Lega e Fdi Varese Cresce in strada per contestare Renzi
La Lega Nord e Fratelli d’Italia Varese Cresce hanno organizzato una contestazione contro Matteo Renzi. Il Carroccio lancia un appello ai cittadini per trovarsi alle 20 in via Monguelfo. “Se anche tu hai perso il lavoro a causa delle tasse che hanno ucciso la tua azienda o a causa delle banche che non hanno sostenuto la tua impresa. Allora stasera devi unirti a noi per accogliere MATTEO RENZI.Ci troviamo stasera a Varese in via Monguelfo alle ore 20″. Un messaggio accompagnati dai seuenti hashtag. #varesemairossa #renziacasa #pdvergogna.
Oltre a questo, il segretario provinciale Matteo Bianchi e il capolista Fabio Fedi attaccano Davide Galimberti, candidato sindaco del centrosinistra a Varese. E gli dice: “Sei stato smascherato, sei un burattino di partito nella fabbrica del premier”.
“In questi mesi abbiamo visto e sentito di tutto dal candidato Sindaco del PD, dall’ammirazione per le buone pratiche fiorentine sul turismo, passando per le imminenti grandi nuotate nel nostro lago di Varese; tuttavia mai si era sbilanciato prima su una verità, tenendo opportunamente lontano dalla città il suo leader nazionale, quasi nascondendolo per paura che i cittadini associassero la coalizione guidata dal Davide varesino agli insuccessi del Governo. Ora possiamo dirlo chiaramente: l’avv.Galimberti e’ uno storico militante del PD varesino, già PDS e DS. Banale evidenza?! Peccato capitale?! Non è un difetto essere iscritto ad un partito, anzi ne è un pregio per l’impegno che una persona dedica alla gestione della cosa pubblica, ma non è corretto tentare di annacquare la propria storia politica per confondere l’elettorato e racimolare quatto voti in più! Il bollino che Renzi metterà su Galimberti lunedì sera e’ il marchio di fabbrica!!! E’ un bollino che mischia il ruolo di Presidente del Consiglio e Segretario di partito! E’ una fabbrica di nome PD che ha la responsabilità di aver massacrato il tessuto economico e sociale del varesotto che poggiava sulle piccole e medie imprese. Una fabbrica di nome PD che vuole eliminare ogni briciolo di autonomia locale e centralizzare tutto nel calderone romano per definire dall’alto ogni cosa. Una fabbrica di nome PD che sta disfando il valore su cui poggia la nostra società: la famiglia!!! Noi preferiamo altri tipi di fabbriche, quelle che davano da lavorare alla nostra gente, quelle che contribuivano a interagire con gli enti locali e quelle che aiutavano le nostre famiglie ad avere un futuro. Questo -a tutto vantaggio delle note multinazionali- con Renzi non è possibile e quindi grideremo a gran voce che non siamo concordi con la sua politica! Urleremo ancor di più, in questi ultimi giorni di campagna elettorale, la messa in guardia dal votare una compagine di centro sinistra, organica alla stagnazione del governo romano! Fortunatamente non siamo una città di masochisti e grazie all’impegno di tutti potremo scongiurare di avere una città in mano ad arroganti funzionari del Partito Democratico renziano”.
C’è da dire che anche la venuta dei leader nazionali a Varese non è una novità in questa campagna. Il leader della Lega Nord Matteo Salvini è già venuto due volte insieme al candidato del centrodestra Paolo Orrigoni. Fdi ha portato in città Ignazio La Russa. Il Pd i sindaci lombardi.