Il manifesto del Pd viaggia in bici
La prima comparsa “ufficiale” l’ha fatta in occasione della presentazione della ricandidatura del sindaco Guenzani: è la “bici elettorale” del Partito Democratico, realizzata dal vicesindaco Giovanni Pignataro.
Conosciuto come “ciclista urbano”, che si muove in bici per lavoro e nel tempo libero, Pignataro aveva iniziato a lavorare da qualche tempo alla bici elettorale. E alla fine l’ha messa in pista, pur dovendo fare poi i conti con le difficoltà “burocratiche” nell’identificare a quale tipo di pubblicità ricondurre il rimorchio con manifesto: «Ho chiesto all’ICA (la concessionaria della pubblicità per il Comune, ndr), per pagare il dovuto» spiega Pignataro. «Non sapevo se dovevo pagare come manifesto murale o come rimorchio». La bici elettorale come i “camion vela” usati spesso dai candidati (a questo giro da Andrea Cassani)? Alla fine l’ICA ha escluso che possa essere parificato tanto a forme di pubblicità murali, quanto a quella itineranti su veicoli a motore.
Nel frattempo, l’uso della “bici elettorale” è andato avanti, sempre trainata da Pignataro. Il vicesindaco – da pedalatore in città – ha seguito in particolare il progetto di rete ciclabile cittadina e quello specifico (per cui è stato richiesto finanziamento a Regione Lombardia) per creare corsie ciclabili nel quartiere di Sciarè, come collegamento tra la rete esistente e il polo intermodale rappresentato dalla stazione FS (si è tenuta anche un’assmeblea di quartiere, qui i dettagli).
Il Pd ha organizzato una serata specifica sul “progetto concreto per la mobilità ciclabile a Gallarate”: giovedì 26 maggio 2016, al Punto PD in via Postcastello 12, alle 21.
Ahi ahi ahi.
Con ICA e la pubblicità se la è cavata.
Ma con l’omologazione del traino rispetto al codice della strada?
Sicuri possa circolare senza essere di ostacolo ad altri veicoli a motore o meno e ai pedoni?