"La retromarcia elettorale della Lega sul Maga"

Continua a essere uno dei temi più discussi di questa campagna elettorale: stiamo parlando del museo Maga. Alberto Marchesi, consigliere comunale del Partito Democratico, si esprime sulla questione calda del museo, commentando la recente visita dell’assessore regionale Cristina Cappellini e le proposte del candidato sindaco del centrodestra Andrea Cassani.

«Noi parliamo con i fatti e con i numeri. Il successo del Maga in questi ultimi anni è la costante presenza dei cittadini di qualsiasi età e la sua apertura nei confronti della città. Certamente, le spese di gestione, e ringraziamo la pessima progettazione del centrodestra, sono da rivedere, come abbiamo già iniziato a fare in questi cinque anni».

«Facciamo fatica a comrpendere il pensiero di Andrea Cassani che prima si è lamentato dei “soli” 40 mila ingressi per la mostra di Missoni e poi ha fatto la passerella al museo con l’assessore regionale Cappellini. Come Partito Democratico vorremmo sapere se lui è uno dei 40 mila o ci è andato solo per propaganda elettorale con l’assessore (che per altro su “La Prealpina” ribadisce di non dare ulteriori finanziamenti). Se si parla con gli studenti che frequentano ogni giorno il Maga, questi raccontano che non hanno mai visto prima il candidato sindaco lì». 

«Per quanto riguarda il museo Maga in sé, siamo contenti della sua retromarcia, anche se puzza un po’ di promessa elettorale, ma ci chiediamo: dov’è la coerenza di chi ha dichiarato due mesi fa di volerlo chiudere ed ora, forse dopo aver visto più di 500 persone presenti all’inaugurazione del Premio Gallarate di sabato 14 maggio, porta il Museo sul palmo di mano? Dov’è la coerenza di un partito che ora va a braccetto con chi ha combattuto con tutte le forze nel 2011?».

«A chi continua a sostenere che Guenzani si fa bello al Maga, ricordiamo che fuori dal museo non c’è una targa intitolata a Edoardo Guenzani, ma al sindaco Mucci. La Lega ricorda questo nome o si è dimenticata che era al suo fianco quando il museo è stato costruito, così male, stralciando gli oneri di urbanizzazione dell’Esselunga e del Fare (“utilissima” eredità di cui ringraziamo la giunta Mucci). E Cassani sa che il Maga è stato inaugurato dalla sua amica Forza Italia, non finito, perché c’erano le elezioni, o ignora anche questo?»

«Ci chiediamo inoltre se Cassani negli ultimi giorni abbia finalmente letto il regolamento del Museo, che prevede già l’affitto di spazi a privati come fonte di finanziamento. Lui che ha proposto questa “novità”, sa, ad esempio, che viene già concesso a pagamento anche per concerti e matrimoni? Speriamo che il candidato sindaco si legga un po’ di norme prima di parlare e prima di finire in consiglio comunale,in qualsiasi ruolo».

«Per finire, dal momento che lo vediamo poco familiare con leggi e regolamenti, vogliamo ricordargli che può lui stesso contribuire al museo con il suo 730. Sa che può dare il 2 per mille al Maga in quanto associazione culturale, come ho fatto io stesso nella mia dichiarazione dei redditi o ignora che esiste questa possibilità? Si informi prima di aprire bocca. Fa più bella figura».

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Una risposta a “"La retromarcia elettorale della Lega sul Maga"

  1. GMT

    Siamo d’accordo.
    È solamente passerella per la propaganda elettorale di Cassani.
    Ma l’incoerenza delle liste che lo appoggiano non finisce qui, fra chi vede una Gallarate insicura, sporca, non produttiva e chi ne fa con enfasi gli elogi sugli stessi temi.
    E’ bene mettersi l’anima in pace.
    Bla bla bla elettorale.
    E basta.

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