Viabilità e partecipazione sono i nodi da affrontare per il paese
Cugliate Fabiasco è un paese vivo e con l’anima che si vede nel centro storico dove alle 15.30 di un anonimo e nuvoloso giovedì ti capita di incontrare un esercente che fa outing politico di fronte al sindaco in carica che per caso entra nel bar e ordina un ginseng. Fra giovanissimi clienti e mamme con figli a seguito che se ne vanno, nel bar il viavai si vede.
Francesco Parrotta è dietro al bancone con un dolcevita azzurro e accento meridionale che si mischia ai 40 anni passati qui, 25 dei quali trascorsi nel suo bar pizzeria proprio in faccia al Comune.
Per questo, anche se praticamente ci dice di essere in lista con uno dei due candidati sindaco e quindi di fatto una delle parti in causa nella sfida elettorale, non si tira indietro a segnalare le questioni aperte per il paese.
«Sono, secondo me, tre le cose importanti per Cugliate Fabiasco – dice Francesco che qui tutti chiamano Ciccio – . La rotonda sulla statale, diventata oramai una questione di sicurezza per tanti automobilisti. Il centro anziani, da far vivere un po’ di più. E l’oratorio, che deve venir incentivato: abbiamo tanti ragazzi, hanno bisogno di una struttura adeguata».
Sulla questione giovani ha qualcosa da dire anche Patrik Marini, 18 anni che vive a Marchirolo, ma è spesso qui in paese. Lavora nelle ferrovie svizzere, sveglia alle 5 tutte le mattine: «Manca qualcosa per divertirsi, non si può, per uscire, dover andare fino a Milano», dice.
È un po’ il refrain di tutti i giovani di tutte le valli, anche se molti si accontentano di una più modesta movida da poter vivere anche in paese.
A questo proposito ha da dire qualcosa anche il dimissionario sindaco Roberto Chini che entra nel bar in compagnia con uno stradino. «Sì per i giovani la prossima amministrazione deve cercare di fare qualcosa di più – spiega – . I ragazzi sono tanti, abbiamo il centro sportivo gestito dal “Calcio Tre Valli” che sta facendo un ottimo lavoro, ma dobbiamo come comune trovare più risorse a disposizione». Dietro al bancone la giovane barista Miriam Bevacqua annuisce sorridendo.
Discorso a parte l’associazionismo, fiore all’occhiello dei tanti paesini che qui si chiama “Corpo musicale’”, “Comitato deste Fabiasco”, “Proloco” e “Centro anziani”: tutte realtà sane che – è opinione comune- dovrebbero “parlarsi” un pochino di più.
di Andrea Camurani