«Se Cassani si riferisce a noi quando parla di lettere anonime evidentemente sbaglia», così i candidati della lista Borgo Sindaco Beppe Paracchini, Alice Macchi, Simona Obinu, Gianluca Passerini, Giorgio Mazzucchelli, Massimo Gnocchi, Giuseppe Carli, Eugenio Canavesi, Paola Scandroglio e altri rispondono alle recenti dichiarazioni di Andrea Cassani.

«Noi a difesa del nostro candidato sindaco Borgo, nonché della nostra stessa posizione politica coerente e con un programma nitido e soprattutto realizzabile, abbiamo semplicemente puntualizzato alcune questioni. Tra queste, appunto, l’incoerenza di Carabelli e di Liccati rispetto a cinque anni fa, rispettivamente candidato della Lega Nord e coordinatore di Libertà per Gallarate che vi è confluita, sulla quale non spende una parola, nonché quella, a nostro avviso grottesca, relativa alla presenza di un candidato con recente sentenza del 2015 passata in giudicato nella lista denominata Gallarate Onesta. Una denominazione, quella di “onesta”, non data da noi, bensì da chi l’ha proposta a sostegno di Cassani che l’ha accolta in coalizione».

«Non abbiamo espresso alcun rilievo sulla presenza di esponenti di Forza Nuova perchè la questione non ci riguarda, ma soprattutto non abbiamo fatto alcuna vigliaccata ed invitiamo pertanto Cassani a riconsiderare i toni che utilizza verso di noi perché, se c’è una cosa che non facciamo, è proprio quella di agire nella penombra politica. Noi diciamo quello che facciamo e soprattutto quello che pensiamo senza fare un solo passo indietro per difendere Gallarate. A tal proposito saremmo felici di sentire da lui qualcosa in merito al futuro management di Amsc, nella speranza che, se toccasse a lui governare, non si ritornasse al passato».

«Le considerazioni che il giovane politico spende per aggirare il grave problema della lista in argomento anzichè affrontarlo per come meriterebbe si commentano da sole. Ciò che a noi preme evidenziare è che, per quanto lui si affanni a cercare di negarlo, siamo una lista trasversale che con Borgo candidato rimane soprattutto alternativa al centrodestra moderato e riformista, oltrechè al centrosinistra deludente guidato da Guenzani. La prossima volta, anzichè candidare 135 persone, faccia come seriamente accadeva una volta nel partito in cui milita, che è evidentemente cambiato, e richieda preventivamente a tutti il certificato rilasciato dal casellario giudiziario prima di inserirli nelle liste. Eviterebbe, con tutta onestà intellettuale, di arrampicarsi sui vetri».