Ida Petrillo, cinque anni vissuti intensamente

Ultime ore di lavoro da sindaco per Ida Petrillo, che si appresta a lasciare il suo ufficio dopo cinque anni alla guida di Clivio. Sono giorni di bilanci e di congedi: il consiglio comunale nell’ultima seduta l’ha salutata tra applausi e qualche lacrima di commozione, e lei nei giorni scorsi ha scritto una lettera di ringraziamento a tutti, i colleghi, i dipendenti, i cittadini, fino all’ultimo collaboratore.

Si chiude un’esperienza molto bella – dice – Sono stati cinque anni intensi: dal primo giorno sono partita e non mi sono mai fermata”.

Ida Petrillo quando è stata eletta, nel maggio 2011, aspettava il suo secondo bambino, ha deciso di non ricandidarsi soprattutto per  una scelta familiare: “Ho dato tanto, sempre in prima linea; sono stati cinque anni che ne valgono dieci e adesso ho deciso di dedicarmi ai miei figli”.

Anni impegnativi ma anche ricchi di soddisfazioni per il primo sindaco donna di Clivio: “ Se alcune cose del programma non siamo arrivati a realizzarle per il patto di stabilità, ne abbiamo fatte altre soprattutto in campo sociale. E tra queste credo che il salvataggio della scuola sia il risultato più grande. La grande sfida di tenere le scuole in paese è la cosa che mi rende più orgogliosa: non solo abbiamo scongiurato la chiusura della scuola, con tutto quello che comporta per una comunità, ma ne abbiamo fatto un punto di riferimento anche per molte famiglie dei paesi vicini, che chiedono di portare qui i loro bambini”.

Tra i rimpianti, Ida Petrillo mette la mancata realizzazione dei nuovi parcheggi: “Il progetto dei box interrati e del parcheggio pubblico si è bloccato dopo un anno, quando è subentrato il patto di stabilità e si è fermato tutto. Speriamo che si riaffronti la questione”.

Il bilancio di questi cinque anni è però caratterizzato dalle cose positive per il sindaco uscente: “E’ stata una grande responsabilità ma anche una grandissima esperienza dal punto di vista personale e umano, carica di empatia con le persone. E sono contenta di averla vissuta fino in fondo. Anche dal punto di vista formativo è stata un’esperienza importante: uno che ha fatto il sindaco può fare di tutto”.

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