Alberto Marchesi del Pd: "Ringrazio i cittadini di Gallarate"
«Molto è stato fatto, molto è ancora da fare, ma si è impostato un ragionamento sul futuro: il nostro programma non nasce un mese fa, ma in questi anni». L’intervista ad Alberto Marchesi, consigliere uscente e candidato del Partito Democratico, che sostiene la corsa alle elezioni di Edoardo Guenzani.
Perché si è candidato? Mi sono candidato perché ritengo un’esperienza importante per gli altri, perché credo di poter dare una mano in funzione di quello che la cittadinanza necessita o richiede. Inoltre, il “siamo tutti uguali di fronte al mondo”, non vale in politica, perché la politica differenzia molto e credo che questa scelta sia corretta, non tanto per quanto riguarda gli ideali, ma le azioni del Partito Democratico a Gallarate rispettano il desiderio e la possibilità di sviluppo di una città.
Da quanti anni vive a Gallarate? Vivo a Gallarate, sono un gallaratese doc. Ho fatto l’asilo a Sciaré, le elementari a Cedrate, le medie in centro alle Majno e l’istituto tecnico in via Stelvio. Ho abitato in via Mameli, in via Torino, in via Sottocorno… ritengo di essere uno che ha vissuto lo sviluppo della città e di conoscerla abbastanza bene.
Che idea ha della politica? La mia idea di politica è una politica del fare, fare che può essere anche sbagliare, ma correggere in corsa vuol dire continuare a fare. Fare corrisponde ad ascoltare le persone, a confrontarsi e realizzare.
Quali sono i suoi maestri di vita? Direi due persone alla base della nascita negli anni ‘2000 del Partito Democratico: Moro e Berlinguer, due persone per me importanti dal punto di vista politico. Dal punto di vista umano Papa Francesco.
Qual è il primo intervento che dovrebbe fare il futuro sindaco? Il primo intervento secondo me è lavorare sulle realtà scolastiche e quindi intervenire sulla struttura, in collaborazione con i lavori pubblici. Direi cultura, istruzione e lavori pubblici.
Quali sono i tre settori più importanti su cui agire? Ritengo che cultura, istruzione, sport e sicurezza siano quattro settori che non sono costi, bensì investimenti. Il benessere delle persone, infatti, parte dal presupposto di star bene. Gli antichi dicevano “Mens sana in corpore sano” e lo diciamo anche noi; questo sviluppa un senso civico che porta a far vivere coloro i quali ci vivono accanto attraverso la sicurezza che diamo noi e che loro danno a noi.
Qual è la critica maggiore che farebbe a chi ha governato in questi cinque anni? La necessità di continuare i prossimi cinque anni nasce dal fatto che in questi abbiamo avuto poche finanze da mettere in gioco. Il ruolo di pulire i conti e metterli in sicurezza ha portato via molto tempo. Era necessario, non è una critica aver pulito i conti ma è un’opportunità. La critica che posso dare a me stesso è data dall’inesperienza nella macchina politica e amministrativa. Per quanto riguarda la giunta e l’intera nostra coalizione ritengo che abbiamo fatto talmente bene che mi sembra sbagliato evidenziare un difetto.
Qual è la cosa migliore che ha fatto l’attuale amministrazione? C’è stato dialogo a livello di coalizione che ha portato a risultati molto validi ma non completati. Poi sicuramente aver messo a posto i conti. Si può evidenziare la recente nascita di ALA, una società che ha portato un immediato risparmio per i cittadini gallaratesi sulla TARI e il servizio è migliorato perché i dipendenti sono più sicuri e hanno più opportunità di mettere in pista le proprie capacità.
Tra innovazione e tradizione a cosa darebbe più spazio? In questo momento all’innovazione, all’innovazione in generale. L’innovazione è nella gestione degli uffici, che hanno bisogno di essere aiutati e per aiutarli bisogna evidentemente innovare, per esempio in relazione alla struttura, al rapporto e al dialogo.
Chiudono sempre più attività in città. Che cosa farebbe per contrastare questa situazione? Secondo me i negozianti dovrebbero gestire meglio gli orari di apertura e riuscire ad avere collaborazioni e stimoli con Malpensa, che è a talmente a pochi chilometri che la gente perde tantissimo tempo all’interno se deve aspettare una coincidenza. Avere la possibilità di raggiungere Gallarate con costi bassi e vedere la città magari in 2 o 3 ore, per esempio facendo una passeggiata, visitando il Maga e comprando qualcosa, anche nella fascia oraria da mezzogiorno alle 15.30. Bisogna cercare di arrivare a utilizzare le opportunità di mobilità che Gallarate offre. Un altro esempio può essere anche la ferrovia, però Malpensa può essere lo stimolo più grande.
Che cosa non vorrebbe vedere nella sua città? Ci sono due cose che mi danno fastidio: i fumatori che gettano i mozziconi per terra quando ormai abbiamo attrezzato tutti i cestini con i posacenere e coloro che guidano telefonando, quando il prezzo di un auricolare bluetooth è ormai basso. Sembra una battuta però interverrei subito in questo.
Che cosa le dice “diritti civili”? Diritti civili io li vedo come una necessità che dovrebbe essere ormai superata, cioè il rispetto dell’altro, indipendentemente dall’aspetto fisico piuttosto che dalla religione o altro. Fortunatamente i miei genitori non mi hanno mai influenzato negativamente. I diritti civili sono per me scontati, acquisiti e necessari.
CM
Well done Alberto.
Certo che se oltre a sistemare i conti, vi foste spinti un po’ più in là, aveste azzardato un investimento, realizzato un progetto, un’opera visibile, …
Bah, forse non c’è più tempo.
Game over.