Riccardo Valena: "Nuovo polo scolastico e più servizi"
Riccardo Valena è il candidato sindaco per la lista “SiAmo Leggiuno”. Trentanove anni, sposato con due figlie, Valena è stato vice-sindaco della decennale amministrazione guidata da Adriano Costantini. Simpatizzante di Forza Italia, si presenta alle elezioni comunali con una squadra che, come si legge sul programma, “vuole evitare la dispersione di energie e portare con forza la voce dei cittadini presso il Palazzo Comunale”.
Diversi i temi toccati nel programma, dagli interventi sul territorio alla comunicazione. In particolar modo, tra gli obiettivi, c’è la costruzione di un nuovo edificio scolastico per la creazione di un polo unico, oltre alla sistemazione dell’acquedotto. Il programma integrale della sua lista è pubblicato sul sito “SiAmo Leggiuno” e sulla pagina Facebook. Giovedì 26 maggio, alle 19 si terrà l’inaugurazione dell’info-point in piazza Marconi. Abbiamo incontrato il candidato sindaco, ecco l’intervista.
Qual è il primo intervento che farà nel caso in cui venga eletto sindaco?
«Abbiamo redatto un programma concreto e realizzabile. Più che di “primo intervento” è opportuno parlare di “priorità”. Penso sia così per tutti. “Continuare a migliorare” questo è e sarà il mio motto a partire dai servizi offerti alla collettività in tutti gli ambiti di intervento, dal territorio alle relazioni umane, dall’istruzione alla promozione. Il loro miglioramento e la loro efficienza saranno sicuramente tra le priorità. Nell’ambito delle opere pubbliche – se parlando di “intervento” a questo ci riferiamo – prioritaria sarà l’opera di sostituzione, realizzazione collegamenti e raccordi dell’esistente rete dell’acquedotto, in particolare nelle zone dove questo problema persiste da anni. Altra priorità riguarderà poi, il decoro urbano e l’innovazione. Per quest’ultima prevediamo, in tempi stretti, la creazione di una App gratuita del comune che faccia da ponte tra cittadini e istituzioni e l’istituzione della rete di connessione wireless gratuita (“Wi-Fi free”) sul territorio comunale».
Quali sono i settori più importanti su cui agire?
«Ambiente e territorio, servizi alla persona, sviluppo e promozione. Sono questi, a mio parere, i settori su cui agire. L’”Ambiente e il territorio” perché solo da un territorio ben curato e progettato sotto ogni punto di vista, compreso quelle delle relazioni e dei servizi, si possono creare condizioni ottimali per la collettività. I “Servizi alla Persona” per il soddisfacimento dei bisogni della Comunità, dai più giovani ai più anziani. Lo “Sviluppo e la Promozione” a partire, senza dubbio, dalla Pubblica Istruzione nella consapevolezza che la scuola che, per compiere la sua alta missione, necessita di risorse, umane ed economiche. Da qui il progetto per la realizzazione del nuovo polo scolastico in località Baraggia»
Tra innovazione e tradizione a cosa darebbe più spazio?
«All’innovazione, necessaria all’interno di un’amministrazione per comunicare con i cittadini oltre che per rendere un paese più competitivo. La società è cambiata ed anche il comune deve stare al passo con i tempi, adeguandosi per poter rispondere alle nuove esigenze. La nostra visione ha nella sostenibilità e nell’innovazione il cuore delle sue azioni. Vogliamo puntare ad una riqualificazione ed evoluzione che miri ad avvicinare Leggiuno alla visione di una moderna “smart city” ovvero in grado di gestire le risorse in maniera “intelligente”, di integrare l’uso delle nuove tecnologie con la maggiore partecipazione della collettività, di garantire lo snellimento dei rapporti tra Comune e Cittadino. Ciò, ovviamente, senza perdere di vista le nostre radici, perché solo capendo da dove veniamo è possibile costruire una società basata sui sani principi».
Cosa farebbe per rilanciare il paese dal punto di vista turistico?
«Penso principalmente a Santa Caterina del Sasso. Credo che il comune debba avere un ruolo di “regia” per utilizzare al meglio le notevoli potenzialità del luogo e per coordinarne tutte le attività. A ciò si aggiunge, senza subbio, il miglioramento ed ampliamento dei servizi offerti dallo IAT. Oggi mi duole constatare l’assenza della Provincia, ente proprietario di tutta l’area. Rilanciare il paese dal punto di vista turistico si traduce, inoltre – ed è ciò che intendiamo fare – nel migliorare i servizi sulle spiagge comunali e la realizzazione di nuovi punti di attracco per le imbarcazioni. Proprio al fine di rilanciare il turismo lacuale, il nostro programma contempla un grande progetto di riqualificazione sullo specchio d’acqua antistante il lungolago di Arolo. Nello specifico, l’idea progettuale prevede la realizzazione di un pontile a lago collegato ad una struttura galleggiante polifunzionale per attività turistico promozionali. L’opera – per la quale è già disponibile rendering fotografico – sarà realizzata in lotti con completamento nel quinquennio».
Su Facebook chiedono una Leggiuno più “rock”, cosa proponete per i giovani?
«Più “rock” in senso lato ovvero una Leggiuno più dinamica che guarda al futuro e all’innovazione. Intendiamo dare ai giovani spazi di espressione seria, autentica e non ideologica. Da qui la nostra idea del progetto “I giovani per i giovani” con istituzione di uno “YoungPoint” gestito direttamente dai ragazzi e presso il quale i giovani potranno portare le proprie iniziative ed idee. Ciò oltre a ricostituire la “Consulta giovanile” alla quale dedicheremo appositi locali. Altre iniziative riguarderanno le problematiche connesse al Lavoro. Tra queste creazione di uno sportello di orientamento professionale».
Cosa non vorrebbe più vedere nel suo paese?
«Obiettivo è quello di incentivare il senso di responsabilità verso la salvaguardia del nostro patrimonio comune. Conseguenza sarà la riduzione – o, auspico, la totale eliminazione – degli episodi di incuria del territorio che è ciò che non vorrei più vedere a Leggiuno, seppur, senza ipocrisia, posso dire non ne sia particolarmente caratterizzata. Lo spazio urbano in cui viviamo, appartiene a tutti ed ognuno di noi dovrebbe sentirsi “sentinella del territorio”»
Qual è il luogo a cui è più affezionato del suo paese?
«Rispondo senza la minima esitazione: il Lago. Lo vivo da sempre, sia come luogo di svago che come palestra naturale, praticando lo sport del canottaggio dall’89 vestendo i colori della canottieri Arolo».