I sindaci Pd di sette città lombarde con Galimberti

L’incontro con 7 sindaci lombardi, in programma mercoledì sera al collegio De Filippi, viene considerato dal Pd e dal Centrosinistra come un passaggio di grande importanza per mostrare che tutto il partito, nazionale e regionale, considera quella di Varese un’occasione storica. C’è anche da pensare che il Pd stia escogitando di invitare Matteo Renzi in campagna elettorale, tanto è il pathos e l’attenzione che i democratici ci stanno mettendo in questa avventura con Davide Galimberti.

“Con un centrosinistra aperto ai movimenti civici abbiamo vinto e governiamo in tutti i capoluoghi della Lombardia – sostiene il segretario regionale del Pd Alessandro Alfieri – Varese è anche una sfida simbolica su cui investirà tutto il centrosinistra lombardo”.

“Il senso di questo convegno – afferma il segretario cittadino del Pd Luca Paris – è quello di costruire delle reti che siano anche per il futuro il segno del buon governo di Varese”.

“Domani avremo gran parte dei sindaci dei capoluoghi lombardi – spiega il candidato sindaco Davide Galimberti – il nostro obiettivo è vincere e inserire finalmente Varese in un circuito virtuoso di città, togliendola dall’isolamento in cui è piombata”.

Per Dino De Simone, capolista della compagine Progetto Concittadino “la Lega ha governato per anni con una idea di autosufficienza che ha tolto vitalità”. Andrea Civati, il capolista del Pd nella prossima tornata elettorale, sostiene che “Varese ha bisogno di idee”.

Davide Galimberti ha in mente un modello in particolare: “Il chilometro rosso di Bergamo è un simbolo molto potente e visibile – afferma – dà l’idea di una città che vuole investire. A me piacerebbe portare a Varese più impresa e sarà anche interessante ascoltare da Giorgio Gori come Bergamo ha lavorato per questo obiettivo”.

Gli esponenti presenti, tra cui anche Alessandro Ceccoli di Varese 2.0, ricordano che sarà interessante ascoltare dal sindaco di Pavia come hanno gestito il rapporto con l’università, mentre Luca Parissottolinea che Cremona è stata la prima città a creare politiche di conciliazione tra lavoro e famiglia. De Simone osserva che il sindaco Scanagatti ha salvato la villa reale di Monza dalle speculazioni edilizie, mente il candidato Galimberti torna sui progetti della giunta comunale e chiosa: “Sono frottole quelle raccontate dalla giunta che non si sono potuti fare progetti a causa della burocrazia, la verità è che sono mancate le idee”.

Alfieri è caustico: “Il programma del centrodestra di 15 anni fa proponeva le stesse cose di oggi, è ancora attuale perché nessun obiettivo è stato raggiunto”.

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