Rischia lo chock anafilattico ma il candidato supereroe rimane sul palco

Fosca e Adalberto alle 19 e 30 sono già fuori dal teatro Apollonio pronti a godersi la sfida tra i candidati sindaco. «Siamo originari di Milano ma molti anni fa abbiamo scelto Varese perché era un vero giardino e aveva una grande qualità della vita. E lo stesso ha fatto nostra figlia».  Dalle loro parole si capisce che hanno una grossa aspettativa nei confronti del prossimo sindaco perché le cose, secondo loro, sono molto cambiate nella “Città Giardino“. «Noi non abbiamo ancora scelto  il nostro candidato e siamo qui per capire che cosa hanno intenzione di fare perché questa città ha molti problemi. A che serve abitare in un paradiso, se le strade sono un inferno?» si chiede ironicamente Adalberto.

I rappresentanti dei partiti politici sono tra i primi ad arrivare e visto il divieto di portare bandiere e striscioni all’interno della sala, si affidano alle loro voci. Il tutto in un clima comunque  disteso, con qualche preoccupazione di troppo rispetto ai posti assegnati. Maria di Biumo si è prenotata da dieci giorni ed è sorpresa dalla grande affluenza di pubblico. «Sembra di essere alla prima di uno spettacolo, c’è anche la mia vicina di casa. Non è vero che la politica non interessa più a nessuno».

I candidati puntualissimi si aggirano tra i camerini e la platea, in attesa che inizi l’ultima sfida, mentre i tecnici sistemano le luci e la regia mette a punto la scaletta. Il candidato Andrea Badoglio, detto Bado, se ne sta seduto in galleria a guardarsi apparentemente serafico il teatro ancora vuoto. Non è in forma, ma non lo dice subito e solo alla fine della serata svelerà che è stato punto da una vespa e teme uno chock anafilattico. Un vero supereroe, non c’è che dire. Ci sarà infatti un momento del confronto in cui le parole gli si bloccheranno in gola, un po’ per l’emozione un po’ per la prova fisica, ma l’applauso del pubblico e degli altri candidati lo rimetteranno subito in corsa. «Volevano portarmi al pronto soccorso, ma ho detto di no. Questo confronto era troppo importante» dirà a fine serata il candidato.

Gli staff  verificano gli ultimi particolari e come all’angolo di un ring massaggiano con le parole i loro candidati. Niente è lasciato al caso. Di fronte a mille persone non si può e non si deve sbagliare. PaoloOrrigoni sembra molto a suo agio, stringe mani e dispensa sorrisi distesi a tutti. Lo stesso fa Davide Galimberti che sembra non tradire emozione. Francesco Marcello ha uno staff ridotto , ma non se ne preoccupa, e con sincerità ammette: «È già una vittoria essere qui stasera». Flavio Pandolfo, supportato dallo storico consigliere Rocco Cordì, invece lo staff se lo inventa sul momento convocando a sorpresa un amico. Sul palco si presenta una persona che con fare gentile domanda: «Buonasera, sono Ferdinando Giaquinto e sto cercando un amico si chiama Pandolfo, per caso è qui?». 

Quando si aprono le porte del teatro, tra i primi a scendere in platea c’è Antonio Conte, già candidato sindaco a Varese per il centrosinistra. «E pensare che dieci anni fa c’ero io lì su quel palco» dice con tono malinconico.
Ma quella fu tutta un’altra storia.

 

Michele Mancino

Seguici anche su:

Facebook www.facebook.com/varesealvoto
Telegram sul canale telegram.me/elezionivarese
Newsletter: una mail alla settimana per conoscere quello che è successo. Iscriviti alle newsletter dedicate compilando il form all’indirizzo www.varesenews.it/newsletter
WhatsApp: servizio gratuito per riceverlo invia al numero 335 7876883 il testo ELEZIONI ON Varese

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *