Orrigoni fa il pieno agli "Stati generali dello sport"

Otto protagonisti sul palco e altrettanti scelti tra il numeroso pubblico che ha gremito la sala del Collegio De Filippi per un momento di riflessione sullo sport varesino. Uno dei punti centrali del programma elettorale di Paolo Orrigoni che ha fortemente voluto una occasione di confronto (i cosiddetti “stati generali dello sport”) proprio su questi temi. Non solo business, ma attenzione alle tante positività che porta l’attività sportiva.

Di cultura dello sport ha parlato per primo l’ex calciatore varesino Lele Ambrosetti, ora vice allenatore di Guidolin nei gallesi dello Swansea, squadra di Premier League. E sull’importanza di avere personale preparato all’interno delle società, ma anche impianti sportivi fruibili e tenuti come si deve, sono intervenuti i presidenti provinciali di federvolley Alberto Bonomi, e federatletica Bruno Frigerio. Dai mondiali di ciclismo del 2008 in avanti per esempio, Varese è diventata una platea di primo livello, con il ciclismo che ha preceduto il roller hockey e la lunga serie di appuntamenti internazionali di canottaggio. “Oltre al grande evento sportivo – racconta invece Renzo Oldani della S.C. Binda – quella è stata una vera occasione per il territorio portando 26 milioni di indotto e diverse opere pubbliche che sono rimaste alla collettività. Ora speriamo di portare il World Tour (se ne parla per la Tre Valli 2017), ovvero il massimo livello del pedale mondiale, mentre in occasione della Tre Valli di quest’anno, con la Sport Commission, porteremo anche una gran fondo per far arrivare tanti ciclisti a Varese”.
Dal professionismo allo sport disabili. Il protagonista è Daniele Riva per anni l’allenatore del basket in carrozzina. “In cinque stagioni abbiamo raggiunto livelli incredibili con la squadra agonistica. Siamo tra i più forti in Italia e al ventiduesimo posto in Europa. Stanno arrivando giocatori stranieri e questo è anche un male perché fa risaltare il fatto che c’è ancora una scarsa cultura della disabilità. Occorre valorizzare il rapporto con le famiglie perché ogni ragazzo che va in palestra aumenta la propria autonomia”. A fargli eco un altro grande campione disabile, il pluricampione del mondo di sci nautico per non vedenti Daniele Cassioli.

L’assessore allo sport uscente di Palazzo Estense, Maria Ida Piazza, ha raccontato le attività svolte in questi cinque anni. “Ci siamo mossi molto con i più piccoli perché è la migliore prevenzione. Un lavoro in sinergia con le scuole che spesso vede nostro personale qualificato affiancare l’insegnante”. In questo è stata affiancata da Giovanna Mapelli attiva con il Comune ma anche con il Csi: “C’è tanta soddisfazione perché facciamo un lavoro di cultura sportiva che mira non solo a divertire ma ad orientarsi”. Piazza ha poi citato la strada del project financing per intervenire sui grandi impianti cittadini, che – ha ammesso – hanno ormai bisogno di interventi importanti.

L’assessore allo sport di regione Lombardia (ed olimpionico) Antonio Rossi ha lodato Varese. “Sul vostro territorio si fa molto e c’è una buona cultura sportiva. C’è attenzione alle attività anche con la partecipazione del comune sia sui bandi sia per altre azioni. ed è buono l’impiego di volontari e della leva civica, l’equivalente regionale del servizio civile; inoltre Varese è stata tra le prime città ad adottare la “dote sport” per i ragazzi, un modo per aiutare la famiglie ma anche sovvenzionare, attraverso le rette incassate, le società del territorio. È importante lavorare per una sinergia pubblico privato per migliorare la condizione degli impianti, stiamo lavorando anche a quello anche se la nuova legge sugli appalti penalizza un po’ quest’area”.

Il candidato del centro destra Orrigoni, prima di intervenire per chiudere gli Stati generali dello sport, ha ascoltato i diversi interventi come stimolo a migliorare le già buone cose che Varese ha fatto in questi anni.
“Lo sport fa parte della vita di tutte le famiglie. Si pratica a tutte le età. Ha tanti aspetti che fanno riferimento ai nostri valori fondamentali: saper lavorare in squadra, spirito di sacrificio, meritocrazia. Dobbiamo lavorare per migliorare gli impianti, ma avere anche grande attenzione alle risorse umane. Dobbiamo aiutare le associazioni e le realtà sportive. Attraverso queste su aiutano anche le famiglie e nel nostro programma c’è grande attenzione a ciò, perché è importante mettere insieme la parte fisica e quella culturale”.

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