"Varese si cambia davvero", e Progetto Concittadino fa il flash mob
Un “cambio pannolino collettivo”, con un tavolo portatile che diventa fasciatoio nel mezzo dei Giardini Estensi. Questa l’originale iniziativa di Progetto Concittadino che questo pomeriggio ha organizzato un flash mob per attirare l’attenzione sul tema dei servizi per le mamme e i più piccoli nel territorio comunale. “Un posto per cambiare i bambini a Varese non esiste e noi vorremmo crearlo – spiega il capolista, Dino De Simone, in prima fila al cambio con il suo piccolo Alessandro di 17 mesi – insieme a Davide Galimberti, anche lui papà molto sensibile a questi temi, sappiamo che potremo farlo”. Il candidato sindaco del centrosinistra era presente all’iniziativa.
Uno spazio pubblico in centro, quindi, dove trovare fasciatoi, poltrone per l’allattamento, angolo giochi al coperto per i più grandicelli è la proposta della lista di De Simone, e poi anche uno sportello di counseling dedicato in collaborazione con uno dei consultori presenti in città, con figure professionali in grado di rispondere a dubbi e problemi dei genitori.
“Ma non ci basta – continua De Simone – gli spazi in città si devono moltiplicare. Ecco allora che il Comune dovrà fare un accordo con i gestori di esercizi pubblici, per incentivare da parte loro la moltiplicazione di angoli ‘amici dei bambini’ in ogni bar o ristorante della città”
I bisogni delle famiglie, ricordano i candidati presenti, sono molti. Compreso quello di essere informate su ogni possibile vantaggio, bonus o altro tipo di aiuto. “Una proposta che facciamo è quella di formare risorse interne che già lavorano negli sportelli comunali dedicati, perché diventino un punto di riferimento per le famiglie, in grado di aiutare i cittadini ad orientarsi e ad ottenere ciò a cui hanno diritto – spiega De Simone, che continua – insomma, vogliamo che in Comune, a Varese, cambi il punto di vista con cui si guarda la città. Deve essere quello dei bambini, perché i loro bisogni coincidono con quelli di gran parte dei cittadini, specie le fasce più deboli. Dare la parola ai bambini cambia tutto, e porta ad un enorme risultato: guardando con gli occhi dei bambini si riesce a non lasciare indietro nessuno”.