"Guenzani ha governato senza avere un obiettivo"

Abbiamo intervistato Luca Carabelli. Ex assessore nella giunta Mucci dal 2001 al 2011, poi passato in Libertà per Gallarate (a sostegno della Lega Nord e contro il PdL, nel 2011). Oggi è candidato – come indipendente  – all’interno della lista della Lega Nord.

Perché si è candidato? Il mio è un percorso politico che prosegue nel tempo: faccio parte di un movimento politico civico (Libertà per Gallarate, ndr) che già durante la corsa alle elezioni di cinque anni fa, insieme a Gallarate Onesta, fu l’unico ad appoggiare l’allora candidato sindaco leghista Giovanna Bianchi. Oggi siamo convinti che Andrea Cassani sia colui che può garantire un cambiamento, un candidato sindaco giovane ed estraneo dai precedenti schemi di potere cittadino. Libertà per Gallarate ha optato per la candidatura direttamente all’interno della lista della Lega Nord per chiarezza e trasparenza politica. Il nostro obiettivo è vincere le elezioni per portare una boccata d’ossigeno alla nuova amministrazione, affinché agisca in modo più concreto a fronte dei bisogni della città.

Da quanti anni vive a Gallarate? Sono nato a Gallarate, ho vissuto per una ventina d’anni circa vicino ad Arsago Seprio per poi tornare a Gallarate nel 2011. In tutti questi anni ho visto cambiare la città, per alcuni aspetti in positivo, mi riferisco per esempio alla pedonalizzazione del centro, mentre per altri in negativo, perché la città si è un po’ svuotata, anche per la mancanza di brio.

Che idea ha della politica? Io credo che il politico debba essere il cittadino che si mette a disposizione della collettività per migliorare la qualità della vita nel medio e nel lungo periodo. Uno dei requisiti fondamentali è sicuramente l’avere il coraggio di prendere decisioni non sempre immediatamente popolari, ma finalizzate al bene della città e dei cittadini.

Quali sono i suoi maestri di vita? Direi i grandi statisti del XX secolo. Potrei dire Helmut Kohl per la riunificazione della Germania. In generale le persone che hanno saputo dare un contributo nei loro ambiti lavorativi e professionali, un contributo fattivo al miglioramento della vita delle persone.

Qual è il primo intervento che dovrebbe fare il futuro sindaco? Ci sono un paio di cose. Innanzitutto provvedere al decoro cittadino nel piccolo e nel concreto, a cominciare dalla pulizia delle strade fino alla sicurezza ordinaria che consenta di potersi sentire sicuri ad andare in giro di sera anche alla stazione. In secondo luogo la sburocratizzazione dei rapporti tra amministrazione e cittadino, impegnandosi al massimo per semplificarli, in un’ottica di trasparenza, operatività e concretezza da ogni punto di vista. Infine, dovrebbe mantenere finalmente le promesse fatte da sempre ma realizzate solo a singhiozzo nei confronti delle scuole, dedicando a essere risorse economiche e non solo, intervenendo anche in ambito educativo per collaborare fin dove è possibile. Oltre alla manutenzione degli edifici scolastici dovrebbe appoggiare la scuola nella realizzazione di programmi innovativi.

Quali sono i tre settori più importanti su cui agire? Sicurezza, scuola e burocrazia. Gallarate è una città dotata di grandi strutture in ambito culturale e, certamente, anche la sfida della cultura è importante. Questa amministrazione ha vissuto la cultura come un peso, trattandola esattamente come un fardello di cui non riusciva a sbarazzarsi. Gallarate ha risorse culturali importanti quali i teatri, il museo Maga, il conservatorio Puccini e altre, ma non sono state valorizzate. Il nostro obiettivo sarà quindi provvedere a ciò, senza dover ricorrere alle tasche dei cittadini. Un’altra sfida importante per la città è la caserma dell’aeronautica, risorsa che potrebbe rivelarsi importante, oppure i problemi irrisolti come i parcheggi per i pendolari.

Qual è la critica maggiore che farebbe a chi ha governato in questi cinque anni? Credo che in questi cinque anni si sia governato senza un obiettivo. Per esempio personalmente ho una passione per l’ecologia, so che l’amministrazione aveva anche predisposto un assessorato dedicato, ma non è stato sfruttato né dotato di risorse, sintomo di un operare privo di obiettivi a lungo termine.

Qual è la cosa migliore che ha fatto l’attuale amministrazione? Dal punto di vista operativo la rotatoria tra via Venegoni e via Borghi all’altezza delle Ex Scuderie Martignoni, progetto che faceva parte anche del nostro programma di cinque anni fa.

Tra innovazione e tradizione a che cosa darebbe più spazio? In questo momento è importante riuscire a cogliere le opportunità che le innovazioni ci offrono. Occorre essere in grado di saper gestire, governare e fare propri gli strumenti dell’innovazione, senza lasciarsi sopraffare da questi. Penso soprattutto al mondo del lavoro in questo senso. Chiaramente, non bisogna dimenticare la storia e le tradizioni che ci appartengono.

Chiudono sempre più attività in città. Che cosa farebbe per contrastare questa situazione? Cercherei di migliorare la collaborazione con i cittadini. Spesso, quando le attività non funzionano, è difficile stabilire se la responsabilità è dell’amministrazione o delle singole attività che devono essere appetibili, fornendo prodotti e servizi richiesti dalla cittadinanza a prezzi compatibili con le disponibilità di ciascuno. Il comune certamente può garantire parcheggi a prezzi più contenuti, incrementare il trasporto pubblico, ampliare l’area pedonale… può fornire la logistica per lo sviluppo commerciale, magari cercando partnership con gli operatori commerciali, ma è fondamentale la presenza di imprenditori commerciali attivi.

Che cosa non vorrebbe vedere nella sua città? Penso che sia ovvio, non vorrei vedere ciò che dà fastidio, e quindi la delinquenza, il degrado, la sporcizia, le serrande chiuse dei negozi, le code agli uffici pubblici e così via. Tutte piccole cose su cui poter lavorare.

Che cosa le dice “diritti civili”? I diritti civili sono la possibilità che ogni cittadino ha di far valere la propria essenza. I diritti civili mettono tutti nella condizione di ricevere gli stessi servizi e responsabilità, garantendo il rapporto con lo stato e con la cosa pubblica in generale.

 

Camilla Malacarne

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5 risposte a “"Guenzani ha governato senza avere un obiettivo"

  1. GMT

    Cioé parla uno che è stato in Forza Italia, è passato alla Lega contro Forza Italia e, ora, corre con la Lega con Forza Italia. Sto ammattendo … devo rileggere.
    Comunque i precedenti “schemi di potere cittadino” allora esistevano e, ora, stanno solo dietro le quinte pronti a riapparire. Speriamo nelle forze dell’ordine … arrivano … ni-no ni-no ni-no ni-no ni-no

  2. GMT

    Soliti temi, solite proposte, solite critiche, …
    E pensare che alle scorse elezioni amministrative 2011 la sua lettera ai cittadini titolava “Voglio amministrare e non fare affari”, chiudendosi con un “da eletto sarò vice sindaco e mi occuperò di scuole”, mentre ora sembra dire “da eletto sarò assessore e mi occuperò di ecologia”.
    O tempora o mores (o tempi e costumi).

  3. Lucia

    Io sono di sinistra, non di centro-sinistra, ma ho conosciuto Carabelli come assessore e l’ho potuto apprezzare. L’ho stimato ancora di più quando nel 2011 ha rotto con il malaffare. Un ritorno al passato mi delude. Mi spiace e non lo capisco. Nel centrodestra molto più credibile il signor Gnocchi, che 5 anni fa non mi diceva nulla, mentre ora, dopo aver letto i suoi interventi sul vostro giornale, mi fa ricredere. Ma nel centrodestra non c’è nessuno che si pone un problema ETICO? Berlinguer aveva posto un problema morale. Esistesse un Berlinguer del centrodestra!

  4. Lucia

    Sono di sinistra,non di centro-sinistra,ma ho apprezzato Carabelli come assessore.L’ho stimato ancora di piu’ quando nel 2011 ha rotto con il malaffare.Questo ritorno al passato mi delude. Berlinguer aveva posto un problema morale . Possibile che non ci sia un Berlinguer nel centrodestra?Basterebbe un mezzo Berlinguer..

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