Come e quando sarà possibile riutilizzare il "casermone"?

Scuole ed ex caserma dell’aeronautica, due temi caldi di questa campagna elettorale e all’ordine del giorno durante l’incontro, organizzato dal Partito Democratico, “Aree dismesse ed edilizia scolastica: quali opportunità per i comuni?” che ha visto Roberto Reggi, direttore dell’agenzia del Demanio, calcare la scena gallaratese lunedì 30 maggio.

La conferenza si è aperta con un quadro generale degli ultimi cinque anni, «una visione d’insieme che non può essere scollegata da quanto è stato fatto anche in precedenza», ha spiegato Ivano Ventimiglia. «Dati alla mano, che spesso valgono più di mille parole», anche perché «Lo show stasera lo lasciamo fare altrove».

«Le scuole interessano la totalità dei cittadini e, negli ultimi tempi, sono state sulla bocca di tutti, per esempio a causa dell’emergenza furti. Ma partiamo dalla situazione attuale: a Gallarate ci sono 38 edifici scolastici a carico del Comune. Quanto è stato fatto negli ultimi anni? La precedente amministrazione Mucci ha investito 800 mila euro, su un totale di 47 milioni di investimenti pubblici, ossia l’1,7%, mentre la giunta Guenzani ha stanziato 3,6 milioni su 22, vale a dire il 16% del totale. Il dato di per sé è significativo, la spesa è stata quadruplicata, pur con minori risorse disponibili. A fronte di questo quadruplicamento delle spese di manutenzione, l’indebitamento è stato nullo. Abbiamo dato una svolta rispetto alla manutenzione degli edifici scolastici, e siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare».

Si è passati poi a parlare di sicurezza nelle scuole: «Quella dei furti negli edifici scolastici è una novità assoluta.  A Gallarate come nel resto della Provincia si sono intensificati episodi del genere e ora il problema di pone, perciò l’amministrazione Guenzani, con risorse economiche derivate dalle alienazioni dei nuovi terreni integrati l’anno scorso, ha stanziato 180 mila euro per installare nuovi impianti di allarme. Davanti a un problema nuovo si cercano soluzioni nuove. Dopodiché il prossimo intervento riguarda la banda larga nelle scuole a partire da settembre». Ma quali proposte per il futuro? «In primis continuare la manutenzione degli edifici scolastici e il loro efficientamento energetico, in secondo luogo la creazione di una struttura dedicata per la partecipazione ai bandi europei in modo tale da catturare risorse, l’attivazione dei mutui bancari nei limiti della legge di stabilità, il potenziamento del ruolo dei dirigenti scolastici con un maggior coinvolgimento sulla manutenzione manutenzione e sul controllo, incrementando la sicurezza».

L’onorevole Senaldi ha colto l’occasione per sottolineare l’attenzione di Reggi verso il tema degli istituti musicali, con l’inevitabile riferimento all’Istituto Puccini, e la sua vicinanza alla situazione della scuola media di Cedrate. «I dati parlano da soli», è intervenuto Edoardo Guenzani. «Abbiamo lavorato per un’inversione di tendenza rispetto al passato, quando si curava più l’immagine della sostanza. Approfittando delle indicazioni di Roberto Reggi, abbiamo ottenuto 1 milione di euro con cui abbiamo sistemato la scuola media di Cedrate, approfittando della prima finestra per le scuole del governo Renzi presentando un progetto esecutivo pronto. Per quanto riguarda il “casermone”, intendiamo valorizzare l’area, sperando di trovare un accordo tra l’ente locale e il demanio, per recuperare questo territorio già edificato trasformandolo in un’area strategica. Il Ministro della Difesa ha voluto ancora ripensare su questo deposito di oltre 100 mila metriquadri. Confidiamo molto sulla comprensione di Roberto Reggi e speriamo di usare deposito per lo sviluppo della città».

Roberto Reggi ha infine portato la sua esperienza: «Come sindaco di Piacenza, non ho avuto un buon rapporto con il Demanio. Quando poi divenni presidente, l’agenzia del Demanio è diventata un’agenzia al servizio dei comuni: non esistavano più immobili dello stato e immobili dei comuni, ma immobili pubblici da valorizzare tutti. Per quanto riguarda il famoso casermone, le munizioni non ci sono più da tempo, tuttavia è ancora lì e occorre trovare il modo affinché esca dal limbo in cui è precipitato. Ma qual è l’iter? La Difesa, titolare dell’immobile finché lo ritiene strategico, lo passa all’Agenzia del Demanio che, come un grande rubinetto sopra la testa del direttore, fa cadere edifici goccia a goccia. L’ex caserma dell’aeronautica è molto preziosa perché in grado di dare più risposte alle esigenze, creando valore. Tuttavia, è necessario prima svincolarlo dalla destinazione militare, e stiamo lavorando su questo. Nel mentre occorre studiare un progetto, poiché, prima di svincolarlo, è bene trovare un modo per immaginare come riutilizzarlo».

«Ed è qui che interviene la consultazione pubblica, dando la possibilità a tutti i cittadini di formulare una manifestazione dei propri interesse, che hanno ci hanno aiutato a costruire il bando di concessione. Esempi di successo? Sicuramente i fari costieri. Dove ci sono situazioni complicate come quella del casermone raccogliamo le idee dei cittadini, dopodiché studiamo quali sono le proposte migliori, con una sostenibilità economica migliore. Credo che nel caso dell’ex caserma dell’aeronautica ci siano gli spazi adatti per dare una bella risposta alle richieste di servizi ancora non soddisfatte dei cittadini di Gallarate, piuttosto che lasciare spazio ad altre istituzioni private».

 

Camilla Malacarne

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Una risposta a “Come e quando sarà possibile riutilizzare il "casermone"?

  1. GMT

    Ripetiamolo.
    E’ una struttura adatta a ospitare Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza
    e anche il Distaccamento del Tribunale di Busto Arsizio.
    Dispone già di acquartieramenti e alloggi, officine meccaniche per manutere i mezzi, sistemi di vigilanza attiva e passiva, sistemi di comunicazione e ponti radio, ingressi distinti e separati, sorge in una posizione strategica rispetto alla viabilità necessaria, … serve aggiungere altro?
    Ce ne sarebbe, come il fatto che da decenni si ipotizza una nuova caserma per i Carabinieri lungo viale Milano.
    e’ già lì, bell’e pronta.

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