Lucchese(M5S):"La politica in cui credo va incontro ai bisogni dei cittadini"

Alberto Lucchese, 51 anni, è capolista del Movimento 5 Stelle, che sostiene la candidatura a sindaco di Luigi Genoni alle amministrative del prossimo 5 giugno.

Sposato con due figli di 19 e 15 anni e un cane di piccola taglia che si chiama Muffi, Lucchese è presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto(ONA) Alto Milanese.
È iscritto al blog di Beppe Grillo dal 2008 dai tempi di Ecorete, la comunità per i gruppi di acquisto di fotovoltaico, e al sistema operativo del Movimento 5 stelle dal 2012: “Ho cominciato come rivoluzionario da tastiera– afferma- per poi diventare attivista sul campo dopo aver incontrato il gruppo tradito dai fuoriusciti Catalano, Bignami e Sablich”.
“Sono un imprenditore nell’ambito dei servizi alle imprese– racconta il capolista- e sto cercando di estendere l’utilizzo delle cassette riutilizzabili già in essere con la GDO anche nei mercati gestiti dagli ambulanti col fine preciso di ridurre i costi, le tasse e sopratutto passare dalla teoria alla pratica nell’applicazione dell’economia circolare”. Ambientalista ed animalista ama leggere, viaggiare e “impegnarmi per una società più etica e solidale, onesta e partecipata”.

Perché si è candidato?
Lamentarsi non porta risultati e delegare non giustifica la delusione. Ritenevo necessario impegnarmi in prima persona e la mia candidatura è il logico risultato del percorso intrapreso tre anni fa.

Da quanti anni vive a Busto Arsizio?
Da 23 anni, da quando mi sono sposato. Prima, però, vivevo ad Olgiate Olona, non molto lontano da Busto.

Che idea ha della politica?
Per me la politica è molto importante, ma purtroppo l’ho vista perdere contatto con la propria etimologia. Ho visto usare la parola politica per giustificare interessi lobbistici o per garantirsi centri di potere. Penso che parole come politica e populismo siano state abusate e abbiano avuto un’ accezione negativa contrariamente al loro significato, scadendo nella demagogia. La capacità di governare cercando di andare incontro alle necessità del popolo senza fini personali rispecchia la politica in cui credo. Politica che riconosco essere fondante nel Movimento 5 Stelle.

Quali sono i suoi maestri di vita?
Dignità, solidarietà, rispetto, ascolto, sacrificio e partecipazione, questi sono i miei maestri. Li si può trovare ovunque, basta non essere egoisti e meno superficiali, ma il più grande maestro è la vita stessa, non si finisce mai di imparare e di stupirsi.

Qual è il primo intervento che dovrebbe fare il futuro sindaco?
Io so cosa dovrebbe fare il prossimo sindaco a 5 stelle: rendere più sobria la gestione delle municipalizzate a partire dai dirigenti che dovranno essere scelti per le loro competenze; indire referendum consultivi per coinvolgere i bustocchi ad ogni livello e sopratutto definire il futuro di ACCAM con lo spegnimento dell’inceneritore e la riconversione dell’azienda ad un nuovo modello di business.

Quali sono i tre settori più importanti su cui agire?
Commercio, sburocratizzazione e trasparenza delle partecipate, ma anche riqualificazione energetica e piano urbano del traffico. Busto è una delle città più inquinate, a livello di qualità dell’aria, d’Italia.

Qual è la critica maggiore che farebbe a chi ha governato in questi 10 anni?
Le critiche se le stanno facendo da soli, promettono soluzioni ai problemi che hanno generato loro stessi, dalle mense gratis alle incompiute, dal piano del traffico al rendere la città più viva commercialmente. Le polemiche di questi giorni sul commercio o le sparate della lega sulle mense gratis sono una stucchevole querelle che dovrebbe far vergognare i protagonisti. In che città hanno vissuto fino ad oggi? Un buon manager viene ricordato se sbaglia meno di quante volte compie scelte azzeccate. Nella mia società sarebbero stati licenziati.

Qual è la cosa migliore che ha fatto l’attuale amministrazione?
Riconosco alcuni pregevoli tentativi quali il bike sharing, il car sharing e le casette dell’acqua, ma in questi tentativi manca il coraggio di spingersi oltre una prima sperimentazione. Così, ad esempio il car sharing, come impostato oggi, non è funzionale perchè non permette di lasciare e prendere l’auto anche fuori dalle piazzole di sosta. Nel nostro programma noi proponiamo invece un car sharing sul modello free floating che consentirebbe ai cittadini di fare a meno dell’auto privata.

Tra innovazione e tradizione a cosa darebbe più spazio?
Innovazione, legata alla tradizione, laboratori che possano ridare slancio alla meccanica e al tessile sviluppando idee di giovani che se supportati dall’esperienza dei maestri bustocchi e da finanziamenti regionali o europei possono ancora riuscire a dare un valore aggiunto in termini di qualità e professionalità.

Chiudono sempre più attività in città. Cosa farebbe per contrastare questa situazione?
La visione commerciale e industriale deve passare da un assessorato al Commercio e alle attività produttive. Non riteniamo che il Distretto del Commercio, così come è strutturato, rappresenti la soluzione e i problemi evidenziati in queste ultime settimane ne sono solo la punta dell’iceberg. Bisogna incentivare le attività commerciali sul territorio creando in ogni quartiere le condizioni di decoro, servizi e infrastrutture che ne consentano l’impianto e soprattutto la continuità. Quando parlo di incentivi intendo anche tassazione agevolata per le nuove aperture, soprattutto se non legate a franchising o grandi catene.

Cosa non vorrebbe vedere nella sua città?
Mai più circhi con animali! E parleremo anche con l’Università dell’Insubria sulla sperimentazione animale. Nella mia città ideale, uomini e animali devono avere lo stesso rispetto. Case e dignità per chi è in stato di indigenza. Inoltre, nella Busto che ha sempre aiutato in modo caritatevole le persone in difficoltà noi proporremo il reddito di cittadinanza e la creazione di un fondo per la solidarietà al quale sarà possibile donare il 5 per 1000. Per gli amici animali proponiamo un supporto fattivo ai canili e gattili, attraverso una più equa distribuzione delle risorse.

Cosa le dice diritti civili?
I diritti civili dovrebbero essere noti ai cittadini (e non sempre lo sono, soprattutto da quando l’educazione civica non è più materia scolastica) e tutti devono poterne usufruire. Le tendenze sessuali o la razza di una persona non devono determinare in alcun modo cittadini di serie B.

Yelena Apebe

Seguici anche su:

Facebook www.facebook.com/bustoarsizioalvoto
Telegram sul canale telegram.me/elezionibustoarsizio
Newsletter: una mail alla settimana per conoscere quello che è successo. Iscriviti alle newsletter dedicate compilando il form all’indirizzo www.varesenews.it/newsletter
WhatsApp: servizio gratuito per riceverlo invia al numero 335 7876883 il testo ELEZIONI ON Busto Arsizio

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *