha detto Saibene – avendo anche una maggioranza che gli permetteva di fare qualsiasi cosa. Si poteva aprire un dibattito invece si è arrivati all’ultimo momento approvando un Pgt  obsoleto e inadeguato pensato quando le cose andavano bene e arrivato con la crisi economica già in atto. È dunque indispensabile rivederlo perché non c’è un’idea per la città e mi auguro che chiunque vinca abbia un approccio un po’ diverso rispetto a quanto visto in questi anni».
Il presidente dell’ordine degli ingegneri, Roberta Besozzi, ha invece ricordato il metodo utilizzato dall’amministrazione Fontana: «Siamo stati invitati al tavolo del Pgt a una settimana dall’approvazione. E così abbiamo dovuto nominare un avvocato per le nostre osservazioni. A che serve essere convocati se non si viene ascoltati? Noi diamo pareri gratis, abbiamo competenze, siamo disponibili al confronto con la pubblica amministrazione e quindi siamo una risorsa. Se in futuro ci venisse chiesto qualche parere, non ci tireremo certo indietro. Se questa città ha perso diecimila residenti, qualche ragione ci sarà».

Una città da vivere – Juri Franzosi, direttore di Ance, preoccupato che lo sguardo fosse troppo rivolto al passato, ha ricordato che i costruttori hanno una visione della città: ripartire dai quartieri, attingendo ai fondi Ue, e istituire una cabina di regia nell’assessorato competente. Franzosi richiama l’esempio di Mendrisio che ha valorizzato la comunità di studenti universitari. A differenza di Varese che ha isolato l’ateneo e il relativo campus. «Varese e la sua università – ha detto il direttore di Ance – devono vivere insieme perché la città ha tutto da guadagnare in termini di vivacità».

Il colpo di scena – Finita la conferenza stampa con evidente ritardo sui tempi previsti, Saibene e Franzosi hanno trovato nella sede di Ance il candidato del centrosinistra  Galimberti e il capolista del Pd Civati, convocati dai costruttori per un confronto. Il presidente di Ance, non richiesto, ha subito messo le mani avanti: «Non voterò Galimberti, perché sono di Saronno».
«Non preoccupatevi  la variante generale al Pgt l’avevo già inserita mesi fa nel mio programma» ha replicato serafico Galimberti.
«E Orrigoni?»
«L’abbiamo già incontrato da tempo» ha detto sorridendo Saibene .
Chi è la gola profonda?

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2 risposte a “I costruttori "bocciano" il Pgt di Fontana e incontrano Galimberti

  1. ing. Pietro Francesco Romeo

    Il PGT ha creato povertà . .I costi per l’acquisto dei volumi perequativi sono pazzeschi. Avevo previsto ,durante l’esposizione del PGT tutti i costi . Oggi siamo a questi livelli : per costruire una casa in classe A ,per esempio di mq 200 residenziali , quindi due piani fuori terra di 100 mq ciascuno ,su un lotto di terra di 998 mq (esempio ),in TUC R1 , con un volume di circa 680 mc . compresi i muri e i solai ,bisogna spendere € 62.000 per i soli costi di Costruzione+Oneri di Urbanizzazione Primaria + Oneri di Urbanizzazione Secondaria. A questa si aggiunga la ”gogna”dell’acquisto dei volumi perequativi ,possibilmente da un privato ,perchè fare opere pubbliche col taglio giusto dei quattrini dei volumi perequativi di competenza , è un’operazione difficilmente praticabile per la macchinosità della burocrazia.
    I Volumi vengono pattuiti per cifre comprese fra i 200 € /mc a 143 € /mc. così come indicato nel Piano dei Servizi e dalle successive delibere in merito. Quindi ,poichè c’è l’obbligo di acquisto di volume perequativo , occorre perdere almeno cinque /sei mesi prima di approdare questo risultato. Alla fine di molte peripezie si contratta fra coloro che hanno terreni vincolati con VCON (attenzione,vincoli perpetui-) o altro tipo di vincolo . Quindi si spendono per 100 mc circa (0,1 mc/mq x 998 )almeno € 18.500 di acquisto di volumetria + 9% di tassa registro + € 1500 di notaio + IVA .e cassa previdenza sulla parcella del notaio . Alla fine di questa storia il nostro committente spende circa € 85.000 prima ancora di battere un chiodo . L’incidenza dei costi fra oneri e volumi perequativi è di circa €/mq 403-405 . Quanto costa una casa nuova oggi a Varese?
    Fate i conti : non meno di € 3.000 /mq Se invece il terreno supera i 1000 mq in TUC R1 i costi aumentano per l’incremento dell’acquisto obbligatorio dei volumi perequativi fino al 30% del volume costruibile. Quindi possono costruire solo pochissimi cittadini ,che spesso sono costretti a unire più risparmi familiari di una vita anche dei loro parenti più stretti. I nostri figli dovranno per forza emigrare in altri paesi limitrofi perchè sul nostri territorio non c’è più nulla da fare. Senza contare che i terreni vincolati in TUC R2 sono penalizzati ancora di più- Altro che Volumetria in decollo e volumetria in atterraggio! Questa è stagnazione. Le aree di trasformazione rimarranno paralizzate per sempre ,sia per gli elevati costi, sia per l’impossibilità di accordare tutti i proprietari con vincoli esagerati, e costi di urbanizzazione e volumi perequativi impossibili da affrontare . In più si sono messi vincoli paesaggistici e ambientali al di fuori di ogni normale logica urbanistica ,sia sui fabbricati riportate nelle vecchie tavole Nistri anteguerra , sia su fabbricati fotografati dal primo volo fotogrammetrico del dopo guerra. O si tagliano i costi delle vendite dei volumi perequativi (da decimare) ,si diminuiscono sensibilmente gli oneri di urbanizzazione, si diminuiscono sensibilmente tutti i vincoli paesaggistici e ambientali e si porta sul tavolo il concetto di incentivo fiscale e urbanistico e sociale alla ROTTAMAZIONE dei vecchi immobili , oppure la Città diverrà sempre più povera .

  2. consigliere

    Resto basito a leggere dichiarazioni del tipo “Noi facciamo rappresentanza, non politica – Saibene, Besozzi, Gianetti e Luca Bini (Colleggio geometri) hanno ribadito più volte la loro equidistanza politica dai candidati alla carica di sindaco”. Nel mio ordine il documento non è stato condiviso. Allora che rappresentanza è ? Ce lo spiegate Presidenti ?

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