Galimberti: "Un piano regolatore sociale entro la fine del 2016"
Davide Galimberti lancia un piano regolatore sociale a Varese e si è detto intenzionato a istituirlo entro la fine del 2016: “Il compito di una buona amministrazione è quello di garantire per prima cosa i servizi essenziali, soprattutto a chi vive forme temporanee o permanenti di disagio. Davanti alla riduzione delle risorse dovuta anche ad una inadeguata politica di diminuzione della spesa da parte del Comune di Varese, un esempio è lo sperpero di denaro pubblico per far predisporre ad una società esterna la relazione di fine mandato del sindaco che poteva anzi doveva essere redatta dallo stesso sindaco o dagli uffici, reputo urgente pianificare al meglio i servizi alla persona (anziani, disabili, bambini, adolescenti, donne) affinché Varese venga percepita di più, e meglio, come una ‘Comunità inclusiva’ senza innalzare barriere e, soprattutto, indifferenza nei confronti dei bisogni della gente”.
Il candidato sindaco di centrosinistra spiega: “Includere per me vuol dire assicurare a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro condizione di salute o economica, lo stato di equità e di pari opportunità senza introdurre regole di convivenza fondate sulla discriminazione. Per questo ho già previsto che entro la fine del 2016, previa consultazione e condivisione di tutti coloro che si occupano delle persone, approveremo il primo Piano Regolatore Sociale di Varese ovvero lo strumento strategico generale del sociale e della persona che definisce le strategie e l’organizzazione necessarie per rispondere al bisogno di benessere dei cittadini, sulla base della vision sociale inclusiva che si vuole dare alla città. È la programmazione che collega finalità generali, gli obiettivi specifici, risorse e metodologia per organizzare un nuovo modo di vivere nel comune, a misura delle attese di ciascun cittadino. Lo strumento contiene le analisi demografiche, i bisogni, i progetti e i servizi alla persona e alla famiglia attuati e da attuare nel comune con lo scopo di promuovere e sviluppare un welfare comunitario”.
Galimberti quindi scende nel dettaglio: “Il Piano dovrà essere fondato sui seguenti principi: far diventare gli interventi sociali un’area di diritti esigibili; considerare prioritaria l’integrazione con le politiche sanitarie, formative, dell’occupazione e dell’abitare; assicurare i livelli essenziali delle prestazioni sociali in tutto il territorio cittadino; ridurre le difficoltà e le diseguaglianze nell’accesso ai servizi; ampliare la platea dei beneficiari degli interventi sociali; ampliamento dei servizi domiciliari a sostegno delle persone in difficoltà con l’estensione dei centri diurni per la terza età nonché l’ampliamento dei tavoli di comunità.”
E infine conclude: “Sarà necessaria la sinergia tra Comune e mondo del volontariato, una vera ricchezza di Varese. Solo insieme è possibile potenziare i servizi e ridurre i disagi e le fragilità. Il nostro impegno è quindi di “disegnare nuovi progetti per le persone” mettendo in rete le varie realtà che operano nel settore, perché le tante esperienze e sensibilità che già lavorano possano essere interconnesse, valorizzate, stimolate e facilitate. Tutto ciò per incrementare il benessere del singolo e dell’intera città, per rendere ciascuna persona parte attiva all’interno della società. E’ quindi necessario l’ausilio di tutti perché riesca a costituirsi una nuova comunità capace di coinvolgimento, aiuto reciproco e di co-responsabilità.”