Indietro non si torna. Il fulcro della campagna elettorale di Inarzo Futuro resta la fusione con Cazzago Brabbia e Bodio Lomnago. Il tema è “bollente” e non contempla vie di mezzo: o si è a favorevoli o si è contrari. Una terza ipotesi sarebbe anche possibile, ma non è né la fusione né l’unione ma una più semplice (e indolore) convenzione. Se Inarzo Futuro preme per la fusione, la lista “Il mio paese Inarzo” insiste sulla convenzione, una soluzione che preserva prima di tutto l’identità del paese.
Inarzo Futuro ha affrontato la questione nei giorni scorsi con una serata organizzata per tutti i cittadini che volessero approfondire un tema di per sé piuttosto complesso. Al tavolo anche Fabio Passera sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca che da due anni “vive sulla propria pelle” la fusione.
“L’incontro con Fabio Passera, è stato utile perché ha fornito dati concreti riguardo i vantaggi derivanti dalla fusione dei tre comuni, senza comportare la perdita delle identità dei paesi uniti , oltre ad avere fornito informazioni esaurienti riguardo le convenzioni e le unioni – spiega Giuseppe Bica, candidato sindaco di Inarzo Futuro -.
Certo è che il cambiamento, qualsiasi esso sia, spaventa ma è solo con questo cambiamento che potremo fornire ai cittadini di Inarzo maggiori servizi, riduzione delle tasse e maggior benessere.
Siamo consapevoli che sarà un percorso laborioso, che necessiterà un grande impegno e serietà. Percorso sostenuto dalle prime stime elaborate come da tabella D (nella foto) in cui si parla di un risparmio pari a 75€ per abitante ad esempio, all’abolizione della TARI, per non parlare dei contributi statali straordinari pari a 100000€ annui per 10 anni per il nostro paese.
E’ assolutamente dovere della lista civica 1 Inarzo Futuro informare i cittadini nel modo più esauriente possibile per poter permettere loro di scegliere.
Noi crediamo che il percorso verso la fusione ci veda protagonisti insieme ai cittadini nel tracciare la via per arrivare a questo risultato. Percorso che si concluderà solo se i cittadini lo sceglieranno attraverso lo strumento referendario”.
“Non sottovalutiamo – conclude Bica – il carico “emotivo” che questa scelta comporta: sappiamo che fondersi con altri paesi, una decisione irreversibile, fa pensare subito alla perdita di tradizioni e storia ma non è così. Si tratta di ottimizzare le risorse ed è la direzione in cui anche il Governo spinge. Insomma, non ha senso, a nostro avviso, frenare un cambiamento che è quasi inevitabile”.
Non è dello stesso avviso la lista del candidato sindaco Fabrizio Montonati: a un recente incontro con i sindaci di Cazzago, Bodio ed altri amministratori comunali hanno ribadito il loro secco no alla fusione. Per venire incontro alle esigenze dei cittadini e ridurre le tasse, nel loro programma (
qui uno stralcio )
si parla principalmente del taglio degli stipendi di sindaco e assessori.
Quale sarà la soluzione preferita dai cittadini? Non resta che aspettare il 5 giugno: la scelta del sindaco porterà Inarzo in una direzione o nell’altra.