I 5 Stelle contro l'accorpamento degli ospedali di Busto e Gallarate
Il Movimento 5 Stelle di Busto Arsizio interviene sull’accorpamento degli ospedali di Busto e Gallarate partendo dallo smantellamento del reparto di neurologia dell’ospedale di Busto Arsizio.
Il nuovo direttore della ASST Valle Olona, Brazzoli, ha affermato che sarà il primo passo di una ristrutturazione che riguarderà gli ospedali di Busto Arsizio e Gallarate.
Si dice che la Ristrutturazione è improntata ad accorpare i reparti presenti in entrambi gli ospedali in entità uniche al fine di un risparmio gestionale. Il criterio con il quale i reparti verranno destinati ad un ospedale piuttosto che ha un altro non è però chiaro. Ad esempio per il reparto di neurologia si parla di traslocare a Gallarate in base al fatto che là il reparto è stato ristrutturato di recente e per gli altri…poi si vedrà. Non ci sembra questa una visione corretta della questione; non siamo a conoscenza circa la presenza di un piano industriale, di un’analisi dei flussi nonché delle competenze dei rispettivi reparti.
Inoltre non viene spiegato se verrà mantenuta la totalità dei posti letto e dei posti di lavoro. Infatti se analizziamo la situazione della nuova azienda sanitaria della Valle Olona, da nostri calcoli (ma chiediamo conferme ufficiali) gli ospedali pubblici che ne fanno parte, ossia quelli di Busto Arsizio, Gallarate, Somma Lombardo e Angera, garantiscono un totale di 2170 posti letto, cioè meno di 4 posti ogni 1000 abitanti considerando l’intero bacino di utenza. Numeri già al limite di quanto previsto dalla normativa. Pertanto come Movimento 5 stelle di Busto Arsizio chiediamo delle garanzie che non vi sarà alcuna riduzione dei posti di degenza. Per quanto riguarda inoltre l’accorpamento dei reparti ricordiamo che stiamo parlando comunque in entrambi i casi di città sopra i 50.000 abitanti nelle quali vi è presente un unico ospedale pubblico e non tutti i cittadini possono spostarsi agevolmente da una città all’altra nel caso di ricoveri dei propri cari.
Non vorremmo che ciò implicasse un riversamento dei pazienti verso le cliniche private che (se pur convenzionate) non possono essere l’ancora di salvezza di una sanità pubblica che ha sempre avuto negli ospedali le migliori competenze mediche.
Paola Macchi, consigliera regionale del Movimento 5 stelle, aggiunge: ” Ci preoccupa molto la direzione che si sta prendendo riguardo la riorganizzazione degli ospedali di Gallarate e Busto Arsizio , all’interno dell’ASST Valle Olona; era stato promesso che il nuovo assetto non avrebbe provocato disagi per i cittadini, ma ora si parla di accorpamenti di reparti esistenti attualmente in entrambi gli ospedali, mantenendone uno soltanto, senza informare i cittadini sui dati e le motivazioni che supportano tali accorpamenti. Si comincia a sentir ventilare un’idea che gira da trent’anni, quella di un unico ospedale fra Gallarate e Busto, ipotesi che comporterebbe un investimento di parecchie centinaia di milioni di euro e che sarebbe possibile solo con un project financing, con una ricaduta pesantissima sull’utilizzo delle nostre tasse, togliendo quindi risorse ad una sanità pubblica già gravemente penalizzata. Non possiamo pensare di togliere fondi ai servizi per i cittadini per costruire un ospedale quando ne
esistono già due sullo stesso territorio attrezzati e funzionanti in cui, tra l’altro, sono stati fatti molti investimenti per strumentazione, costruzione e ammodernamento dei reparti negli ultimi anni”.In conclusione chiediamo che il Direttore Brazzoli organizzi un incontro pubblico, aperto a tutta la cittadinanza per spiegare qual’è il programma organizzativo pensato per il Polo ospedaliero dell’ASST Valle Olona, con particolare riguardo agli ospedali di Busto Arsizio e Gallarate; riteniamo sia doveroso presentare dati concreti sui flussi e sui posti letto dei reparti dei due nosocomi in modo che i cittadini possano sapere cosa li aspetta”.
Le domande poste dalla consigliera m5s Macchi, che essendo in commissione regionale sanita’ conosce cose ai piu’ non note, sono a mio avviso più che condivisibili. E non mi pare rileggendo che siano contro ad un’ipotesi (quella di una nuova struttura ndr) bensì chiedano lumi su processi e risorse che ne verrebbero coinvolte. Una cosa infatti è parlare di dove si potrebbe fare una cosa, un’altra sul come. E di questo si deve sicuramente parlare a fondo perché l’abbrivio finale, se deve essercene uno nuovo, è provare a migliorare il servizio sanitario x i cittadini. Su questo non credo ci siano bandiere da sventolare bensì solo sensibilità da misurare. Cordiali saluti