"Gallarate diventerà un punto di riferimento sul territorio"
Una strategia forte e che comprenda un buon marketing, una comunicazione efficiente, passione e competenza: secondo Rocco Longobardi, candidato sindaco della lista civica La Nostra Gallarate 9.9, sono questi gli strumenti necessari per rendere Gallarate un riferimento sul territorio nei prossimi 5 anni.
Rocco Longobardi riporta la sua esperienza personale come presidente del NAGA (Negozianti Associati Gallarate), citando il progetto “Gallarate si veste di colori”, realizzato durante l’estate 2015 in città in appendice alla mostra “Missoni, l’Arte, il Colore” ospitata al museo Maga.
«Il progetto ha reso la città più viva, vivace e vissuta, regalando momenti di spensieratezza ai cittadini e a persone venute da fuori attratte dalle serate colorate». Le componenti del successo? Numerose e diverse tra loro: in primis la comunicazione sui giornali e sui social media, in secondo luogo sicuramente la formula di marketing comprendente alcuni gadget acquistabili e infine la fidelity card Valore in comune che proponeva varie promozioni.
«A prescindere da tutto, ciò che ha funzionato al meglio è stato il coinvolgimento delle varie attività e dei cittadini, la “serata blu” per esempio ha visto tra le 200 e le 300 persone coinvolte. Occorre ringraziare i commercianti che grazie all’associazionismo promuovono le loro attività e, soprattutto, il bene della città». Secondo il candidato sindaco, il collegamento con l’amministrazione comunale da parte di ASCOM e del DUC (Distretto Urbano del Commercio) deve perciò diventare sempre più forte.
«Per rilanciare la città, dunque, e renderla più attraente, enfatizzando anche gli eventi culturali, occorre confrontarsi in questo momento sulle proposte e un domani con l’amministrazione, in modo tale da scegliere le persone giuste per sostenere i progetti più efficaci. La partecipazione attiva di una buona amministrazione è fondamentale per La Nostra Gallarate 9.9».
Rocco Longobardi infine anticipa che si terrà a breve un incontro durante il quale La Nostra Gallarate 9.9 illustrerà le proposte per rilanciare il centro di Gallarate e valorizzare i quartieri.
Camilla Malacarne
Adesso Longobardi racconta che fidelity card e colorare le vetrine, ma anche metterci fiori, quadri, foto, …, sono progetti del NAGA e non del Distretto del Commercio di Gallarate quando Gianluca Tonellotto ne era il manager.
Soprattutto Dario Terreni, vero ideatore del rianimare le vetrine inutilizzate del centro cittadino, dovrebbe rivendicarne la paternità delle idee. Ma i sottintesi che fanno specie sono sull’origine delle risorse con cui si è fatto tutto ciò: soldi pubblici dei contribuenti gallaratesi con l’iniezione di risorse ottenute partecipando a bandi pubblici dedicati ai Distretti del Commercio.
Credo si possa definire l’associazione Gallarate Shopping una sorta di bancomat per consegnare risorse al NAGA, di cui Longobardi per anni è stato Presidente, che diversamente non sarebbe riuscito a sostenersi.
Insomma Gallarate Shopping ha ottenuto almeno 120mila euro di risorse aggiuntive grazie ai bandi della Camera di Commercio di Varese e di Regione Lombardia, ma, con buona pace dell’autonomia operativa, ha versato cospicue somme al NAGA perché realizzasse le iniziative della NAGAESTATE. E non molto altro.
Ma sarebbe interessante, invece, capire perché, ad eccezione del Comune di Gallarate, gli associati nel Distretto del Commercio di Gallarate non abbiano versato per diversi anni le quote associative previste.
E come mai Confesercenti abbia abbandonato il Distretto stesso di fronte all’egemonia numerica, nelle votazioni, di ASCOM e NAGA. E come mai, nonostante tali iniziative, la maggior parte delle serrande fossero abbassate e, ahimè, oggi definitivamente chiuse.
Un vero progetto di rinascita del commercio in Gallarate non può prescindere né da un’Amministrazione attenta che agevoli l’insediamento, né da un Distretto del Commercio cittadino che metta insieme risorse e idee e le realizzi in prima persona.
Mi risultano commenti e risposte veementi e insulti pubblici e gratuiti sulle pagine della lista civica di Longobardi su Facebook. Non ho un account e lui sapendolo, mi impedisce una qualsiasi replica. Eppoi mi chiede un confronto? Io scrivo su di un giornale on line aperto a tutti e al confronto pubblico. Invii qui le sue risposte e dimostri quelle che lui considera falsità. O forse è ancora impegnato dalla presentazione del candidato Sindaco Andrea Cassani? Ma non dovrebbero essere alternativi? Non si è mai visto che alla presentazione di un candidato se ne presenti almeno un altro di un’altra presenza politica in Gallarate.
Gianluca Tonellotto