Fratelli d'Italia sì o no? Scontro sull'accordo
A distanza di una settimana dall’annuncio (forse prematuro, vedi qui) di un accordo con la coalizione che sostiene Andrea Cassani, è di nuovo scontro in Fratelli d’Italia. Al centro, la richiesta di garanzie di un ruolo di governo in caso di vittoria di Cassani: necessarie o da superare?
«Il patto, stipulato da chi non e’ dato sapersi con chiarezza, che prevede l’assegnazione gia’ da ora della poltrona di vicesindaco c’e’ stato veramente ed ha piena efficacia nei confronti di tutti? In caso contrario come comportarsi?» si chiede il presidente del Circolo Città di Gallarate, Tiziano Fracchia, in un lungo comunicato che parte dalla ricostruzione delle trattative di questi giorni: «il candidato sindaco Cassani ha posto come “conditio sine qua non ” per far parte della coalizione che lo sostiene la sottoscrizione di un documento che impegna a nulla pretendere in termini di posti prima del risultato elettorale; l’altra, e forse a tutt’oggi in pochi ne sono a conoscenza, FDI-AN, non avendo firmato il suddetto documento, e’ esclusa dalla coalizione del centrodestra». Per Fracchia la posizioen è chiara: non servono garanzie, l’importante è che FdI sia presente alla competizione, dentro al campo del centrodestra che sostiene Cassani.
La pensa molto diversamente Giuseppe De Bernardi Martignoni, neo-presidente dell’altro Circolo cittadino, Destra Nuova: «L’idea era di non presentare il documento, un passaggio superato perché c’è un accordo a livello nazionale, sottoscritto da La Russa, cui dobbiamo attenerci». E Martignoni spara a palle incatenate sul referente di Città di Gallarate: «Prendiamo atto che a Fracchia dà fastidio non poter decidere ma doversi allineare anche a direttive provinciali e nazionali. Attendiamo che i vertici prendano provvedimenti».
Clima teso, dunque. Il dibattito interno a Fratelli d’Italia – da cui dipende comunque l’accordo con Cassani – sta diventando imbarazzante, lo si coglie tra chi commenta le notizie, ma è palese anche nelle file del centrodestra, già da settimana scorsa: il dubbio è che la spaccatura finisca a danneggiare anche la coalizione. Forse anche per questo, il candidato Andrea Cassani frena e precisa: «Non è questione di firmare o meno un documento, ma questione di porsi in modo rispettoso della dignità altrui al tavolo della coalizione. Per adesso non abbiamo nè un sindaco, nè il vicesindaco, nè un assessore ed è inutile perdere tempo per capire chi potrà fare che cosa. Prima dobbiamo vincere e poi eventualmente secondo un criterio meritocratico, in base alle competenze e all’esperienza individueremo la squadra di governo». Insomma: niente preaccordi. Vedremo come andrà a finire nelle file di Fratelli d’Italia.
Roberto Morandi