"Una Gallarate su due ruote e sostenibile"

«Vogliamo ricucire gli “spezzoni” delle piste ciclabili di Gallarate», questo uno dei fini del progetto presentato dal Partito Democratico all’interno del bando di Regione Lombardia sulla ciclabilità. La biciclettata organizzata nella giornata di sabato 28 maggio vuole provare a percorrere la tratta descritta dal progetto presentato il 20 dicembre per un bando di Regione Lombardia. Le tappe? Si parte alle 15.15 da via Sciaré in direzione della scuola elementare di Madonna in Campagna, si passerà poi dagli Orti Urbani di via Filzi, dal Camelot, da piazza Repubblica per poi terminare la corsa in piazza Libertà intorno alle ore 17.00.

«Un comune come Gallarate non ha risorse da spendere per un milione di euro per la mobilità dolce, ma il nostro progetto consente di accedere al bando di Regione Lombardia, i cui vincitori saranno comunicati il 21 giugno», spiega Giovanni Pignataro. «Il nostro progetto mette in connessione gli edifici pubblici e crea un collegamento con i comuni limitrofi di Busto Arsizio, Cardano al Campo e Besnate». Un percorso che attraversa le parti est, sud e ovest di Gallarate. Ma perché non è stato chiuso il cerchio? «Uno dei requisiti del bando era che le ciclabili fossero previste dagli strumenti della mobilità comunale, ossia dal pgtu (piano generale di trasporto urbano) e dal pum (piano urbano alla mobilità). Il pgtu ha un progetto bellissimo e faraonico e in prospettiva, se vincessimo il bando e realizzassimo la nostra idea, si potrebbe progettare il completamento dopo il voto del pgtu nel 2017 del consiglio comunale».

«Vogliamo affrontare la mobilità a Gallarate in un’ottica di sostenibilità, perché la nostra città fino ad adesso si è sviupppata sul motore a 4 ruote, mentre una progettazione seria che valuti la percorribilità su 2 ruote potrebbe dare risultati anche nell’ottica di accogliere altri bandi. Tutte le scelte della Comunità Europea, infatti, sono volte ad abbassare il livello di inquinamento e vanno a incentivare i bandi pubblici sul trasporto pubblico». Continua il candidato Davide Ferrari: «L’idea è quella di lavorare sulle direttrici principali della mobilità ciclabile tenendo in considerazione la morfologia urbana di Gallarate, spesso rappresentata nell’immaginario come un centro con i rioni disposti a raggiera i rioni, ma è ben più complesso».

«Ci tengo a precisare che si tratta di un bando che non riguarda le ciclopedonali, ma le corsie ciclabili. Entrambe queste soluzioni hanno dei pro e dei contro, perciò vanno applicate non in maniera ideologica, ma a seconda di dove una scelta è più opportuna rispetto all’altra». Alcuni dei lavori previsti? Interventi sulle intersezioni tra piste ciclabili, delimitazioni delle stesse, collegamenti, creazione di attraversamenti ciclabili, installazione di segnaletica e creazione di parcheggi, nell’ottica di una riqualificazione complessiva.

Ma veniamo al progetto e al bando, un bando di Regione Lombardia sulla ciclabilità per ottenere fondi fino a 1,5 milioni di euro. Le condizioni? Connettere i tratti di piste ciclabili già esistenti con i luoghi del trasporto pubblico, in particolare con la stazione ferroviaria. «Abbiamo ragionato sull’area di fronte al piazzale della stazione, ma abbiamo riscontrato grossi ostacoli fisici su via Borghi, piazza San Lorenzo e via XX Settembre. È complicato perché il percorso deve essere a doppio senso. Ci siamo quindi concentrati sul retro della stazione, sul quartiere di Sciaré. In questo modo è possibile il collegamento con via Vespucci e viale Lombardia». Il “prezzo” da pagare? La creazione di un senso unico.

Ed è proprio il senso unico che il candidato sindaco di centrodestra Andrea Cassani si vanta di aver fatto rimuovere in sole 17 ore perché «Danneggiava le realtà commerciali», anche se, a dire il vero, l’ultima parola è stata quella del vicesindaco. Forse è necessario ripercorrere tutta la vicenda, a cominciare dalla sera del 24 ottobre: «Abbiamo coinvolto i residenti del quartiere di Sciaré in un’assemblea di quartiere – spiega il vicesindaco e candidato del Partito Democratico Giovanni Pignataro – durante la quale è emerso il problema dell’incrocio degli automezzi in via Cattaneo, risolvibile modificando la circolazione con un senso unico. In aggiunta, le criticità riguardavano anche il doppio senso sulla via della scuola materna paritaria Borgomanero, specie negli orari di punta. La soluzione proposta è stata quella di aggiungere parcheggi sul lato della strada che costeggia la chiesa, apportando anche un miglioramento per quanto riguarda la sicurezza stradale. Alla luce di tutto ciò, l’assemblea ha dato con entusiasmo il suo via libera a queste modifiche».

«Abbiamo quindi presentato il progetto alla commissione consigliare congiunta dell’urbanistica ai lavori pubblci – continua Pignataro -. Tutto l’iter è proseguito nel migliore dei modi e il progetto è stato depositato il 20 dicembre. Tuttavia, dopo la modifica alla circolazione del traffico in data 25 maggio, qualcuno si è lamentato perché la strada risulta troppo stretta e alcuni mezzi pesanti potrebbero avere difficoltà ad attraversarla, mettendo in difficoltà le attività della zona. Sono accorso immediatamente sul posto e ho deciso di ripristinare temporaneamente la circolazione, in modo tale da avere il tempo necessario per i dovuti accertamenti, ma la decisione non è cambiata».

 

Camilla Malacarne – Twitter @CamillaMalacarn

 

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4 risposte a “"Una Gallarate su due ruote e sostenibile"

  1. GMT

    Prima di candidarsi ai bandi regionali, sarebbe però opportuno pensare di recuperare i finanziamenti già concessi, ma non ricevuti.
    Spesso si progetta, si candida l’intervento, viene concesso il finanziamento, ma ahimé non segue una rendicontazione delle spese effettivamente sostenute e non viene erogato poi quanto concesso. Spesso le agevolazioni faticosamente ottenute vengono revocate e poi ci si lamenta che i fondi pubblici a disposizione non vengono utilizzati.
    E a Gallarate accade.

    1. massimo gnocchi

      Beh GMT la storia dei finanziamenti del DUC, ove amminitrazione e associazioni dovrebbero lavorare sinergicamente, e delle relative rendicontazioni, è emersa settimane fa e all’allora Tonellotto ex manager del distretto che ebbe a dire talune cose è stato risposto che erano falsità. Io non so chi abbia ragione so solo che dei 120 mila euro citati in quei momenti, alla fine 114 mila erano soldi pubblici come peraltro scrisse Tonellotto stesso. Qualcuno ancora deve spiegare come e perchè sono stati spesi perchè se è stato fatto mi è sfuggito. Ed il primo deve essere l’assessore alla partita cui poi a ruota dovrebbero arrivare i soggetti operanti nel distretto del commercio. Ma in campagna elettorale meglio parlare d’altro forse……Quanto alla mobilità a Pignataro dico che ascoltare la gente è basilare, ma rivedere organicamente il piano urbano del traffico è la “strada” giusta per fare qualcosa di serio.

  2. Marta

    Bravo …finalmente qualcosa per sciarè…è una realtà piccola ma viva ed essendo adiacente il centro la strada viene “battuta” a piedi e in bici più che in altri quartieri! I commercianti dovrebbero sapere che questo passaggio ciclabile favorirà il movimento di molte più persone tutti potenziali clienti….

  3. Cristina

    bello, bello, ma…il quartiere di cedrate?! a quando la realizzazione di percorsi nel quartiere, che lo colleghino con il centro della città?

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