Per il segretario cittadino della Lega Nord Marco Pinti, il risultato di domenica è “Assolutamente positivo e segna la vittoria di un dato di realtà contro le balle dei sondaggi tarocchi e delle manfrine cha abbiamo dovuto sopportare secondo le quali il candidato del Pd sarebbe stato avanti”. E aggiunge: “Ora la partita è apertissima. Noi ci saremo suonando tutti i campanelli per dire di votare Orrigoni”.

Pinti si dice certo di una cosa: “Varese deve mantenere lo status di città ribelle a Renzi e alle sue politiche“. Commentando i numeri del voto di domenica, Pinti parla in primo luogo della Lega e dice: “Si può sempre fare di più, siamo il primo movimento del centrodestra e questo risultato conferma il dato delle elezioni Europee. Mi sembra che nessuno stia evidenziando invece che il Pd ha perso 16 punti percentuali rispetto alle Europee”. E rispetto al risultato delle ultime comunali, Pinti precisa. “Rispetto alle ultime comunali il quadro politico si è talmente modificato che è impossibile prenderle a paragone con l’oggi”.

Sulla questione preferenze, il segretario cittadino mette le mani avanti e dice: “Noi della Lega non abbiamo la cultura della preferenza. Tutte le preferenze che ho preso non sono mie ma del movimento. In generale il nostro atteggiamento è dimostrato dal fatto che tutte le esperienze di chi ha cercato di fare fortuna fuori dal movimento non hanno avuto successo. Senza fare i santini e senza fare manifesti personali che peraltro sono vietati dalla Lega, abbiamo preso il maggior risultato e questo parla da solo”.

E sulla performance di Maroni legata anche al numero di preferenze (328), Pinti conclude: “Ribadisco che la Lega non fa delle preferenze la sua stella polare e quindi il risultato è buono. Riguardo al ragionamento sulle preferenze c’è da dire che alla fine il movimento ha saputo far una lista identitaria e rappresentativa. Non è nemmeno il numero delle preferenze che stabilisce ruoli posizioni e graduatorie, conta quanto si è fatto per il movimento”