Massimo Pavesi: «Non voglio promesse, ma riunire il centrodestra»

Prima uscita ufficiale per il candidato sindaco del centrodestra di Malnate Massimo Pavesi, che nella serata di venerdì 1 aprile ha programmato il primo incontro verso la campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative.

La coalizione sarà formata da Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia, oltre probabilmente anche una lista civica che nascerà, e che si è unita dopo l’uscita del nome di Massimo Pavesi, che avrà il supporto di tutte le persone che avevano speso il nome anche in passato.

Idee chiare da subito per Massimo Pavesi: «Mi ha spinto la follia. Non voglio dire una bugia: sono piombato in questa posizione settimana scorsa. Le sfide mi piacciono, le parti sono state abili a lusingarmi; io sono sempre stato di questa parte politica pur non avendo mai fatto un passo di partito. Mio padre, Francesco, è stato il primo eletto a Malnate a destra quarant’anni fa. Sono una persona riservata, non ho necessità di mettermi in mostra o di vivere di politica, quindi voglio parlare solo se necessario. Io voglio l’armonia delle parti in causa e mantenermi equidistante; se dovessero litigare sarò il primo a lasciare. Posso non condividere qualche idea, ma la mia ambizione sarà mettere qualche base per il futuro e arrivare con le giovani leve a raggiungere gli obiettivi. Vorrei essere ricordato come quello che rimette assieme i cocci. Mi spiace del ritardo, perché si potevano inserire altre liste che la pensano come noi».

«La mia squadra – prosegue Pavesi – dovrà avere come prima esigenza l’unione, che non si abbia un effetto Roma città e su questo punto, dato che io non mi schiero dire ttamente con i partiti, mi sto spendendo perché la squadra non si perda e non ci siano abbandoni. Lavorare su un progetto concreto, sia che si vinca, sia che si perda, perché anche l’opposizione deve essere importante. Ma non parlo prima di sconfitta perché siamo qui per vincere. Io sono per le persone nuove ma con un po’ di esperienza. Io dirigo una piccola azienda, se dovessi dirigere la Fiat fallirebbe, quindi ci vogliono le giuste persone ai posti giusti. Persone coerenti “del fare” come sono stato definito, che abbia pochi progetti ma definiti perché a parlare siamo bravi tutti. Cercherò di far capire ai cittadini che il discorso nazionale è importante perché quanto sta accadendo è grave».

«Non sono abituato a parlare, e male, dei miei avversari – continua il candidato sindaco -. Nella vita quotidiana mi scontro sempre con la concorrenza, ma sempre con lealtà. Ho seguito l’operato dell’amministrazione come cittadino e come imprenditore e non sono soddisfatto. Le cose che a me stavano a cuore, così come al 90 per cento della popolazione, a partire dalla sicurezza, io non le vedo. So che Malnate è la città dei bambini, ne sono contento, spero che continui, ma è anche la città degli anziani, che sono stati trascurati e mi rendo conto che ci sarebbe molto da fare».

Le linee guida del programma le spiega semplicemente Pavesi: «Sicurezza: non mi sento uno sceriffo perché non vado in giro con le pistole, ma una sentinella. Una tutela di tutti i cittadini e un occhio particolare per gli anziani. Non escludo di essere presente sul territorio, farò in prima persona dei giri, non ronde, unendo le forze dell’ordine e la tecnologia. Sono per la riduzione delle tasse. Vorrei tanto prometterlo, ma per quello che paghiamo adesso li considero soldi buttati; mi riservo di vedere i conti comunali e già mi aspetto di trovare qualche brutta sorpresa. Sarebbe molto bello ridurre le tasse per impiegarle meglio, anche se sappiamo che la coperta è corta. Vogliamo evitare di fare promesse irrealizzabili».

«Un altro tema che ho a cuore – prosegue Pavesi – sono le radici, non sono razzista, ma ci sono tante cose che non vanno bene. Sono cristiano cattolico, anche se poco praticante, ma con me non voglio sentire discorsi come “togliamo il presepe perché qualcuno potrebbe offendersi”».

Altri temi caldi sul piatto del candidato saranno il traffico e la vita sociale cittadina: «La viabilità a Malnate è scandalosa e la situazione dobbiamo provare a migliorarla. Abbiamo la scuola elementare in pieno centro e i genitori pretendono di parcheggiare in terza fila perché i bambini non possono fare cento metri a piedi. Chiudere la strada non è una risoluzione. Le asfaltature saranno un’altra priorità. Vorremmo anche recuperare la vita sociale. Ci sono tante associazioni, ma mancano fondi e coordinamento. Le realtà presenti lavorano se ci sono le risorse. Anche per i giovani si potrebbe pensare a un’aula studio da implementare alla biblioteca, cercando di confrontare i bilanci veri alle cifre vere.

Pavesi spiega poi quale sarà il suo impegno: «Non mi interessa la carriera politica, ma ho preso questo impegno, compatibilmente con il mio lavoro, cercherò di svolgerlo al meglio. Non ho intenzione di accettare altre poltrone nei prossimi anni se non quella di sindaco. E’ questione di rispetto verso chi mi ha votato».

Accompagnano le prime parole del candidato, le frasi del responsabile di Forza Italia Marco Damiani: «Daremo attenzione particolare anche ai più giovani perché i ragazzi che raggiungono le scuole medie vengono abbandonati e quella per noi sarà una priorità. Qualche problema di atti vandalici purtroppo deriva da giovani di quell’età. Personalmente mi è piaciuto Pavesi perché è una persona spontanea, non faceva il politico ed è trasparente. Faremo poche proposte ma decise e coincise e vorremo creare una lista da spuntare con le cose fatte; tutto dovrà stare in un foglio unico. Per questo abbiamo detto “Un patto con i malnatesi”, come fosse un contratto. Lavoreremo per cercare di raggiungere in condivisione, gli obiettivi prefissati.

Anche Gladiseo Zagatto, in rappresentaza della Lega Nord, ha condiviso la scelta di Pavesi: «Il candidato sindaco avrà il duro compito di rimettere assieme una coalizione di destra che collabori assieme dopo tanti anni e a Malnate qualcosa del genere non si è mai vista. Anche noi come politici dovremo dargli una mano per creare le condizioni fertili perché si possa crescere. Noi vogliamo riprenderci Malnate perché merita un governo di centrodestra».

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