"Consapevoli degli avversari, siamo una scelta valida per Gallarate"

Abbiamo intervistato Alice Macchi, candidata nella lista civica Borgo Sindaco a favore di Roberto Borgo. Architetto e amante degli animali (è volontaria a Gattaland), è una delle otto donne della lista di Borgo, tutte nelle prime posizioni.

Perché si è candidata? Fondamentalmente mi sono candidata per la stessa motivazione che mi aveva spinta a candidarmi nel 93. Credo da sempre che non ci si possa lamentare senza fare niente. Rispetto a più di vent’anni fa, stavolta mi ero completamente allontanata dalla politica, salvo la candidatura in una lista civica sempre con Massimo Gnocchi. Roberto Borgo ha deciso di costituire la sua lista civica e mi è piaciuto il modo in cui l’ha fatto, contattando tutti coloro che considera suoi amici. Mi è sembrato da subito un progetto ambizioso e ho scelto di impegnarmi fino in fondo. Sappiamo contro chi giochiamo, ma siamo molto credibili, siamo una scelta valida per Gallarate contro i partiti.

Da quanti anni vive a Gallarate? Sono nata a Gallarate e vi ho sempre vissuto, eccetto una parentesi varesina di dieci anni. Mi sono candidata a Gallarate perché credo che se vuoi fare qualcosa lo fai per la tua città. Ho visto Gallarate cambiare, l’ho vissuta in periodi in cui veniva cementificata e in periodi in cui si puntava più a ristrutturare; poi l’ho vista spegnersi dal punto di vista dei piccoli negozi e delle attività minori, andando sempre più verso la grande distribuzione. La chiusura del centro commerciale Il Fare è qualcosa che mi ha segnata: il progetto non era dei migliori, ma è stata l’ennesima testimonianza della spada di Damocle che purtroppo non si limita a pendere sulla testa dei piccoli commercianti.

Che idea ha della politica? Ci abbiamo pensato insieme in questo periodo. Innanzitutto, bisogna sempre distinguere tra la politica come arte e la politica dei partiti. A livello teorico, la politica è la scienza dell’amministrare la città. Oggi è una parola un po’ disprezzata perché legata ai partiti politici, visti sempre legati alla disonestà e alla corruzione. Personalmente credo nella politica delle liste civiche, non in quella fatta dai partiti. La politica di per sé è incorrotta, è l’arte necessaria per governare e mandare avanti le cose.

Quali sono i suoi maestri di vita? Penso che i capisaldi della mia vita siano stati la mia famiglia per la moralità e i valori che è stata capace di trasmettermi. Ho la fortuna di avere una famiglia grande e unita. Nella mia formazione, poi, ho sempre accompagnato lo studio allo sport – mai a livello particolarmente agonistico – e, secondo me, questo è un elemento che veramente insegna ad assumere le proprie responsabilità attraverso le regole e la disciplina.

Qual è il primo intervento che dovrebbe fare il futuro sindaco? Noi di Borgo Sindaco l’abbiamo sempre detto, non è il più importante ma è sicuramente il primo da fare, ossia l’installazione di una postazione fissa di polizia per la sicurezza in stazione. In un attimo si passa dalla tranquillità del centro a questi portici malfamati a poche centinaia di metri. Credo che il delinquente, di qualsiasi nazionalità e specie se italiana, sia un problema. Poi, secondo me, una cosa importantissima, prima di dire “faremo questo o quello”, è convocare i vari dirigenti comunali per valutare la messa in pratica dei propri progetti, perché le idee sono sempre belle, ma non bisogna dimenticare la praticità, a maggior ragione, se non si ha mai avuto l’occasione di governare, spesso sembra fattibile tutto.

Quali sono i tre settori più importanti su cui agire? La famiglia è uno dei punti prioritari del nostro programma, nella valorizzazione della sua funzione di natura sociale di protezione e di trasferimento di valori educativi, quelli che porteranno ad avere persone con una cultura sociale. In secondo luogo il lavoro, perché, come abbiamo visto, le piccole e medie imprese, l’artigianato e tutte le piccole cose grazie alle quali Gallarate aveva affermato la sua importanza, sono diventate problematiche. Da non sottovalutare anche la questione della sicurezza, ma questo limitatamente alla stazione e ai centri minori, non al centro storico ma appena fuori, come per esempio i giardinetti di piazza Risorgimento e nei vari quartieri, realtà bellissime che vorremmo valorizzare e che al contempo meritano di essere più sicure. L’altro punto importante è la tutela dell’ambiente e degli animali. A Gallarate grazie alle amministrazioni precedenti ci sono strutture bellissime per gli animali. Noi come gruppo abbiamo intenzione di mantenere e perfezionare i rapporti tra il Comune e le associazioni, in primo luogo Gattaland, ma anche il canile e gattile comunale. Penso che la gente debba iniziare a capire che gli animali vivono, soffrono e sentono. C’è anche tutto un discorso sulla proposta di eventuali ordinanze comunali che vietino l’uso della catena e i circhi con gli animali.

Qual è la critica maggiore che farebbe a chi ha governato in questi 5 anni? L’unica cosa che posso dire è che secondo me sono stati poco concreti. A parte 3 interventi a livello edile un po’ importanti, per il resto si è trattato di interventi ordinari. Mi rendo anche conto che si trovavano in una situazione economica drammatica, tuttavia sembrava più una scusa. Per non parlare del loro primo punto del programma di cinque anni fa: la sicurezza nelle scuole. È lì da vedere, ci stanno provando guarda caso solo adesso.

Qual è la cosa migliore che ha fatto l’attuale amministrazione? Si sono trovati in una situazione economica drammatica e sembrerebbe che abbiano cercato di sistemare il bilancio con successo. Mi rendo conto che venivano da anni amministrativi precedenti molto coreografici che hanno lasciato cose belle e gestioni improbabili.

Tra innovazione e tradizione a cosa darebbe più spazio? In generale penso che senz’altro bisogna guardare all’innovazione, ma sempre rimanendo ben saldati alla tradizione. Non per rimanere all’antica, ma con il valore aggiunto dell’esperienza della tradizione.

Chiudono sempre più attività in città. Cosa farebbe per contrastare questa situazione? Secondo me il problema è nato 15 anni con la creazione dei vari centri commerciali che hanno messo in difficoltà i negozietti. Sono stati autorizzati e l’ultima ai tempi a opporsi era stata la Lega che correva da sola e di cui Borgo era il capogruppo. Poi avevano seguito ideologia che era venuta addirittura da noi, quella della lotta ai centri commerciali. Un conto è avere un’Esselunga, un altro è avere cinque Carrefour aperti 24 ore 7 giorni su 7: sono cose utili ma costituiscono un danno non indifferente al piccolo commercio. Si tratta di una tendenza difficile da invertire, forse per farlo sarebbe innanzitutto necessario un arredo urbano accattivante, una città po’ più viva con eventi artistici e sportivi che ci sono ma che sono poco valorizzati, e poi una maggiore sicurezza. I Gallaratesi devono ritrovare la gioia di appartenere alla città. È necessaria infine una politica un po’ più a prova di crisi anche per quanto riguarda i parcheggi.

Cosa non vorrebbe vedere nella sua città? Nella mia città non vorrei vedere la mancanza di sicurezza. Vedo tanta gentaglia in giro libera di delinquere anche in senso piccolo, per esempio gli ubriaconi, piaghe sociali e impedimenti per una città che vuole rinascere, oppure la sporcizia, a cui si può rimediare educando la gente alla raccolta dei rifiuti. Non vorrei vedere zone isolate poco valorizzate, sia a livello di rioni sia a livello di certe zone del centro.

Cosa le dice diritti civili? Parlando di diritti civili mi vengono in mente le grandi lotte di chi ha combattuto contro il razzismo, le grandi battaglie storiche. Tutti i diritti che abbiamo acquisito sono un privilegio che abbiamo e che è imprescindibile per il nostro bene. Tuttavia, non bisogna dimenticare il loro legame con i doveri, non è tutto dovuto: diritti e doveri vanno di pari passo e tutti dobbiamo rispettarli.

 

Camilla Malacarne – Twitter @CamillaMalacarn

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Una risposta a “"Consapevoli degli avversari, siamo una scelta valida per Gallarate"

  1. GMT

    Non sarebbe una cattiva idea.
    Lei, di fatto, chiede di votare al primo turno Borgo e poi al ballottaggio a sinistra Guenzani o a destra Cassani a seconda dell’inclinazione personale.
    A che serve? Ad avere in consiglio comunale qualcuno che di amministrazione ne sappia veramente qualcosa e sia rappresentante a garanzia della trasparenza delle stanze chiuse del potere, perchè che ne abbiamo mai saputo qualcosa di cosa accade nelle commissioni di lavoro?

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