"Occorre una maggiore vicinanza tra Polizia Locale e cittadino"

Abbiamo intervistato Caterina Buffardeci, comandante della Polizia Locale e candidata nella lista Gallarate Futura, che sostiene la candidatura a sindaco di Pietro Romano.

Perché si è candidata? Quella di candidarmi è stata una scelta dettata dalla volontà di far parte di una lista civica con candidato sindaco Pietro Romano, che stimo molto sia come persona sia come professionista.  Una lista civica formata da persone non legate ai partiti, persone corrette e oneste che vogliono impegnarsi e darsi da fare per Gallarate. È stata una scelta consapevole e maturata, dettata dal rispetto e dall’ammirazione che provo sia per il candidato sindaco sia per tutti coloro che appartengono a Gallarate Futura. Siamo una bella squadra e ci stiamo impegnando per dare tutti noi stessi.

Vive a Gallarate? Vivo a Somma Lombardo, ma in questi anni ho visto cambiare Gallarate e molto. Condivido a pieno tutti i temi del nostro programma elettorale, e in particolare quello della sicurezza: sono necessari più controllo e, soprattutto, una vicinanza maggiore tra Polizia Locale e cittadino.

Che idea ha della politica? Personalmente penso che chi si assume questa responsabilità, scelta veramente impegnativa, debba innanzitutto avere un proprio lavoro, perché la politica non deve essere fonte di reddito. In secondo luogo, chi intraprende questo percorso deve mettersi a disposizione del cittadino, cercando di migliorare la realtà cittadina a 360 gradi.

Quali sono i suoi maestri di vita? Sicuramente Borsellino e Falcone, personaggi in un certo senso “scomodi”, ma che hanno fatto molto.

Qual è il primo intervento che dovrebbe fare il futuro sindaco? Il futuro dovrà cercare di far rivivere il centro, perché basta soltanto fare due passi per Gallarate per rendersi conto della limitata vivibilità del centro. Occorre dare una svolta, organizzando iniziative sia per i commercianti sia per i giovani, e, proprio per loro, creare punti di aggregazione perché purtroppo di giovani non se ne vedono tanti in giro. Poi un aspetto che mi interessa fortemente è l’aiuto per le persone anziane e i portatori di handicap.

Quali sono i tre settori più importanti su cui agire? Come dicevo prima, la sicurezza del territorio, ossia incentivare i controlli per combattere la microcriminalità e per far percepire una sensazione sicurezza al cittadino, alla persona anziana che va in posta a ritirare la pensione, alla mamma che va a fare la spesa al supermercato e così via. Magari creando anche un sistema di controllo del vicinato per arginare il più possibile i furti nelle abitazioni. Altro settore importante è il commercio, bisogna cercare di far rifiorire le attività commerciali di Gallarate, magari anche approfittando dei bandi di Regione Lombardia che offrano possibilità di agevolazioni per i commercianti. Il terzo settore è sicuramente il sociale.

Qual è la critica maggiore che farebbe a chi ha governato in questi cinque anni? Non è stato fatto nulla per dimostrare la vicinanza della Polizia Locale ai cittadini di Gallarate. La Polizia Locale non ha un contatto diretto con le persone e non si vede mai in giro; “testimonianza” del suo passaggio sono unicamente i verbali o i preavvisi esposti sui parabrezza delle automobili. Non è stato fatto nulla né per i commercianti né per promuovere la rinascita della città, e lo si desume fondamentalmente dalla constatazione che le piazze e il centro cittadino sono disabitati. Si torna sempre allo stesso problema: non è stato fatto nulla per i giovani, i ragazzi non hanno un punto di aggregazione.

Qual è la cosa migliore che ha fatto l’attuale amministrazione? Non la vedo.

Tra innovazione e tradizione a cosa darebbe più spazio? Sicuramente all’innovazione, nel senso di innovazione sociale, di cambiamento. Il cittadino sente la necessità di un cambiamento rispetto alla situazione statica e vecchia in cui si trova.

Che cosa non vorrebbe vedere a Gallarate? Non vorrei vedere il degrado, i muri imbrattati, le vie e i rioni poco illuminati… tutte cose che da anni non si verificavano. Esistono dei luoghi dove si ha paura a passare a piedi di sera. Poi non vorrei vedere i negozi sfitti.

Che cosa le dice “diritti civili”? I diritti civili sono qualcosa di fondamentale. Occorre impegnarsi per far capire alle persone che devono esercitare i propri diritti civili. Ormai il cittadino è stanco, è stufo e non si sente ascoltato dall’amministrazione; perciò spesso rinuncia a far valere i propri diritti civili. Anche per questo è necessaria una maggiore vicinanza al cittadino; la Polizia Locale deve essere pronta ad ascoltare le persone che hanno bisogno di sentirsi supportate.

 

 

Camilla Malacarne

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2 risposte a “"Occorre una maggiore vicinanza tra Polizia Locale e cittadino"

  1. GMT

    Anche io.
    Vorrei vedere gli agenti in giro, soprattutto se chiamati. Spesso ti rispondono che sono impegnati e tu sei lì, ad attendere che l’imbecille di turno si levi dal tuo passo carraio.
    Vorrei vedere sanzionare chi imbratta i muri, rovescia i vasi, getta carte a terra, lattine, bottiglie, …, ah già è la Svizzera.
    Vorrei vedere una nuova viabilità, Via Matteotti riaperta, gli agenti a regolare meglio il traffico e le soste il sabato dei mercati, essere fermi e cortesi, …
    … ultima chance … poi cambio città … regione … paese

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