Due stazioni, mille problemi e i pendolari chiedono soluzioni

A pochi mesi dalle elezioni amministrative la parola a chi vive la città di Busto Arsizio e i suoi servizi, per capire cosa già funziona e cosa proprio non va. La prima tappa di questo “viaggio” alla scoperta del territorio non può non essere in un luogo di passaggio per moltissime persone, bustocchi e non, che ogni giorno si servono della linea ferroviaria per raggiungere il posto di lavoro o l’università.

Busto Arsizio ha due stazioni ferroviarie, la stazione Ferrovie Nord, in via Vincenzo Monti e la stazione delle Ferrovie dello Stato, in piazza Volontari della Libertà. In entrambe non è facile trovare parcheggio, non c’è una connessione internet Wi-Fi e non si trovano informazioni dettagliate sui servizi autobus.

Sono invece entrambe provviste del servizio bike sharing “BICInBUSTO”, con cui è possibile noleggiare biciclette pubbliche. Le Ferrovie Nord godono di un servizio in più ereditato da Expo Milano 2015: il car sharing , affidato alla società C.S. Group Srl, che mette a disposizione dieci auto elettriche dislocate nel parcheggio a pagamento della stazione. Nonostante vi sia un cartello con gli orari di apertura la casetta “È sempre chiusa”- come afferma un residente del palazzo di fronte. Al telefono risponde, quattro ore dopo la nostra chiamata, Marina Mazzoleni che, in pensione dopo aver lavorato trent’anni in comune, si occupa di gestire i noleggi e racconta: “Il comune si sta impegnando per fare in modo che il servizio continui anche se Expo è finito. Per ora i noleggi sono tre-quattro al giorno.- racconta Marina- Il problema, però, non è il servizio, ma che la gente fa fatica ad abituarsi alle novità. Ho paura che Busto diventi una città dormitorio”.

Ci spostiamo in Stazione Centrale e lo scenario cambia radicalmente, in peggio. Le macchinette elettroniche per timbrare i biglietti spesso sono rotte, a volte cadono pezzi di soffitto, le biciclette dei pendolari  sono attaccate ovunque e nessun cartello di segnalazione dei servizi igienici pubblici. Per accedervi bisogna chiedere le chiavi al bar della stazione, che è situato dalla parte opposta. Tutti problemi che secondo alcuni potrebbero essere risolti senza grandi costi e in tempi brevi.

“Visto che si parla di lavori socialmente utili, che mandino qualcuno a sistemare i bagni, ad esempio – dichiara Ivan Forestieri, proprietario della tabaccheria della stazione – l’amministrazione ci ha completamente abbandonati, sono otto anni che denuncio questa situazione, quasi ogni giorno ci sono furti e risse”. Rimane, infine, il grande nodo irrisolto dei parcheggi per i pendolari e delle aree dismesse attorno: per i primi è disponibile un piccolo spazio non asfaltato in via Rovereto messo a disposizione dal Comune mentre rimangono senza una destinazione e in preda al degrado le grandi aree che una volta venivano utilizzate dalla Hupac.

 

Yelena Apebe

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