Cinque stelle, scelta ancora "congelata" a Gallarate
Cosa farà il Movimento 5 Stelle a Gallarate? La domanda è ancora aperta, diciamolo subito. A Gallarate i gruppi che si rifanno all’esperienza del Movimento 5 Stelle sono due, attivi ormai da tempo, con diverse iniziative. E ora – man mano che ci si avvicina alle elezioni amministrative di primavera – il Movimento dovrà definire la propria posizione e i propri nomi.
A fine gennaio il gruppo Gallarate in Movimento ha chiesto allo staff pentastellato la possibilità di ricorrere alle “comunarie”, la consultazione di tutti gli attivisti registrati. Un modo per superare quella che appariva già a inizio anno come una empasse tra i due gruppi, che non sono riusciti a ritrovare una piena unità (per quanto su alcuni temi – come quelli ambientali – ci sia una evidente convergenza). L’altro gruppo cittadino, il Gallarate 5 Stelle, aveva risposto frenando sull’ipotesi delle comunarie: «Non sono loro a deciderle, ma lo staff». Punto e a capo.
E ora? Entrambi i gruppi nel frattempo si sono mossi e hanno già presentato una propria lista da “certificare”: le procedure del Movimento 5 Stelle prevedono infatti una rigorosa verifica, per escludere persone che non rispettino le condizioni di base dettate dal Movimento (fedina penale pulita, mancanza di esperienze in partiti, massimo un mandato precedente, iscrizione e attivismo nel M5S). «È una verifica tecnica» ripetono i militanti, respingendo ogni parallelismo con la struttura piramidale dei partiti (con segreterie cittadine, provinciali, regionali, attraverso cui a volte passano le decisioni locali).
Ora: se così fosse, se ci si limitasse alla valutazione tecnica delle liste, gli scenari potrebbero essere tre. Prima ipotesi: entrambe le liste vengono certificate e quindi si deve ricorrere alle “comunarie” per far scegliere agli attivisti (le modalità delle comunarie sono decise dallo staff, Casaleggio e Grillo). Oppure, seconda ipotesi: una delle due liste viene considerata irregolare secondo i criteri, quindi viene “certificata” la seconda. Oppure, terzo scenario: nessuna delle due liste viene certificata e il Movimento 5 Stelle non correrà a Gallarate (quantomeno: non come tale, perchè in altri contesti come Luino si sono viste liste “grilline” non ufficiali).
Quando si scioglieranno i nodi? Mancano tre mesi alle elezioni (la data di cui si vocifera, non certa, è il 12 giugno), a inizio aprile parte la fase della raccolta delle firme chieste dalla Legge per partecipare alle elezioni (operazione non scontata, visto il numero di liste di ogni posizione politica che si affacciano all’orizzonte). Potrebbe essere che si arrivi appunto all’inizio di aprile, a sciogliere all’ultimo il nodo. Ma sui tempi non si sbilanciano nè gli attivisti dei due gruppi, nè i portavoce eletti del Movimento: «Io non ne so nulla» dice Paola Macchi, consigleira regionale M5S che proprio a Gallarate risiede. «Io sono una portavoce eletta, non ho voce in capitolo in decisioni che spettano allo staff con le opportune verifiche».
Nel frattempo i due gruppi continuano a lavorare su alcuni temi più o meno legati alla città (qui e qui le ultime iniziative promosse).