Parlare di sport e disabilità non conosce parti
Nella serata di ieri, a Villa Calcaterra, gli Indipendenti di Centro,che sostengono la candidatura a sindaco di Emanuele Antonelli, hanno organizzato un incontro dedicato allo sport e alla disabilità. Un momento in cui, per un attimo, non sembrava nemmeno di essere in campagna elettorale, vista anche la partecipazione inedita di Gianluca Castiglioni, candidato sindaco di centrosinistra.
La politica si è messa da parte per dare spazio alla testimonianza di Antonella Rutigliano, sportiva e disabile, e dell’ex-ciclista Ivan Basso(intervenuto telefonicamente).
Quelli di Ivan e Antonella sono stati due interventi educativi che hanno lasciato ai presenti in sala un messaggio importante: praticare sport, a livello agonistico e non, insegna a vivere.
Ivan Basso, conosciuto come Ivan il Terribile, è un ex ciclista italiano, vincitore di due edizioni del Giro d’Italia(2006 e 2010). Durante il proprio intervento ha parlato dello sport come “chiave per il benessere fisico e psicologico della persona, ma anche ciò che mantiene una città sorridente”.
Il titolo della sua biografia “In Salita controvento”(pubblicata nel giugno 2011, edita da Rizzoli, scritta con il giornalista varesino Francesco Caielli) sta a significare che lo sport è metafora della vita stessa. “Lo sport insegna che bisogna lottare per ottenere le cose belle”– ha affermato l’atleta.
E’ anche quello che ha insegnato ad Antonella Rutigliano, dopo che nel 1988, a soli 17 anni, fu vittima di un grave incidente motociclistico. Rimase in coma, fu sottoposta a 31 interventi chirurgici, fu costretta in sedia a rotelle per diversi mesi, dovette affrontare cinque anni di riabilitazione, ma alla fine vinsero la sua forza e la sua tenacia: “Quando ti succedono queste disgrazie hai tre possibilità: morire, sopravvivere o vivere. Io ho deciso di vivere alla grande”.
Anche se Antonella non riuscì(e non riuscirà più) a recuperare l’utilizzo del braccio sinistro, non si è “mai soffermata a pensare a cosa non avevo più, ma a tutto quello che mi era rimasto”. “Dovrebbe essere sempre così- ha affermato- la vita andrebbe presa con più leggerezza e lo sport ti insegna a farlo”.
Dopo aver aperto una palestra, essere diventata istruttrice di pilates e personal trainer, nel 2013, il suo amico Paolo Viganò (outsider del ciclismo paraolimpico, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Pechino e due volte campione del mondo) la convinse ad avvicinarsi al ciclismo anche se prima non ci aveva mai pensato. Dopo varie vittorie(qui tutta la storia), nel maggio 2015 Antonella subì una grave caduta, durante un allenamento, che portò al peggioramento delle sue condizioni.
Ad un anno dalla caduta, Antonella partirà venerdì 27 maggio da Ascoli Piceno alla volta di Londra, in bicicletta per promuovere il progetto“Sport e Disabilità” : sei ore di pedalata al giorno, 13/14 tappe per un totale di 2100 km.
Antonella ha voluto sottolineare come nello sport quanto nella vita l’unico limite sia la nostra testa. “Per quanto mi riguarda sport e disabilità sono indivisibili– ha dichiarato.
Dopo alcuni episodi della sua vita, Antonella è diventata scrupolosa e attenta ai propri diritti: “Il consiglio che do a tutti nella vita è quello di documentarsi e poi agire per far valere i propri diritti”. Inoltre, una buona amministrazione potrebbe “aiutare chi ha bisogno a cercare aiuti perchè per i disabili esistono tante agevolazioni che nessuno conosce”.
Secondo gli Indipendenti di Centro, serate come questa sono importanti per porre giovani e adulti di fronte a realtà che, un giorno, potrebbero riguardarci da vicino. “Si deve lavorare per far passare la paura del confronto con il diverso– ha sottolineato il più giovane candidato in lista Andrea Azzolin– Busto ha bisogno di testimonianze dirette per sensibilizzare i suoi cittadini”.
Yelena Apebe