Roberto Borgo inizia la sua corsa. "Piccoli, ma vincenti"
Roberto Borgo è il candidato di Progetto Comune: a distanza di una settimana dal lancio della lista civica d’area di centrodestra, ecco il candidato. Un progetto paragonato – capiranno gli appassionati di calcio e di calcio inglese in particolare – al «Leicester di Ranieri, piccolo ma vincente».
«Un amico gallaratese, un cittadino attivo nella vita cittadina, che dialoghi con tutta la città. Risoluto, moderato, attento». Così Donato Lozito ha snocciolato le caratteristiche del candidato, prima di introdurre Borgo: ben radicato nella città, imprenditore e consulente con molte esperienze internazionali, ha una storia politica di lungo corso, che passa dall’esperienza di consigliere comunale con la Lega Nord al ruolo di assessore provinciale al lavoro, passando per la candidatura alla guida del carroccio nell’ormai lontano 1997.
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L’incontro si è svolto alla sala comunale delle ex Scuderie Martignoni. E Borgo ha ricordato le Scuderie e il vicino Centro per l’impiego come frutto di buona politica fatta negli anni Novanta e primi Duemila, riconoscendo anche una parte dell’esperienza fatta insieme all’ex sindaco Mucci (presente in sala). Dal 2011 il rapporto con la Lega si raffredda e Borgo non rinnova la tessera. Fino a che – un anno fa – non si ritrova insieme ad «un gruppo di persone con cui ho iniziato a parlare di programmi, di cose da fare per Gallarate. Imprescindibile la collocazone nel centrodestra: volevamo affrancarci dai partiti, non dalla politica».
Sul palco della sala di via Venegoni-via XX settembre accanto a Borgo c’erano Donato Lozito, Massimo Gnocchi, Francesco Rubino. Rubino ha parlato di «tre tessuti» da cui ripartire in città, quello giovanile, quello imprenditoriale e quello famigliare. Ha indicato nella sussidiarietà e nella valorizzazione delle spinte spontanee il fulcro su cui agire: «Gallarate oggi vive esiti di una politica sbagliata: una vitalità pianificata, i risultati si vedono oggi. Serve invece una vitalità emergente: non si deve progettare a tavolino, ma partire da quello che c’è, puntando sulla sussidiarietà».
Tornando al primo intervento di Borgo, ritornano i temi della famiglia («Perchè nessuno ha pensato ad una consulta della famiglia?»), del lavoro («mettere intorno a un tavolo tutti gli interessati, fare politiche attive di lavoro»), della qualità della vita (ad esempio: posizione verso le FS su parcheggi per pendolari e riduzione del rumore). Alcune proposte specifiche sono state anticipate su alcuni ambiti: sulla scuola («sugli edifici si è fatto pochissimo») viene proposto «un autobus a disposizione degli istituti per le uscite, problema sentito». E ancora sulla sicurezza la proposta di «un presidio fisso dei nostri vigili in stazione». Idee per il programma che Progetto Comune vuole discutere con i gallaratesi: «Questa non è una presentazione, è un invito alle persone a partecipare» ha detto Rubino. Di qui a inizio aprile, previste le prime uscite pubbliche