Orrigoni: “Farò il sindaco, mai il politico di professione”

Un candidato, sette giornalisti, tante domande. Paolo Orrigoni si è sottoposto a un “Uno contro tutti” in un locale di Varese. Serata frizzante e divertente. I colleghi iniziano incalzando, chiedono la sua posizione sul piccolo commercio e Orrigoni afferma che la grande distribuzione può convivere con i piccoli commercianti.

Comprerebbe una macchina da Galimberti? “Una usata no, perché dopo aver taroccato i sondaggi avrei paura che avesse taroccato anche il contachilometri. Come venditore magari sì, se è bravo e mi sa convincere”. Sulla squadra di governo afferma che sarà di grande competenza e che con alcuni ha già parlato.

In particolare ha già ragionato sul ruolo di assessore di due donne. Sul parcheggio della Prima Cappella afferma che va trovata una soluzione, in maniera responsabile, ma conferma l’idea di tenere un referendum, e lo conferma anche firmando un figlio che gli sottopone Andrea Badoglio, il candidato che aveva presentato l’esposto in procura sulla vicenda.

I nomi degli assessori non li svela, ma Orrigoni è aggiunge che una delle due donne di giunta è presente tra il pubblico. Sugli avversari invece dice di averne conosciuti alcuni molto rispettabili. Uno in particolare che porterebbe nella sua squadra? “Nella mia squadra non sarà possibile, ma posso dire di avere stima e simpatia per due persone Luisa Oprandi e Dino De Simone, sono ottime persone che ho apprezzato”.

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Si parla di anziani, di bisogni dei più deboli, poi di accordi politici e Orrigoni conferma che non farà alcun accordo sottobanco. “Dicono che Varese è ferma da 23 anni, ma se si fanno certi accordi della vecchia politica si torna a prima di 23 anni fa. Qualcuno ci vuole forse dire che era meglio prima di 23 anni fa?”.

Orrigoni conferma poi che non alzerà le tasse se il bilancio resterà quello di oggi, dunque a trasferimenti statali invariati. Sul Gay Pride non cambia idea. “Sfilata carnevalesca che non condivido, non ci sarò”.

E’ vero inoltre che il centrosinistra gli aveva chiesto la disponibilità a candidarsi per primo. Mentre sul futuro si vede come una persona prestata alla politica, come fosse un volontario del servizio civile e rivela che non si vede granchè in una futura veste di deputato. Aggiunge inoltre  che tra 10 anni potrebbe aver terminato il suo mandato da sindaco già da cinque anni: dunque, un effetto Pisapia, 5 anni da sindaco e poi forse tornerà al mondo del lavoro. Infine, da sindaco quando l’Esselunga aprirà alla Ex Malerba ammette che difficilmente riuscirà a essere presente. Per conflitto di interessi? gli chiedono “No no..solo per mal di pancia… concedetemi almeno questo”.

 

Roberto Rotondo

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