Andrea Badoglio parte all’attacco
Si era già presentato a voce, davanti ai cittadini, e su Facebook: è stata quindi solo un passaggio formale la conferenza stampa di presentazione della candidatura a sindaco di Andrea Badoglio. «L’ho indetta perché nessuno credeva che mi fossi candidato sul serio, solo perché non aveva indetto una conferenza stampa. Eccomi qui».
Badoglio, varesino della prima cappella, vice presidente nazionale dell’Associazione S.O.S. Usura, capitanata da Paolo Bocedi, ora è un imprenditore nel marketing: ma la sua vita lavorativa è stata travagliata soprattutto dalle sue denunce di irregolarità che aha presentato nelle varie aziende che ha frequentato.
«In tanti, quando hanno capito che facevo sul serio, hanno cercato di dissuadermi dall’andare avanti. Alcuni simpaticamente, in amicizia. Ma altri in maniera decisamente più minacciosa e antipatica. Ma mi guardo bene dal farmi intimidire: anzi, lo considero un punto della mia attività politica: lavorare per difendere chi è più debole si sente minacciato, perchè possa riprendere il sorriso».
Ora si presenta con una lista civica, formata da veri cittadini e non da persone che hanno fatto politica: «E poiché il mondo pullula di liste civiche dove ci sono politici che cercano di riciclarsi in questo modo, cercherò di essere originale: dirò che sono un politico, da oggi. A capo di una lista civica di veri cittadini».
Insieme alla lista, ha presentato il suo manifesto in 15 punti: dove i principali sono lotta alla corruzione, legalità, attività per i giovani e per gli imprenditori.
Andrea Badoglio è il quarto candidato sindaco a presentarsi per le amministrative di Varese dopo Davide Galimberti, Stefano Malerba e Paolo Orrigoni. A sostenerlo, tra gli altri, il presidente della sua associazione, Paolo Bocedi, che di lui ha dato una definizione colorita ma assolutamente comprensibile: «Badoglio è una persona da votare perché è un vero rompicoglioni. E i rompicoglioni, con chi sbaglia, servono».