La Concordia di Crenna, la banda di Gallarate
L’associazione “La Concordia”, la banda crennese, nasce nel 1886, principale occasione d’incontro dell’allora comune di Crenna. «Rispetto al passato è cambiato tutto – racconta Claudio Zaro, presidente da sei anni -. Sono entrato nella banda nel 1976, quando la banda era una delle priorità del paese, ma dopo 40 anni la situazione è cambiata, è cambiato il modo di pensare. Se fossimo rimasti legati al passato oggi non sopravvivremmo».
Una politica del suonare e del divertirsi stando insieme, questo il punto di forza della banda attuale. «Il mio motto è armonia, divertimento e, solo dopo, la musica, perché se mancano i primi due elementi si suona male – spiega Claudio Zaro –. I nostri concerti sono impegnativi; anche per questo cerchiamo di mantenere una particolare atmosfera durante i nostri incontri settimanali, affinché le persone siano invogliate a partecipare».
Oggi la banda è composta da 30 elementi, dai 12 agli 89 anni. «I più anziani sono sempre in prima fila per qualsiasi iniziativa. Rappresentano lo spirito della banda, e i più giovani li seguono». Ci sono anche componenti della banda diplomati al conservatorio, ma non tutti sono professionisti. «La banda oggi è anche una fonte: i ragazzi che escono dal conservatorio non hanno molte strade, perciò siamo una valvola di sfogo per continuare a suonare. Abbiamo gente proveniente da altre bande che hanno cambiato per la troppa serietà di alcuni ambienti».
«Riusciamo ad andare avanti grazie ai pochi crennesi rimasti: una volta all’anno organizziamo una raccolta fondi qui nel quartiere, c’è ancora qualche abitante generoso che vive qui. Gli altri eventi importanti sono il concerto estivo e quello di Natale, dove sono coinvolte anche le scuole. Sarebbe un peccato se la banda chiudesse per mancanza di contributi o per problemi economici; sarebbe grave per la città di Gallarate, al di là di quale sarà la futura amministrazione», afferma Claudio Zaro. «Se il 25 aprile non ci fosse la banda, la sfilata sembrerebbe una processione funebre. Abbiamo una convenzione col Comune per la partecipazione a questi eventi. L’ambizione più grande è quella di rendere la banda il gruppo primario tra le associazioni culturali di Gallarate. Per il 150esimo non è stato fatto, ma si è ancora in tempo».
Un repertorio che spazia dal classico al moderno. «Abbiamo la fortuna di avere il maestro Silvano Scaltritti, che oltre a dirigere compone pure pezzi per la banda. Trascrive tutti i pezzi su misura per noi, in base al numero di elementi che siamo oggi. Anche l’impegno del vicemaestro Mattia Roscio è notevole: probabilmente in futuro sarà lui a prenderne le redini. Tuttavia. le difficoltà sono tante: il concerto di Natale attira l’attenzione sulla banda, ma coinvolgere i ragazzi è più difficile. C’è qualcuno che per passione decide di entrare e solitamente arriva fino alla fine. Il proposito della banda oggi è quello di offrire la possibilità a coloro che vogliono suonare di poter partecipare e, se il concerto ha successo, di togliersi qualche soddisfazione. A oggi l’80% dei membri della banda è sempre presente alle prove, ed è bello perché si crea aggregazione».
Altre difficoltà riguardano le manifestazioni vere e proprie, come racconta Claudio: «Una volta, quando si organizzava una gita per andare a suonare, erano tutti contenti. Oggi, pur nel rispetto del luogo, non fai in tempo ad arrivare che subito ti arriva un verbale, non abbiamo la possibilità di suonare senza essere circondati, non possiamo più suonare liberamente. Anche per questo viene a mancare la natura della banda, ossia la rappresentazione della “cultura povera” che dà piacere alla gente».
«L’ultima divisa ce l’ha data il Comune in occasione del centenario. Oggi non ce la sentiamo di andare a chiedere soldi per le divise, anche perché dai 34 servizi all’anno siamo scesi a 10. Certamente, quando durante il corteo del 25 aprile ci presentiamo in jeans, l’amministrazione potrebbe prendere provvedimenti. Tuttavia, ciò che per noi è di primaria importanza è avere a disposizione i fondi necessari per mandare avanti la banda, l’amministrazione in determinate situazioni è intervenuta, ma non sempre è facile: basti pensare che per quanto riguarda le bollette di luce e gas le associazioni hanno le stesse tariffe delle aziende».
«Tra le spese a carico nostro ci sono, inoltre, quelle degli strumenti musicali: abbiamo un magazzino, ma in caso di necessità ognuno si acquista il proprio strumento. Altre uscite sono costituite dalla riparazione degli strumenti, da spese di gestione e contributo spese. Siamo nella banda tutti per hobby, nessuno prende niente. Ai tempi d’oro c’era gente che dava tutta se stessa per la banda, mentre oggi facciamo fatica a trovare sponsor».
In occasione del 130esimo anniversario a giugno di quest’anno sarà pubblicato un volume su questa associazione così importante per Gallarate e, soprattutto, per Crenna.
Camilla Malacarne
La banda di crenna è un piccolo patrimonio della nostra città. Bisogna aiutarla per quel che è possibile fare ed il Comune dovrà essere in prima fila a farlo. Non una promessa, un impegno data la storia che la nostra orchestra si porta con sè.