Sfida sull'economia e i candidati promettono: "No tasse"
Si parla di imprese e futuro economico nel nuovo confronto tra i candidati sindaco di Varese, questa volta organizzato da Confesercenti, Api e Cna al centro congressi di Mustonate. A moderare gli interventi il giornalista Ezio Motterle, sul palco tutti i candidati tranne Andrea Badoglio di Varese Civica.
Ezio Motterle chiede come sia possibile stimolare la ripresa dell’economia nel comune di Varese. Parte Davide Galimberti del centrosinistra: “Le imprese sono un patrimonio importante della città. Stimolare la ripresa vuol dire prima di tutto ridurre i tempi della burocrazia”. Stefano Malerba della Lega Civica aggiunge: “Va creato un nuovo patrimonio di imprese dell’info tech, con un nuovo pgt”.
Francesco Marcello del Fronte Nazionale per l’Italia prevede
sburocratizzazione e sgravi fiscali. Paolo Orrigoni candidato del centrodestra osserva: “Bisogna sostenere gli imprenditori perché sono quelli che il lavoro lo creano, ma ci vuole anche la capacità di guardare avanti e creare un contesto valido anche per il futuro. Io punto molto sulle persone e ovviamente sulla sburocratizzazione”. Per Flavio Pandolfo della Sinistra la ricetta è “sgravi fiscali, sburocratizzazione e più uso di fondi europei”.
Su come far quadrare un bilancio comunale, le idee cominciano a essere un po’ divergenti. Per Stefano Malerba il punto è “aumentare il fatturato del comune” e l’unica strada è quella “di un nuovo piano urbanistico che guardi a un futuro industriale, in cui il privato sarà indispensabile”. Marcello pensa ai fondi Ue con uno sportello dedicato. Paolo Orrigoni chiarisce che non bisogna aumentare le tasse, bensì puntare sulle priorità ottimizando alcuni investimenti di qualità: “Penso alla sistemazione degli impianti sportivi e delle palestre, alla realizzazione della Gasparotto Borri e l’avvio dei cantieri della nuova piazza Repubblica”. Secondo Flavio Pandolfo “i soldi in comune non aumenteranno, quindi vanno distribuite diversamente le risorse
Va sostenuto il basso reddito, in modo che il cittadino possa spendere e consumare anche a Varese. Sennó va fuori”. Davide Galimberti osserva che non vuole nuove tasse. Ma una chiave dello sviluppo futuro sarà mettere tutti intorno a un tavolo per riqualificare le stazioni e quel comparto urbanistico, destinato a cambiare con la Arcisate Stabio”.
Si torna sul capitolo tasse, e nessuno si sbilancia: Francesco Marcello le vuole più eque, Paolo Orrigoni osserva che non le alzerà perché sarebbe anacronistico e bloccherebbe lo sviluppo: “Bisogna invece lottare tutti uniti per alzare la competitività della nostra città. Non mi convince l’idea di una tassa di soggiorno”.
Per Pandolfo vanno diversificate le attuali tassazioni. E la tassa di soggiorno? “Nì – ribatte – ma solo se fornisci servizi”.
Davide Galimberti afferma: “Tassa di soggiorno no. L’obiettivo é fare la città turistica. Il primo gennaio 2017 invece passeremo dalla tassa rifiuti di oggi a quella rimodulata a consumo effettivo”.
Stefano Malerba concorda sulla Tares rimodulata, ma dice sì alla tassa di soggiorno”.
Tutti i candidati invece concordano sul fatto che si debba approfondire con più cautela la proposta di una Zes, zona economica speciale, perché crea benefici a chi è dentro, ma anche guai a chi si trova subito al di fuori della medesima.
Roberto Rotondo
I candidati non conoscono leggi e direttive europee oggi in essere.
L’ignoranza domina.
La partita Iva è RICCHEZZA e VALORE AGGIUNTO e non un timido SI,forse E no..MA!!!
In economia sono tutti Bocciati.
think tank zona franca.it