"Gallarate deve ritrovare la sua identità sociale e commerciale"

Abbiamo intervistato Gianluca Passerini, giovane laureando in economia e commercio, allenatore di calcio squadre giovanili e candidato della lista civica Borgo Sindaco, che sostiene la candidatura a sindaco di Roberto Borgo
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Perché si è candidato? Mi sono candidato perché non mi sento rappresentato dai partiti e dalle persone che attualmente li compongono. Nonostante la mia giovane età e la poca esperienza, mi piacerebbe rendermi utile per un progetto a livello politico e sociale. Penso che la nostra lista civica sia una valida alternativa, con esperienza e qualità, a quello che propone oggi la realtà dei partiti e di altre liste civiche, con buona volontà, ma oserei dire “improvvisate”, soprattutto quanto a esperienza.
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Da quanti anni vive a Gallarate? Da sempre. Ho vissuto in parte il declino della mia città, sia in centro, dove le manifestazioni e gli eventi si sono ridotti a situazioni spot e dove i negozi vanno piano piano esaurendosi, sia nei rioni, sempre più ghettizzati e abbandonati al loro destino periferico.
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Che idea ha della politica? La politica è la modalità di governare ed amministrare una città, tramite attività diverse. Oggi quando pensiamo alla politica la associamo alla corruzione o al facile guadagno ma, personalmente, credo che dobbiamo cercare di ritrovare interesse, evitando di identificarla nel partito o nella persona che lo rappresenta. L’idea di una lista civica è un passo avanti per tornare a proporre idee senza essere legati a un’identità di partito, ma solo alle persone che la compongono.
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Quali sono i suoi maestri di vita? I miei maestri di vita sono tutti riconducibili alla mia famiglia, a cominciare da mio padre che mi ha insegnato l’educazione e il sacrificio nel lavoro; per lui nutro affetto e fortissima stima perché vedo in lui un esempio da seguire.
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Qual è il primo intervento che dovrebbe fare il futuro sindaco? Sicuramente la sicurezza è uno dei temi più a cuore sia dei gallaratesi sia della lista civica Borgo Sindaco. C’è la necessità di aumentare la sensazione di sicurezza nei cittadini, e penso che una maggiore collaborazione tra le forze dell’ordine e il Comune sia importante. Alcuni esempi? Una postazione fissa nel piazzale della stazione e una riqualificazione degli angoli di Gallarate più degradati.
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Quali sono i tre settori più importanti su cui agire? Secondo me, i tre settori più importanti su cui agire sono famiglia, sicurezza e sport. Per quanto riguarda la famiglia, occorre creare una consulta per le famiglie, affinché venga creato un costante dialogo tra i rappresentanti delle famiglie stesse e le associazioni in relazione alle problematiche esistenti. In secondo luogo, occorre agire sulla sicurezza nelle zone limitrofe del centro e dei rioni, riqualificandoli. Infine, relativamente allo sport, è necessario istituire una serie di corsi di aggiornamento per gli istruttori delle attività sportive, per esempio riguardanti l’utilizzo del defibrillatore e le tecniche di primo soccorso, sempre più attuali e presto anche obbligo di legge. Lo sport è un tema a cui personalmente sono molto legato e che noi soli abbiamo inserito nel programma
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Qual è la critica maggiore che farebbe a chi ha governato in questi cinque anni? Non è stata fornita la linfa vitale alle attività sociali, rendendo di conseguenza il centro cittadino vuoto e poco vivibile, senza attività coinvolgenti e dimenticandosi dei giovani. Certamente esiste l’eccezione che conferma la regola e, fortunatamente, alcune realtà resistono al tempo grazie all’abilità degli esercenti. In particolare, il sindaco uscente non ha dato alcuna identità sociale e commerciale alla città, azione difficile ma necessaria.
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Qual è la cosa migliore che ha fatto l’attuale amministrazione? Sicuramente ha trovato una situazione economica disastrosa e ha cercato di salvaguardarla con, a quanto ho potuto vedere, accettabili risultati, fermo restando che molti soldi del bilancio corrente non sono stati in seguito spesi nella maniera secondo me più appropriata. Penso per esempio al misero 0,36% dedicato allo sport, come ricordava Antonio Trecate qualche settimana fa.
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Tra innovazione e tradizione a che cosa darebbe più spazio? Non esiste innovazione senza tradizione. Sicuramente bisogna guardare al futuro, ma poggiando fermamente i piedi sul terreno di una tradizione consolidata.
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Chiudono sempre più attività in città. Cosa farebbe per contrastare questa situazione? L’apertura di numerosi centri commerciali poco distanti gli uni dagli altri certamente non ha avvantaggiato il commercio delle piccole imprese e dei piccoli esercenti. Secondo me, introducendo norme semplificative per gli adempimenti delle piccole imprese, si potrà aiutare il consolidamento e rilanciare lo sviluppo delle piccole attività commerciali e di nuove iniziative imprenditoriali. Inoltre, attivando un servizio online per l’assistenza alle imprese, si potrebbe avere un collegamento diretto tra impresa ed ente locale.
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Che cosa non vorrebbe vedere nella sua città? Sicuramente non vorrei vedere aree abbandonate e zone rionali ghettizzate. Occorre riqualificare le aree verdi, anche extraurbane, rendendole attive promuovendo attività sociali culturali o sportive .
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Che cosa le dice “diritti civili”? Se penso ai diritti civili penso a quei diritti, a quelle vittorie che abbiamo acquisito nel corso della storia, come per esempio la manifestazione dei propri ideali e la libera espressione del proprio pensiero.
CM

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Una risposta a “"Gallarate deve ritrovare la sua identità sociale e commerciale"

  1. GMT

    Bravo. Senza ironia.
    Finalmente qualcuno che parla chiaro e senza proclami o frasi fatte.
    Due / tre punti chiari e decisi. Così si propone e si cerca di realizzare.
    Un po’ di sostanza in una marea di chiacchiere, che ciclicamente passa.

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