I Verdi dicono "NO" alla rotonda di viale Duca D'Aosta
Sulla proposta dell’amministrazione uscente di realizzazione di una rotatoria in viale Duca D’Aosta la lista dei Verdi, guidata da Andrea Barcucci(presidente di Legambiente Busto Arsizio e tecnico ambientalista) si oppone duramente commentando che “nemmeno sugli Champs Elysées di Parigi esistono rotonde”.
In alternativa alla rotonda, i Verdi propongono di investire i soldi “per un cambiamento generale del traffico bustocco, non per una singola opera”.
“Non è stato compreso nel Piano Urbano del Traffico il capitolo del tratto dove sorgerà il supermercato al quale viene legata, in modo arbitrario, la circolazione tramite la rotonda. Le rotonde – commenta Barcucci – non sono una soluzione a tutte le esigenze. Fare la rotonda e chiudere i controviali significa perdita di passaggi pedonali protetti tramite semaforo, perdita del percorso ciclabile sui controviali e complicazione del traffico non regolato in modo certo dai semafori”.
“A Busto Arsizio non si affronta il problema di quell’isolato compreso tra il semaforo con via Mameli e quello successivo con via Generale Cantore, in cui ci sono tre sensi unici (via Pisacane, via General Biancardi e via Libia), diretti tutti verso la stazione, in direzione nord. Questo dimostra che la viabilità non è stata assolutamente messa in discussione e, di fatto, il traffico è impedito: con la creazione di una rotonda non se ne pone rimedio in maniera miracolistica”.
Alla bocciatura del progetto dell’amministrazione Farioli, i Verdi propongono invece l’eliminazione del semaforo di via Candiani(che secondo loro semplificherebbe la circolazione all’incrocio con via Mameli), il cambio di senso per la via Biancardi in modo da dare alternanza alla circolazione e renderla più fluida, l’investimento delle spese, previste per la chiusura dei controviali e della rotonda, per la sistemazione delle aree di viale Borri e, infine, il sostegno e l’incentivazione della mobilità pedonale e ciclabile “perché è questo il futuro e questa la vera riduzione dell’inquinamento”.
La creazione di una rotonda, invece, per i Verdi Ecologisti “non è vero che diminuisce l’inquinamento perché, se il traffico è forte, sono forti anche le code alla rotonda”.
Inoltre, “il passaggio alla mobilità pedonale e ciclabile protetta, magari con la realizzazione di una sede per le consegne a domicilio della spesa tramite furgoni elettrici o a pedali, toglierebbe di mezzo l’argomento di facile presa della riduzione e della fluidificazione del traffico”.
Quindi, secondo il gruppo politico di stampo ecologista, è “necessario un Piano Urbano della Mobilità, sostenibile ed ecologico”.
“Andare a limitare certe aree provocherebbe una serie di reazioni a catena imprevedibili- concludono i Verdi- tali da rendere ancora più sbagliato procedere per singoli interventi decontestualizzati dal traffico e dalla mobilità cittadina, senza prevederne le reazioni negative, perché ci saranno”.
YA