Luca Paris: "Il centrosinistra è compatto e Galimberti sarà la primavera varesina"
Luca Paris è il segretario cittadino e candidato del Pd a questa tornata elettorale nella coalizione di centrosinistra che appoggia Davide Galimberti. Sposato con due figlie, laureato in Giurisprudenza, lavora da più di vent’anni nelle amministrazioni locali. Alla vigilia delle elezioni si dice consapevole della partita aperta e dice: “Spero che l’elezione di Davide Galimberti possa rappresentare la primavera varesina che quest’anno tarda ad attivare”
In questi giorni dallo schieramento politico contrapposto al vostro Forza Italia vi ha definiti divisi e poco compatti e si è detta dubbiosa sull’effettiva capacità di governare da parte vostra. È davvero così?
È vero esattamente il contrario. La coalizione di Galimberti è rappresentativa di tutta la società varesina. Non soltanto della realtà politica del centrosinistra ma di tutta una serie di realtà cittadine che vanno dal sociale alla cultura al mondo delle professioni, al lavoro e all’impresa e ha una grossa rappresentatività. La nostra coalizione si è aperta totalmente alla società varesina. Dal punto di vista politico è omogenea e questa omogeneità trova la sua sintesi nel programma del candidato sindaco Galimberti, costruito per tutta la coalizione. È un programma caratterizzato dalla concretezza e dal pragmatismo. Il nostro obiettivo è amministrare bene la città per i prossimi anni facendola ripartire dopo 20 anni circa di declino inesorabile. Varese ha bisogno di tornare a essere competitiva. È invece come ti dicevo la coalizione di centrodestra a essere spaccata perché ha perso pezzi importanti di quello che era il suo tessuto connettivo e perché non ha una leadership forte che riesca a tenerla unito.
Per la prima volta dopo anni in molti parlano di competizione davvero aperta nella città di Varese. Qual è l’atteggiamento del Partito Democratico in questa campagna elettorale?
Il Pd ha affrontato questa campagna elettorale consapevole del fatto che i varesini chiedono una svolta nel modo di amministrare la città perché gli ultimi anni dell’amministrazione sono stati fallimentari. L’atteggiamento del Pd è stato molto concreto in termini di ascolto e dialogo e confronto con le persone. Abbiamo condotto una campagna su temi concreti e proposte, una campagna molto varesina, non urlata e senza striscioni o inserzioni pubblicitarie ma fatta di ascolto, dialogo e concretezza. Crediamo che questo sarà molto apprezzato dagli elettori varesini. Siamo anche consapevoli che in città il Pd ha una sua forza e questo verrà testimoniato dal risultato alle elezioni.
A proposito di alleanze, di recente Forza Italia ha ribadito fermamente che in caso di ballottaggio il centrodestra non cercherà l’alleanza con Stefano Malerba. Si può dire lo stesso del centrosinistra?
L’omogeneità della nostra coalizione ha il suo punto di forza nella compattezza. Noi non escludiamo di vincere al primo turno ma se ci sarà un secondo turno è chiaro che bisognerà valutare attentamente l’espressione del voto dei varesini.
Cioè?
Che faremo un’attenta analisi del risultato che uscirà dal voto.
Daniele Zanzi in una nostra recente intervista ha detto che sarà la garanzia che Malerba non si alleerà col centrosinistra
Non mi sembra che abbia detto questo e a ogni modo non è mia intenzione fare polemica.
Per quale motivo ti sei candidato?
È la prima volta che affronto una candidatura in consiglio comunale sebbene anche in precedenza ci sia stata data la possibilità di farlo. In questo caso ho deciso di mettere a disposizione le mie competenze e il mio bagaglio politico ma anche le mie competenze concrete. Io mi occupo di pubblica amministrazione e questo è quello che posso offrire in termini di capacità tecniche. Lo faccio per spirito di servizio.
Qual è la tua idea di politica?
Ritorno all’idea di spirito di servizio. La mia idea di politica è di servizio ovvero mettersi a disposizione della propria comunità per cercare di ascoltare e parlare con le persone e cercare di far sì che la qualità della vita dei propri concittadini possa essere la migliore possibile.
Quali sono i tuoi maestri di vita?
Penso che i primi maestri di vita di una persona siano i propri genitori e io spero di poter essere all’altezza di essere il maestro di vita per i miei figli. Dal punto di vista della mia formazione ho molti personaggi di riferimento. Tra i leader politici Obama ma anche Mitterand. Ho poi avuto una grossa ammirazione per Sandro Pertini soprattutto per le sue doti di grande umanità oltre che politiche.
Quali sono i tre settori più importanti su cui agire a Varese?
Il recupero delle aree dismesse che ha molteplici obiettivi e risvolti tra cui rendere la città più bella, eliminare il degrado ma anche dal punto di vista della sicurezza può avere un effetto positivo. Poi il sociale: bisogna mettere da parte gli interventi spot e cominciare a fare sistema con tutte le associazioni di volontariato presenti nel territorio. L’amministrazione comunale ha il compito di fare da regia e in questo modo mettere in sinergia il pubblico e il privato per moltiplicare gli effetti di beneficio. E in terzo luogo la viabilità cittadina sulla quale, come del resto è nel programma del candidato Galimberti, occorre effettuare da subito uno studio sulla mobilità e realizzare uno strumento che tenga conto di come si sono trasformati la viabilità e i flussi per razionalizzare e rendere il traffico più fluido e scorrevole. Quello del traffico è problema sentitissimo ed è una delle cose che tocca di più i cittadini in senso negativo. Penso alle arterie di viale Borri e viale Belforte che sono una vera e propria via crucis sia per chi le vuole percorrere sia per i residenti che respirano smog e inquinamento.
Qual è il primo intervento che dovrebbe fare il futuro sindaco della città?
Intervenire sul parcheggio della prima cappella bloccandolo definitivamente.
Qual è la cosa migliore che ha fatto l’attuale amministrazione e dove invece poteva fare meglio?
È una domanda difficilissima. Oggettivamente non ricordo delle cose, ho difficoltà a individuare la cosa migliore fatta da questa amministrazione. Poteva fare meglio su tutto. In generale avrebbe potuto rendersi meglio conto di quelle che sono le effettive esigenze dei cittadini ascoltandoli e parlando con loro, cosa che in questi anni non è stata fatta.
In una recente analisi di Luca De Biase del Sole24Ore emerge una conclusione secondo la quale il destino delle città sarà sempre meno determinato dalla posizione geografica e sempre più dalle connessioni. Condividi? E a cosa è importante secondo te che la città di Varese si connetta?
Condivido ma non totalmente. È sicuramente condivisibile per molti aspetti. Esiste comunque una realtà di fatto locale legata al posizionamento geografico soprattutto per quanto riguarda le infrastrutture e l’ambiente che influiscono notevolmente anche sulla possibilità di avere questi tipi di connessioni. Pensiamo all’Arcisate-Stabio rispetto a come potrà cambiare il volto di questa città. Ci sarà un flusso di transito e non più un blocco degli arrivi a Varese. E questo ci impone di pensare a un sistema di turismo nell’area varesina e all’ambiente.
Chiudono sempre più attività in città. Cosa faresti per contrastare questa situazione?
Questo è sicuramente un problema grandissimo per la nostra città perché il piccolo commercio è stato sempre fondamentale per il tessuto produttivo. Gli attuali amministratori purtroppo anche su questo sono stati inadeguati e latitanti. Ci sono tanti interventi concreti che si potrebbero fare, dai quali si può partire per fermare questo tipo di emorragia del piccolo commercio. Le proposte contenute nel programma sono l’eliminazione del pagamento della sosta nella pausa pranzo, una tassa imposta, e poi nella fascia serale e poi quella di far partire veramente la realizzazione dei parcheggi dei quali sinora si è solo parlato in via Sempione e via Bernardino Luini. Un’altra cosa interessante emersa dal colloquio con i commercianti del centro è stata l’idea di dare in concessione uno o due posti auto ai negozi che hanno il fronte sulla strada per permettere un parcheggio temporaneo ai propri clienti. Questi sono aspetti su cui il comune può intervenire. E poi ancora la tassa sui rifiuti in tariffa sulla base della produzione.
Cosa non vorresti vedere a Varese?
Non vorrei vedere una città che continua a ripiegarsi su sé stessa. Vorrei che tornasse una città dinamica dove meglio vivere e con più opportunità per i giovani che vivono e crescono in questa città.
Se dico “diritti civili” cosa ti viene in mente?
Intanto la Costituzione. Questo deriva dalla mia formazione giuridica, ma sicuramente i principi fondamentali della Costituzione italiana dai quali si deve partire per costruire un complesso di norme effettivamente rispondenti a questi principi.
David Mammano