I nomi del Popolo della Famiglia. "Sintonia sui valori con Orrigoni"

Una novità politca delle prossime elezioni amministrative a Varese. Si tratta della lista del Popolo della Famiglia, il nuovo movimento politico nazionale fondato da Gianfranco Amato e Mario Adinolfi, che qualche giorno fa ha annunciato l’ingresso nella coalizione di centrodestra a sostegno di Paolo Orrigoni e che ora comunica i candidati di lista.

Mantenendo la promessa fatta l’11 marzo 2016 – data di fondazione del movimento – di presentarsi in tutti i capoluoghi di regione e nei principali capoluoghi di provincia, il Popolo della Famiglia è sbarcato anche a Varese, in appoggio della candidatura a Sindaco di Paolo “Uno spaccato della cosiddetta società civile intesa come estranea alla politica politicante che si riconosce nei valori della vita, dell’educazione e soprattutto della famiglia” dicono dal movimento.

Tra le personalità che hanno aderito a questa nuova esperienza politica troviamo: Maurizio Frattini, commercialista con studio in Varese da sempre impegnato in parrocchia, oratorio e associazione sportiva PGS ELPIS; Gigi Leva, noto imprenditore nel campo della fornitura di prodotti per bar ma ancora più noto per la sua attività ed esperienza nell’organizzazione di pellegrinaggi a Medjugorie; Silvia Maconi, esponente di una storica famiglia di commercianti varesini; Luca Brotto, operaio presso la RFT e molto attivo nel movimento ecclesiale Rinnovamento nello Spirito; Enzo Russo ingegnere informatico ed imprenditore nel campo delle information technology, padre di 2 bambini; Ruben Benedetti padre di 2 bambini e operatore socio sanitario presso “L’Anaconda”; Filippo Tavazzani 26 anni studente universitario impegnato nell’asssociativismo sportivo; Chiara Crepaldi insegnante di scuola elementare e direttrice del coro parrochiale; Massimiliano Caragnano operaio presso l’Aermacchi e neo padre; Anna Satriani casalinga per scelta  e mamma di due bambini; Clarivana Scordia laureata in legge e casalinga per scelta, mamma di due bambini; Renato Pavanato padre di 2 ragazzi, imprenditore titolare della conosciuta polenteria varesina; Alessandro Testa padre di 2 bambini, frontaliere per lavoro, romanziere per hobby; Nicola Magnino ingegnere presso l’Aermacchi; Valentina Chiarelli educatore cinofilo ed esperta di Pet Therapy; Vincenzo Caruso padre di tre figli direttore di banca a Varese; Tindaro Di Salvo, operaio; Luca Manfredi padre di 2 bambini addetto al controllo di qualità presso la Whirlpool; Maria Laura Gambarini, impiegata; Salvatore Forgione socio titolare della scuola guida Buzio; Maria Gaetana Gadaleta nonna di 5 nipoti pensionata ex funzionario dell’Inps; Roberto Mantovani, agente immobiliare; Daniela Pegoraro nonna di 5 nipoti pensionata; Federica Napolitano madre di 2 figli laureata in giurisprudenza ispettrice Allianz; Giuseppe Petruzzellis nonno imprenditore titolare di una lavanderia; Girotto Santo pensionato; Luca Guarini b titolare della concessionaria Skoda; Laura Oblatore, pensionata e Laura Bolognini mamma di 2 bambini impiegata è nel direttivo dell’associazione genitori della scuola dei figli.

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Le dichiarazioni

“A Varese il Popolo della Famiglia ha trovato in Paolo Orrigoni il suo candidato sindaco perfetto”, ha dichiarato Maurizio Frattini, capolista. “La sintonia sui valori della famiglia e del diritto di libertà di educazione da parte dei genitori è assoluta” – prosegue Frattini – “ed il fatto che Orrigoni abbia scelto per la campagna elettorale lo slogan “Varese città della famiglia” per noi è particolarmente significativo”.

Noi vogliamo una vera e propria rivoluzione di  prospettiva sulla famiglia anche a Varese” – precisa Ruben Benedetti, portavoce provvisorio del movimento – “perché le politiche familiari non possono essere improntate ad una mera logica assistenziale; la famiglia non si deve considerare un corpo moribondo da sorreggere ma una vera e propria risorsa del territorio da valorizzare con intelligenza, creatività, fantasia, buon senso, e a livello comunale si possono fare davvero tantissime cose in tal senso. Noi abbiamo un programma concreto al riguardo” – conclude Benedetti – “capace di superare la mera logica assistenziale, vera piaga che umilia la dignità e l’importanza della famiglia”.

“Il nostro non è un movimento politico monotematico – afferma Gigi Leva – “perché come ha ricordato San Giovanni Paolo II il 31 gennaio 1998, parlando ai membri della Giunta e del Consiglio della Regione Lazio, la famiglia rappresenta il “prisma” attraverso cui considerare tutti i problemi sociali, e attraverso cui passano tutte le questioni politiche; in questo senso la famiglia è il cuore della politica”.

“Non è assolutamente vero che i giovani non riescano più ad identificarsi con i valori veri dell’esistenza umana, oggi semplicisticamente definiti “tradizionali”” – spiega Filippo Tavazzani – “e ci sono moltissimi miei coetanei che nei principi non negoziabili della vita, della famiglia e dell’educazione, rifiutando questa soffocante deriva del politically correct che sembra oggi dominare come pensiero unico nella nostra società sempre più smarrita”.

“Vogliamo declinare anche a livello locale, qui a Varese, i ventisei punti del programma nazionale del Popolo della Famiglia, tutti improntati al Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, un documento splendido che invito tutti a leggere attentamente, e che è molto meno fumoso di tanti programmi elettorali in circolazione. Purtroppo, è considerato dai politici sedicenti “cattolici” uno strumento arrugginito ma noi vogliamo invece tirarlo fuori dal cassetto e porlo all’attenzione della politica varesina” aggiunge Luca Brotto.

“Ci candidiamo anche per difendere il diritto alla libertà di educazione dei nostri figli – promette Anna Satriani – “e per evitare che entri nelle scuole varesine l’ideologia gender, scongiurando il rischio di quella “colonizzazione ideologica” di cui ha parlato Papa Francesco, denunciandone gli effetti nefasti anche nel punto n.56 della recente Esortazione Apostolica “Amoris Laetitia”; se eletti, vigileremo attentamente  per tenere lontano dai nostri figli quella pericolosa ideologia”

 

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