Carlotta Calemme: "Voglio una città sicura a qualsiasi ora del giorno"

Carlotta Calemme è la candidata più giovane della lista di Forza Italia a questa tornata elettorale per il comune di Varese. Ecco come si descrive: “Ho 20 anni, frequento il secondo anno di giurisprudenza all’Università dell’Insubria e capita che lavori come cassiera in una discoteca e che faccia da tata a due bimbe dolcissime. La maggior parte del mio tempo è dedicata allo studio. Nel poco tempo libero amo leggere, fare shopping, stare con i miei amici e appena posso prendo la macchina, un treno o un aereo e vado a visitare qualche città. Sono una persona curiosa e mi piacerebbe entrare in contatto con qualsiasi cultura. Proprio questa curiosità mi ha portata ad avvicinarmi alla politica già quando ero molto piccola anche grazie alla capacità di mio padre che mi ha trasmesso questa passione”.

Per quale motivo ti sei candidata?
La premessa è che a volte è molto più facile lamentarsi di determinate mancanze piuttosto che cercare di colmarle. Io ho sempre sentito Varese sì attenta ai giovani, agli universitari, alle loro esigenze ma di certo si può fare qualcosa di più; quando mi son trovata a camminare la sera da sola e sono incappata in qualche soggetto fastidioso ho sempre desiderato sentirmi più protetta. Varese è complessivamente una città sicura, ma in tema di sicurezza non bisogna mai abbassare la guardia, immaginando nuove iniziative e nuovi strumenti a tutela dei cittadini. Quando mi è stato proposto di mettermi in gioco per questa città, nonostante una paura iniziale, ho pensato che sarebbe stato ipocrita rifiutare e forse anche un po’ vigliacco…quando si ha la possibilità di cercare di cambiare le cose, credo che diventi un dovere provarci.

Sei molto giovane ma hai già deciso di lanciarti in questa esperienza elettorale. Ci sono dei contributi in particolare che vorreste apportare alla coalizione?
Sono giovane e come ho detto il mio apporto principale vorrebbe essere rivolto ai giovani, ma anche agli anziani e un occhio di riguardo mi piacerebbe fosse dedicato ai diversamente abili.

Qual è la tua idea di politica?
La mia idea di politica è di una politica aperta a tutti, nessuno escluso. Penso che però sia necessario dare un ascolto particolare a chi rappresenta il futuro. Spesso i giovani vengono tacciati di essere disinteressati, poco attivi nel crearsi un futuro. Indipendentemente dalle idee politiche queste amministrative hanno dato spazio a tanti giovani e questo mi fa sperare in un cambiamento. I giovani hanno il bisogno di sentirsi ascoltati e rappresentati. Io vorrei essere per loro un punto di riferimento.

Quali sono i tuoi maestri di vita?
Forse scontato, ma i miei genitori. Da mio papà ho imparato la professionalità e la serietà da mia mamma la tenacia e la perseveranza. Poi potrei citare Borsellino, Falcone e tanti altri le cui idee mi hanno indirizzato nei miei studi. Ma maestri di vita senz’altro mamma e papà.

Qual è il primo intervento che dovrebbe fare il futuro sindaco?
Riqualificazione di Piazza della Repubblica e il nuovo teatro. L’attuale amministrazione ha dotato la città di uno skate park ma questo non ha contribuito a ridurre la criminalità fin troppo presente in una delle piazze più importanti e frequentate della nostra città. Io personalmente ho paura a passare di lì anche quando è pieno giorno e quando ci sono dovuta passare la sera per pagare il parcheggio delle Corti ho più volte temuto il peggio. Bisogna sentirsi sicuri in ogni angolo della città, a qualsiasi ora del giorno.

Carlotta Calemme con l'eurodeputata Lara Comi

Carlotta Calemme con l’eurodeputata Lara Comi

Quali sono i tre settori più importanti su cui agire?
Sembrerò ripetitiva ma universitari, sicurezza quindi illuminazione compresa e più presidi e poi voglio sottolineare una maggiore attenzione alle persone diversamente abili.

Qual è la cosa migliore che ha fatto l’attuale amministrazione e dove invece poteva fare meglio?
L’attuale amministrazione ,nonostante le imposte aumentate dagli ultimi governi, è stata in grado di aiutare le fasce più deboli. Credo però che sia necessario istituire un assessorato che si dedichi pienamente alle disabilità sotto il profilo personale, fisico e psicologico. È necessario dare pari possibilità a chi su una sedia a rotelle fa fatiche ad utilizzare quelli che sono i mezzi pubblici, a mio parere poco attrezzati, o a chi ha fatica ad attraversare la città. A volte ci sono barriere architettoniche che rendono impossibile anche solo una passeggiata tranquilla in centro di chi non ha la fortuna di poter aggirare facilmente gli ostacoli.

Tra “innovazione” e “tradizione” a cosa daresti più spazio?
Innovazione e tradizione? Una cosa non esclude l’altra. È necessario portare avanti quelle che sono le tradizioni amalgamandole all’innovazione. L’innovazione deriva dalla tradizione. Sono giovane rappresento l’innovazione ma la tradizione è presente in me.

Chiudono sempre più attività in città. Cosa faresti per contrastare questa situazione?
In continuità con l’intervento virtuoso dell’amministrazione precedente anche sotto il profilo finanziario, io credo che sia necessario provare a ridurre la pressione fiscale nei limiti delle competenze dell’amministrazione comunale, con particolare attenzione alle nuove attività giovanili.

Cosa non vorresti vedere nella tua città?
La diseguaglianza e la paura, le persone, gli italiani costretti a metter da parte orgoglio e dignità per portare avanti una famiglia.

Se dico “diritti civili” cosa ti viene in mente?
Penso a una battaglia giusta e legittima finché si parla di unioni civili e non di adozioni. Ma anche ad una battaglia troppo spesso strumentalizzata da persone e partiti. Si parla di uguaglianza non di diversità. Tuttavia pur ritenendo importante la tutela di diritti civili nell’ambito di un paese moderno credo che debba essere salvaguardata sempre la famiglia intesa come uomo e donna e questo soprattutto in riferimento al tema dell’adozione.

 

David Mammano

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