"Dobbiamo respirare arte, idee e innovazione"
«Chiunque sarà eletto a giugno potrà contare su un’infrastruttura culturale solida e stimolante già esistente». Parte dai complimenti verso l’attuale amministrazione e all’assessore alla cultura e all’istruzione di Gallarate Sebastiano Nicosia per quanto realizzato negli ultimi cinque anni, l’intervento di Alfiero Marangon, candidato de La Nostra Gallarate 9.9.
Qualche mese fa l’assessore Nicosia ha rilasciato un’intervista sul ruolo della cultura e su come poter coinvolgere i giovani, pubblicata sul sito di Officina Contemporanea, la rete della cultura a Gallarate. Ed è proprio questo uno dei presupposti dell’intervento di Marangon. Il candidato 9.9 dà ragione a Nicosia sul fatto che l’amministrazione debba fungere da catalizzatore delle varie realtà, «Tuttavia, l’obiettivo primario deve essere la creazione di sinergia a ogni livello, compreso quello della cultura industriale, artigiana e commerciale del territorio gallaratese». Marangon porta come esempio la mostra Missoni, l’Arte, il Colore come esempio di unione tra arte, industria e artigianato.
E sui giovani? «Per quanto riguarda l’abusata questione sulla difficoltà di avvicinare i giovani alla cultura, io voglio dire “basta”. Gli ultimi decenni hanno visto un’evoluzione tecnologica mai vista che credo non sia stata metabolizzata del tutto dalle persone più mature, e questo ha inciso sul divario generazionale. Il problema vero e proprio non è che i giovani non vogliano ascoltarci, ma siamo noi troppo lenti nel nostro modo di porci. Un dialogo per essere tale presuppone che gli interlocutori siano posti sullo stesso piano, e i giovani sono grandi e capaci di idee grandiose, anche per questo dovremmo concedere loro maggiore fiducia»
Street art, start up, smart city, innovazione, termini sempre più ricorrenti nel nostro quotidiano ma anche nel discorso di Alfiero Marangon. «Per quanto riguarda la cosiddetta street art, occorre una maggiore apertura e comprensione di questi fenomeni, discernendo il graffitismo vandalico dalla voglia di esprimere se stessi. Un caso emblematico è il muro di via Manzoni, dimostrazione della necessità di distinguere i motivi da cui scaturiscono queste opere. Abbiamo cercato di iniziare un dialogo, con la volontà di continuare e, magari, ripensare un muro più “significativo”. Tuttavia, le condizioni non si sono rivelate favorevoli, ma riprenderemo il discorso».
Alfiero Marangon coglie l’occasione per anticipare alcuni punti del suo programma e, in particolare, “Messi al muro”, proposta che vuole mettere a disposizione alcuni muri della città di Gallarate a coloro che dimostreranno di poter aggiungere valore artistico agli stessi (come per esempio il progetto di Stoà a Busto Arsizio), costituendo al contempo un monito nei confronti del graffitismo vandalico. «In questo progetto – spiega Marangon – vogliamo creare un’opportunità di dialogo tra artisti, cittadini e istituzioni».
E se si parla di arte è impossibile non citare il museo Maga: «A Gallarate esistono parecchi luoghi dove poter costruire uno “Spazio Creativo Condiviso”, a cominciare dal Maga: ogni volta che il museo è uscito dai propri spazi posizionando installazioni in città (per esempio con il Salotto Urbano di Ugo La Pietra) ha contribuito sia alla propria comunicazione nei confronti di Gallarate sia al miglioramento della città stessa. Perciò La Nostra Gallarate 9.9 – la lista civica con candidato sindaco Rocco Longobardi – vuole propone il progetto “ZAP, Zone Artistiche Permanenti” ».
Infine, una questione molto discussa recentemente, di cui abbiamo parlato anche noi: la biblioteca. Quali sono le proposte di Gallarate 9.9? «Una nuova biblioteca è necessaria e costituisce una grande opportunità per Gallarate. Abbiamo preso visione del progetto dell’attuale amministrazione e riteniamo la strada concettualmente corretta ma un po’ affrettata. Occorre un maggior coinvolgimento del Sistema Panizzi, traendo ispirazione da progetti come quello della biblioteca di Carnago (leggi qui). Vediamo la biblioteca come un laboratorio dove nascono e scorrono idee, una sorta di centro progettuale del futuro. Ci confronteremo su questo tema durante il nostro prossimo incontro verso l’inizio di maggio tutto dedicato alla cultura, al decoro urbano e alle iniziative per il commercio».
«La prima cosa che farei se avessi l’opportunità di ricoprire un incarico all’interno della prossima amministrazione, sarebbe fare in modo che tutti possano trovarmi e farmi conoscere il loro pensiero riguardo alle tematiche di cui mi occupo, incentivando associazioni, enti, privati, fondazioni, chiunque a esprimere la propria opinione. Si tratta, infatti, di un elemento portante della filosofia che percorre La Nostra Gallarate 9.9».
Camilla Malacarne
Ahi, ci risiamo.
Un po’ di copia e incolla e un po’ di atteggiamento schizofrenico.
Partiamo dal considerare come i finanziamenti alla cultura siano stati progressivamente ridotti dall’attuale Amministrazione, sia a vantaggio del MAGA, che dei teatri cittadini e delle altre realtà culturali e associative presenti sul territorio, a cui non è mai stato proposto di fare sistema e, magari, individuare un “manager del Distretto della Cultura che possa operare con il manager del Distretto del Commercio, perché l’unico elemento veramente attrattore di Gallarate può essere l’arte, la musica e gli eventi come Filosofarti, 2000libri, Jazzfestival, …” (disse più di una volta Gianluca Tonellotto da manager del Distretto del Commercio). “E mi ritrovai il più stupito quando feci incontrare Giacomo Buonanno, Emma Zanella e Filippo De Sanctis, ovvero MAGA e Teatro Gassmann (e del Popolo) che non avevano mai avviato contatti per valutare eventuali sinergie”.
Quanto al resto, beh, candidarsi per “farsi trovare e ascoltare”, invece che “fare”, mi sembra un bel passo indietro rispetto a Sebastiano Nicosia che partecipa attivamente agli eventi culturali proposti a Gallarate.
Sassolini nella scarpa? Può darsi … ma non vi sembra che ZAP, Zone Artistiche Permanenti, sia un progetto troppo simile al celebre ZAT, Zone Artistiche Temporanee di Lorenzo Scandroglio, le cui opere campeggiano ancora in Gallarate?
E l’impiego di nuovi muri per dare spazio alla Street art? Già visto … Milano, Bologna, Varese, … e un’infinità di comuni più piccoli e già da tempo attivi e prolifici.
E la nuova ipotesi di biblioteca comunale di Guenzani che, prima osteggiata come spreco di risorse, oggi tutti sposano?
Quanto ai giovani, beh, vivono di arte molto più di quanto crediamo e possiamo solo inseguirne le avanguardie nella musica, nella pittura, nella scultura, … lasciando loro il tempo e lo spazio di crescere … o magari semplicemente fornendolo.
(Ah nota questa volta sì polemica – Credo di avere ancora i verbali in cui nessuno, nel Distretto del Commercio, da Longobardi a Protasoni, voleva scommettere un euro sull’esistente, teatri e museo, né sul da farsi, come Mast, Minoletti, …)
Egregio Sig. Tonellotto.
Innanzitutto, buongiorno. Non ci conosciamo pertanto soprassiedo sul termine “schizofrenico” che trovo alquanto offensivo… Sento tuttavia il dovere di riservare, solo a lei, alcune precisazioni… partiamo da ZAP e ZAT? evidentemente lei segue solo alcuni media a discapito di altri dove, nei miei interventi, il richiamo alla manifestazione passata era ben evidente anzi si elogiava quanto era stato fatto proponendo che tale esperienza fosse, non solo ripetuta, bensì (e questo vorrebbe essere il nuovo contributo) riproposta come permanente e sostenuta nel tempo. Azioni di Street Art già viste? Certo, mi creda, ne sono al corrente… conosco moltissimi degli artisti che hanno partecipato ai progetti nelle città che lei cita, ad alcune di quelle esperienze ho pure contribuito, potrei citarne molte altre e dunque so bene sia di cosa stiamo parlando e come possono essere realizzate… A volte non è necessario inventare, e’ sufficiente semplicemente trovare con intelligenza il modo di far sposare le buone idee con la realtà in cui le si vuole realizzare per creare qualcosa di originale. Altra cosa, la Biblioteca, anche in questo caso Lei evidentemente non è informato: da subito io ho appoggiato l’idea della nuova biblioteca pur (se vorrà approfondire) con una serie di sostanziali distinguo in termini di concept; non ultimo, il fatto che il Sistema Panizzi pare non sia stato adeguatamente coinvolto nonostante Gallarate fosse il capo-gruppo. Ancora… a proposito del fare sistema… anche in questo caso sono certo che un mio documento sia presente nel palazzo da molto prima che lei fosse parte del Distretto… tuttavia non mi interessa partecipare alla gara del chi l’ha detto o fatto prima, il mio interesse e’ che le cose vengano prese in considerazione, cosa che a giudicare da quanto sopra, pare non sia successo a lei… Mi chiedo sinceramente come mai una persona portatrice di tante belle ed interessanti proposte come lei si ritiene, non sia tuttora nella posizione che ricopriva con cotanto zelo e senso delle cose? Potrebbe essere forse che cominciare ad ASCOLTARE sia un passo avanti e non un passo indietro come dice lei?
Le auguro ancora una buona giornata.