Seveso: "A Caronno in questi anni è mancata la progettualità"
Quarantotto anni, celibe, avvocato, appassionato di tutte le discipline umanistiche, in particolare letteratura, storia e arte, e amante della musica classica. Così si descrive Marco Seveso, candidato sindaco del centrodestra cittadino sostenuto da gruppi politici e liste civiche (Lista Civica Seveso, Lega Nord, Forza Italia, Agorà Liberi e Forti ed Albatros).
«Seguo molto attentamente lo sport, pratico assiduamente tennis e sci, di tanto in tanto anche il tiro a segno – prosegue Seveso -. Mi piacciono la montagna d’inverno, il mare e il lago d’estate, sempre gli itinerari culturali. Fra il 2006 e il 2011 sono stato Assessore allo sviluppo economico e all’ambiente, poi Consigliere comunale in opposizione all’Amministrazione uscente. Abito, da quando sono nato, a Caronno Pertusella, dove la mia famiglia affonda le sue origini. Sono cattolico praticante e partecipo da sempre attivamente alla vita della Parrocchia di Santa Margherita a Caronno».
Come è cambiato il paese negli ultimi anni?
«Se guardo all’ultimo quinquennio, devo dire che la situazione sembra ristagnare: certo incide pesantemente la crisi economica, ma sembrano essere mancate sia un’autentica progettualità, sia la capacità di dare al paese una prospettiva di sviluppo sociale, culturale ed economico, attingendo alle molte risorse che sono presenti nella nostra società civile: in un’epoca in cui non è più pensabile di rimettere interamente la soluzione dei problemi all’intervento pubblico, occorre una sinergia con tutte le realtà che operano positivamente sul territorio nei diversi ambiti (dell’impresa e del commercio, della cultura e dell’educazione, dello sport, del volontariato) e chiedono di essere valorizzate e lasciate lavorare».
Quali sono le nuove problematiche e come affrontarle?
«In una prospettiva di breve periodo, ma proiettata anche nel medio termine, considerato il permanere di una congiuntura economica non favorevole, credo che due fra le principali criticità, per certi aspetti collegate, siano il disagio sociale e l’immigrazione. A me pare che entrambe queste problematiche debbano essere affrontate coniugando il rigore e il rispetto della legalità con la solidarietà e l’inclusione: un’esigenza insopprimibile di equilibrio, di equità e anche di salvaguardia del nostro tessuto sociale impone di dire no a qualsiasi forma di clandestinità, abuso, furberia e assistenzialismo parassitario, per destinare le risorse pubbliche, che non sono infinite e provengono dalle tasche di tutti i cittadini onesti, a chi ha veramente bisogno».
La crescita dei residenti ha trasformato il paese in città. Quale vocazione ha oggi Caronno Pertusella e su cosa deve puntare?
«E’ indubbio che Caronno, Pertusella e Bariola hanno conosciuto negli ultimi decenni uno sviluppo urbanistico disordinato, che ha portato a un incremento demografico esplosivo, non accompagnato dall’adeguamento delle infrastrutture e dei servizi. Il rischio più grave che intravvedo è quello di un paese senz’anima, in un contesto già privo di un vero centro storico e interessato in anni recenti dall’immissione, massiccia e concentrata nel tempo, di nuova popolazione, non radicata nella storia della nostra comunità: su questa storia occorre gettare le basi di una rinnovata vita di relazione per evitare un futuro di paese dormitorio, senza autentici legami. In questo credo che abbia importanza strategica la promozione dell’associazionismo e del commercio di vicinato».
La situazione economica ha portato alla chiusura di numerose aziende ed esercizi commerciali. Come aiutare a contrastare questa situazione?
«Caronno Pertusella, da almeno cinquant’anni a questa parte, ha assecondato una vocazione industriale e, nonostante la crisi, mantiene un tessuto produttivo importante, contrassegnato dalla presenza di imprese economicamente solide, ben posizionate sul mercato, dotate di un know how di prim’ordine e di tecnologie d’avanguardia, anche nella prevenzione dell’inquinamento. In tempi come questi, segnati dalla piaga della disoccupazione, sono una risorsa preziosa, su cui puntare per realizzare le opportunità di sviluppo che ancora esistono sul nostro territorio e creare nuovi posti di lavoro: penso al recupero delle aree dismesse e al potenziamento delle infrastrutture e dei servizi, che è nell’interesse delle aziende, non meno che dei cittadini».
Un appello ai cittadini?
«Non è bello né simpatico lodare se stessi per “vendere” il proprio prodotto elettorale: sicuramente ho molti difetti, ma fra le poche qualità che tutti mi riconoscono ci sono l’onestà, la cultura, la razionalità e l’equilibrio; le metto a disposizione dei cittadini, insieme a una parte del mio tempo, alla quale dovrò rinunciare con un certo sacrificio e senza particolari gratificazioni. La coalizione che mi sostiene ha tutte le carte in regola per vincere, perché è forte e ampia, e per governare, perché è ricca di competenze e sensibilità, ma al tempo stesso compatta intorno a un progetto chiaro e con un preciso orizzonte di valori e di idee. Se siete stanchi di burocrazia e l’immobilismo, se volete far vivere e prosperare la nostra comunità, votate per noi».