"In politica vorrei più giovani e persone di origine straniera"

Abbiamo intervistato Alì Nouha, candidato di Sinistra Ecologia e Libertà alle elezioni di giugno. Cittadino italiano di seconda generazione, il suo motto è «“Never give up”, mai arrendersi perché, prima o poi, ce la farai».
(nella foto: Alì Nouha durante l’intervento alla presentazione pubblica di Edoardo Guenzani)

Perché si è candidato? «Ho visto ciò che ha fatto la coalizione negli ultimi cinque anni e ho apprezzato molto sia l’idea sia la realizzazione della Consulta per gli stranieri. Ho voluto mettermi in gioco, l’assessore Cinzia Colombo mi ha dato tutto il suo supporto e io ho voluto cogliere questa occasione e affacciarmi al mondo della politica».

Da quanti anni vive a Gallarate? «Vivo a Gallarate da una decina d’anni circa. Ho fatto qui sia le medie sia le superiori e ho visto crescere questa città molto lentamente. Le amministrazioni che salivano in carica non creavano mai niente per i giovani. Poi, negli ultimi cinque anni, qualcosa si è mosso e ho molto apprezzato questo. Prima per sistemare una strada ci volevano mesi e mesi, mentre adesso si cerca subito di arrivare a una soluzione: è così che si lavora con i cittadini».

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Il gruppo dei giovani della coalizione di centrosinistra

Che idea ha della politica? «Sono agli inizi, mi sto ancora affacciando su questo mondo. Sono per una politica “giovane”, vorrei che ci fossero sempre più giovani in questo ambiente e, soprattutto, gente come me che è nata in Italia ma che ha origini straniere».

Quali sono i suoi maestri di vita? «Maestri di vita ce ne sarebbero tanti. Sono più o meno quelli che hanno tutti. Io però preferisco ispirarmi a persone a cui sono vicino a tutti i giorni; mio padre, per esempio, è un grande modello per me».

Qual è il primo intervento che dovrebbe fare il futuro sindaco? «Per prima cosa garantire continuità con quanto è stato fatto fino ad adesso. In secondo luogo ascoltare i cittadini e capire le loro esigenze, a partire dalle quali iniziare i vari interventi».

Quali sono i tre settori più importanti su cui agire? Partecipazione, coinvolgendo sempre di più i cittadini. Integrazione di tutte le persone, perché se si vive bene in una città ognuno può dare il meglio di sé. Infine, per quanto riguarda l’economia, cercare di smuovere qualcosa in positivo.

Qual è la critica maggiore che farebbe a chi ha governato in questi cinque anni? «Qualcosa da criticare ci sarà sempre, però secondo me l’amministrazione uscente ha fatto il massimo impiegando tutte le sue forze, e questo è l’importante».

Qual è la cosa migliore che ha fatto l’attuale amministrazione? «L’amministrazione ha fatto tante cose. Secondo me una delle migliori è stata la Consulta degli stranieri: qualcosa di “azzardato”, che nessuno aveva mai fatto e che ha funzionato grazie alla partecipazione delle persone. Poi i lavori di manutenzione delle strade e degli edifici scolastici. Già sistemare i luoghi dei bambini e dei ragazzi vuol dire tanto».

Tra innovazione e tradizione a cosa darebbe più spazio? «Personalmente darei spazio più all’innovazione. Tuttavia, allo stesso tempo, bisogna mantenere anche le tradizioni».

Chiudono sempre più attività in città. Cosa farebbe per contrastare questa situazione? «È una domanda difficile, da economista. Una bella domanda a cui adesso come adesso non saprei rispondere».

Cosa non vorrebbe vedere nella sua città? «Sporcizia, criminalità… il degrado, direi. Il degrado è qualcosa che non mi piace vedere nella mia città».

Cosa le dice “diritti civili”? «I diritti civili sono i diritti che ogni persona ha. Secondo me nei comprendono anche i doveri: ogni persona, infatti, ha sia diritti sia doveri».

 

 

Camilla Malacarne – Twitter @CamillaMalacarn

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3 risposte a “"In politica vorrei più giovani e persone di origine straniera"

  1. Kim

    Per risolvere il problema del declino del commercio non bisogna essere economisti basta aprire un bel suk. Magari a lato di un minareto.

    1. Alberto Paleari

      Cavolo Kim, commento pungente e originale… senza dubbio. Forse un po’ audace però bisogna riconoscere che a differenza del ventenne Ali Nouha tu ci metti la faccia, nome e cognome

      per varesenews: bravi che intervistate ragazzi giovani di tutte le liste … peccato per i tuttologi che commentano

  2. GMT

    I giovani in politica sono senz’altro meglio di certe cariatidi presenti da un vent’ennio sugli scranni comunali e nei dintorni.
    Ma più che giovani politici apprezzeremmo tutti una giovane politica, fatta di “oggeti concreti” su cui concentrare l’attenzione. Sicurezza, senza un progetto concreto non ha un senso. Così come sport, istruzione, verde, …
    Speriamo che nel voto, preferibile alle liste civiche, si scelgano i più giovani presenti in lista.

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