«Per riaccendere il motore delle attività commerciali cittadine occorre ripartire dall’occhio di imprenditori e commercianti, la cui particolare sensibilità e concretezza sarà una fonte necessaria da consultare anche nei prossimi cinque anni», è questo uno dei punti di partenza della coalizione Guenzani per incentivare l’apertura delle attività commerciali. «Abbiamo voluto toccare con mano questa realtà ascoltando chi la vive tutti i giorni».

«Vogliamo coinvolgere le realtà del nostro territorio in grado di portare idee nuove, coinvolgendo gli investitori e coloro che si mettono in gioco, che hanno il polso della situazione. La crisi è innegabile, ma non deve essere una giustificazione: coloro che purtroppo chiudono hanno bisogno di entrare in contatto con più realtà, ma devono anche avere sia la voglia di farlo sia qualcuno che li stimoli».

Un esempio su tutti? Il Minoletti. «Condividevo la proposta di Longobardi per il Minoletti, ossia di creare un centro commerciale con le eccellenze locali – spiega Edoardo Guenzani -. Del resto, il palazzo è lì e non sappiamo che cosa farne; inoltre, la proposta è interessante anche perché consente a un commerciante che magari non si trova esattamente nel centro della città di farsi conoscere da tutti i gallaratesi. Il problema? Non abbiamo 2 milioni di euro necessari alla ristrutturazione dell’edificio. Anche per la questione economica un’altra ipotesi per il palazzo di piazza Garibaldi potrebbe essere quella di trovare un investitore. Il Minoletti ha un’ampia terrazza da cui si vede tutta Gallarate, vi si potrebbe realizzare un giardino d’inverno… serve solo spirito di iniziativa».

Il problema maggiore riscontrato da commercianti e imprenditori? La burocrazia, «Ma quella è in tutta Italia, non si tratta di un problema legato alla città di Gallarate», dicono. E quali sono le loro richieste? «In primis limitare la paesaggistica, poi potrebbe essere utile anche installare telecamere di videosorveglianza». Mentre per quanto riguarda le iniziative nelle piazze? «Da commerciante le apprezziamo, da cittadini no. Sarebbe meglio organizzare manifestazioni tematiche che possano coinvolgere i commercianti di una determinata categoria di prodotti: oggi i fioristi, domani gli alimentari e così via».

«Il solo fatto di affermare che in centro non c’è sicurezza, danneggia le attività commerciali presenti – conclude Monica Sala, candidata del Partito Democratico -. Siamo convinti che l’apertura di esercizi commerciali sia in grado di intervenire anche sulla sicurezza, perché è anche con la presenza delle persone che si combatte il degrado, e questo è possibile anche nelle zone più delicate come la stazione, che andrebbe riqualificata attraverso l’apertura di attività commerciali».

Camilla Malacarne