Vignati (Ind. di Centro): "Le nostre idee sono contagiose"
Alle primarie del centrodestra aveva ottenuto un risultato sorprendente e, pur arrivando terzo, aveva ottenuto più di 600 voti. Eugenio Vignati si è subito messo in gioco con i suoi Indipendenti di Centro a sostegno di Emanuele Antonelli, con alle spalle Gian Pietro Rossi e tutta la sua storia politica che ancora oggi affascina molti bustocchi.
Che campagna elettorale è stata?
«E’ stato un momento entusiasmante. Non abbiamo avuto la necessità di fare passeggiate o pellegrinaggi perchè nella nostra lista sono rappresentate tutte le zone di Busto Arsizio. Inoltre devo dire che le nostre idee sono contagiose, si sono trasmesse come le malattie per i bambini anche nelle liste a noi avverse. Sulla sicurezza e la zona industriale ad esempio, abbiamo visto che il Movimento 5 Stelle, che dice di esser il nuovo, ci è venuto dietro. Anche l’idea del custode sociale e della casa della salute, il programma sulla viabilità. Anche Brasca ci ha copiato sull’intercomunalità».
La vostra lista comprende 18enne e 90enni.
«La nostra lista è l’unica che ha il 50% di donne. Gli altri parlano e noi lo abbiamo fatto. Abbiamo i candidati più giovani e l’età media è attorno ai 40 anni. Abbiamo anche una quota di anziani a partire dal decano Gian Pietro Rossi quasi 90enne con tutta la sua esperienza e cultura. Tra noi ci sono studenti, imprenditori, liberi professionisti».
Tutti cercano i voti al centro. Non siete preoccupati?
«Non siamo preoccupati della concorrenza al centro. Siamo una lista civica che ha 5 anni e con il senatore che ha fatto il consigliere in questi cinque anni. Siamo il sale di questa coalizione, siamo l’espressione politica e culturale di questa coalizione. Abbiamo condotto una campagna che non ci ha visti preoccupati di convincere qualcuno a votarci ma abbiamo parlato di argomenti importanti come lo sport e le disabilità, dei valori culturali di importanti personaggi politici del passato di Busto come Angelo Borri, abbiamo parlato coi coltivatori diretti e dell’importanza del loro ruolo anche in una città industriale come la nostra».
Qual è il punto più importante del costro programma che porterete avanti se Antonelli vincerà le elezioni?
«Ci batteremo perchè ci sia una maggiore attenzione alle persone fragili, unitamente al lavoro. L’ente comunale deve essere il motore di queste due problematiche che sono legate una all’altra: se non c’è lavoro aumentano le fasce deboli della popolazione. Siamo una città ricca ma la povertà è una realtà che si può toccare con mano nelle nostre periferie. Abbiamo parlato con pensionati che non arrivano a metà mese con la pensione minima, si sentono letteralmente abbandonati».