"Ospedale unico, un'occasione storica"
«L’ospedale unico non è un’evoluzione, bensì una rivoluzione che mira a rimettere insieme due realtà, quella del territorio e quella ospedaliera, da vent’anni separate», così ha esordito Giuseppe Brazzoli durante il convegno organizzato da Lega Civica “Quale il futuro della sanità a Gallarate?” tenutosi nella serata di giovedì 14 aprile alle ex Scuderie Martignoni. Giuseppe Brazzoli è Direttore Generale dell’Azienda Socio-Sanitaria locale Territoriale della valle Olona, comprendente i distretti di Busto Arsizio, Castellanza, Gallarate, Somma Lombardo, Saronno e gli ospedali di Busto Arsizio, Saronno, Gallarate, Somma Lombardo e Angera.
All’incontro – su un tema messo sul piatto pochi giorni fa anche da Forza Italia (vedi qui) – erano presenti inoltre il candidato sindaco della coalizione di centrodestra Andrea Cassani, la segretaria di Lega Civica Sara De Micco, il leghista Andrea Zibetti e Tiziano Fracchia di Fratelli d’Italia.
Uno dei punti di partenza l’integrazione tra ospedale e territorio, prevista dalla riforma 23/2015 (ne avevamo parlato qui). «Qualunque decisione la politica prenderà, noi la attueremo» continua Brazzoli. «Tuttavia, è chiaro che dobbiamo ripensare il nostro modo di essere presenti sul territorio. La sanità negli anni si è evoluta, gli ospedali no: sono rimasti quelli di una volta, costruiti secondo le esigenze della medicina dei tempi che furono, enormemente diverse da quelle attuali. È come se cercassimo ogni volta di mettere una pezza sull’abito buono, ma che non va più bene».
«Per la prima volta dall’istituzione delle aziende ospedaliere, Busto Arsizio e Gallarate appartengono alla stessa azienda. Si tratta di un’occasione storica che va sfruttata. Se la gente di queste due città smettesse di comportarsi come “i capponi di Renzo”, avremmo l’opportunità di avere in zona uno dei più grandi ospedali generalisti».
Il Dottor Brazzoli ha portato come esempio l’ospedale di Como, «Un ospedale completamente diverso, che offre alle persone il privilegio dell’accessibilità, in quanto è stato costruito all’uscita dell’autostrada». Altro caso citato quello di Legnano, la cui sede è stata realizzata solo in tre anni.
«Qualora la politica con la P maiuscola trovasse il modo per realizzare un ospedale unico in un posto facilmente raggiungibile sia da Gallarate sia da Busto Arsizio, per noi si tratterebbe solo di fare un trasloco. Se sapremo raccogliere insieme questa sfida sistemeremo la sanità pubblica della nostra zona per almeno i prossimi cinquanta anni, proprio come bisnonni durante la prima grande guerra costruirono i loro – e nostri – ospedali».
Il progetto prevede tre poli, ossia l’utilizzo dei due ospedali di Busto Arsizio e di Gallarate come se fossero due padiglioni dello stesso ospedale, compattando e spostando in un primo momento i reparti in una o nell’altra sede, e, come terzo polo, l’ospedale unico, realizzabile sulla SS 336 e facilmente accessibile anche dai 18 mila lavoratori che ogni giorno si recano a Malpensa, oltre che dai 18 milioni di passeggeri che vi transitano ogni anno. Le attività ambulatoriali rimarranno sia a Busto Arsizio sia a Gallarate, saranno accorpate le degenze, non gli ambulatori.
Un ospedale unico accessibile, con navette per coloro che non possono raggiungere l’ospedale da soli e con eliporto per le emergenze. Il progetto comporterebbe l’aumento della possibilità di rendita, tagliando gli sprechi di risorse e senza perdere posti letto a favore dei privati.
«Dobbiamo creare alternative e provvedere a ridimensionare quello che serve, anche partendo dalla possibilità di accordarci con il sindaco riguardo ai gruppi di assistenza sociale, che permetterebbero alle persone che necessitano di assistenza di essere dimesse e curate direttamente a casa loro», continua Brazzoli. Una delle proposte di Lega Civica è infatti “l’infermiere di quartiere“.
Ma, oltre agli ospedali di Gallarate e di Busto Arsizio, gli altri? «Somma potrebbe avere la funzione POT, ossia di presidio ospedaliero territoriale che coordina i servizi offerti ai pazienti (ne avevamo parlato qui). Angera è un presidio grosso per il suo bacino di utenza. A Saronno la situazione è ancora diversa, intermedia. La logica è prendersi cura del territorio, ma per farlo bene occorre liberare risorse»
Anche Tiziano Fracchia è intervenuto sul tema, a favore dell’ospedale unico: «Una soluzione da accogliere. Se ne parla da tempo ed è giunto il momento di farlo e bene, perché è necessario. Le affermazioni contrarie al progetto sanno di antico e di una posizione di rendita. È compito di chi si impegna nel sociale, come me e Andrea Cassani, cercare di snellire le procedure e fornire un nuovo modus operandi. Per quanto riguarda la coalizione di centrodestra ci impegneremo per dare a Gallarate una svolta di velocità, progresso e risposta immediata alle esigenze della cittadinanza».
Infine è intervenuto Andrea Cassani, candidato sindaco della coalizione di centrodestra: «Speriamo di realizzare il progetto durante il prossimo mandato. In questi giorni si discute su chi abbia avuto per primo l’idea dell’ospedale unico (vedi qui, ndr) anche se, fino al 1 gennaio 2016, la situazione era completamente diversa poiché le aziende erano separate. «Comunque, l’idea è ottima e la coalizione convinta su questo».
Camilla Malacarne