«Con Gallarate a Sinistra abbiamo rimesso insieme la sinistra a Gallarate, la stessa sinistra che quarant’anni fa fu la prima a sollevare la questione morale con Berlinguer». Osvaldo Bossi, candidato sindaco della lista civica Gallarate a Sinistra, ha depositato stamattina presso gli uffici di Palazzo Borgo il “Codice Etico e di Trasparenza della Città di Gallarate”.

«Il Codice Etico è un documento indirizzato in primis al Presidente del Consiglio Comunale, quale garante dell’istituzione democratica e, in secondo luogo, a tutti i candidati che saranno eletti», spiega Piero Bossi. «Abbiamo a cuore la questione morale di Gallarate e vogliamo garantire trasparenza, elemento fondamentale che, purtroppo, oggi è assente».

«Chiediamo trasparenza sui redditi e sul patrimonio, in modo tale anche da invertire la tendenza, oggi sempre più diffusa, dell’allontanamento dei cittadini dal mondo della politica. Il documento è valido sia per i candidati sindaco sia per i futuri amministratori e consiglieri comunali».

I candidati di Gallarate a Sinistra hanno spiegato le finalità del documento con una metafora legata al campo della sanità: «Lasciamo questa bozza a coloro che verranno, bozza che si propone di fungere da “anticorpo”. Se un organismo è sano, infatti, ha gli anticorpi naturali necessari a combattere le malattie. Tuttavia, se come avviene oggi queste malattie proliferano, lo scollegamento tra cittadini, istituzioni e magistratura ne è un esempio lampante, è proprio per l’assenza di questi anticorpi, di fronte alla quale vogliamo intervenire».

Il Codice Etico era già stato presentato in occasioni delle elezioni amministrative 2011 dall’allora candidato sindaco Ennio Melandri. «Il primo passo che vogliamo fare è proporre, dopo la data di scadenza per la presentazione delle liste prevista per il 6 maggio, il Codice a tutti i candidati. Il documento, infatti, rimarrà agli atti del comune e chiunque volesse è libero di sottoscriverlo».

«Si tratta di una firma formale con valenza politica – continua Osvaldo Bossi -, un messaggio con un valore simbolico importante per la città di Gallarate; anche per questo abbiamo voluto concedere a tutti la libertà di sottoscriverlo. Chi è d’accordo per una maggiore trasparenza è invitato a firmarlo, chi invece non condivide la questione dovrà dare delle spiegazioni. Il nostro auspicio è che il codice venga trattato all’interno del prossimo consiglio comunale e che sia tenuto in considerazione fin da subito dai vari candidati».

Camilla Malacarne