Oriente e occidente si incontrano a Sant'Anna da Ari e Akiko
Durante la nostra tappa nel quartiere di Sant’ Anna, alla scoperta dei luoghi d’incontro della zona, ci siamo “imbattuti” in una bella storia d’integrazione tra tre culture diverse: armena, giapponese e italiana.
Sono passati 18 anni da quando Ari Armen Mekiker, di origine armena, e sua moglie Akiko Fujita, giapponese, hanno scelto di investire nel Villaggio di Sant’Anna aprendo un’attività.
Il nome del locale è “Bar La Perla” e la sua posizione strategica al centro del rione, in via Masaccio 9, gli ha permesso di guadagnarsi negli anni un posto nella storia della comunità locale.
L’atmosfera che si respira entrando nel locale è davvero particolare. L’arredamento ricorda vagamente i bar della “vecchia” Milano, ma ci sono anche simboli delle culture armena e giapponese. Ad esempio, immancabile il “Maneki Neko”, il gatto della fortuna e del buon auspicio nella cultura giapponese. Potremmo definire il locale un luogo d’incontro di persone, giovani e anziani, ma anche di culture diverse che si sono integrate benissimo nella comunità fino a diventare un vero e proprio punto di riferimento.
La storia dei due proprietari è molto bella. I due si conobbero a Milano mentre Akiko studiava canto, grazie a conoscenze in comune si incontrarono e fu subito amore, hanno costruito una famiglia e intrapreso una strada sconosciuta e spesso difficile, aprendo un’attività.
A vedere Ari dietro al bancone, sembra essere nato per fare il barista. In realtà, una volta lavorava nel settore tessile. Aprire qui fu una scommessa, un investimento e un rischio ma ad oggi può davvero essere considerato la “perla” del rione, anche se la crisi non ha risparmiato nemmeno il suo bar. “Una volta l’attività andava molto bene, ìultimamente la crisi ha ridotto la nostra clientela – afferma- ma abbiamo un vantaggio, essendo un quartiere chiuso abbiamo i nostri clienti abituali”.
In passato il bar rimaneva aperto fino alle 2 di notte perché fuori si ritrovavano tanti ragazzi. Con il passare degli anni l’affluenza è diminuita e le occasioni in cui Ari decide di tenere aperto fino a tardi sono poche, ma non chiude mai prima di mezzanotte, fino a quell’ora lo potete trovare lì, pronto ad accogliere un abitante del villaggio o un passante col solito sorriso.
YA