Bica vs Montonati, l'intervista "doppia"

Due sfidanti, una poltrona. I cittadini di Inarzo dovranno scegliere tra Giuseppe Bica e Fabrizio Montonati. Due candidati molto diversi tra di loro,  potremmo sintetizzare così: il primo rappresenta l’innovazione, il secondo la tradizione.

Per loro “un’intervista doppia”.

Giuseppe Bica: 56 anni, imprenditore, sposato, due figli che studiano e lavorano all’estero. La presentazione dei candidati e del programma sarà venerdì 13 maggio alle 21 nel giardino parrocchiale nella piazza della Chiesa ad Inarzo (o in caso di maltempo nel salone di via Vanetti).
Fabrizio Montonati: 48 anni, impiegato, due figli. Presentazione di candidati e programma sabato 21 maggio alle ore 21 nella palestra di via Patrioti.

Il vostro programma in pochi punti

Giuseppe Bica: “Al primo posto c’è la fusione con Cazzago e Bodio Lomnago. Non è un mistero che sia, e resti, il cuore del nostro programma. Siamo convinti che la fusione, e solo la fusione, quindi non l’unione, possa portare all’incrementazione dei servizi e alla riduzione dei costi di amministrazione del paese e quindi ad una riduzione delle tasse. A chi obietta che in questo modo perderemo la nostra identità rispondiamo che non è così: è l’unica strada percorribile per non spegnerci e morire.
Dobbiamo valorizzare il nostro territorio, fare promozione turistica, creare punti di aggregazione. Non sono parole e basta, noi abbiamo idee e progetti”.

Fabrizio Montonati: “La fusione con gli altri comuni è un grosso errore. Non porterà alcun beneficio ad Inarzo, che anzi sarà ulteriormente impoverita. La soluzione alla mancanza di servizi è stabilire convenzioni con le altre amministrazioni.  Possiamo aiutarci in questo modo e ognuno manterrà le proprie caratteristiche.
L’altro punto essenziale del nostro programma è la riduzione dell’Irpef che applicheremo per fasce: lo faremo tagliando lo stipendio del sindaco del 50 per cento, mentre vicesindaco, assessori e consiglieri rinunceranno totalmente ad ogni tipo di rimborso. Abbiamo calcolato di risparmiare in questo modo 15 mila euro l’anno, cifra che ci servirà per diminuire l’Irpef comunale almeno per la prima fascia”.

Quali gli interventi più urgenti? 

Fabrizio Montonati: “La sistemazione degli edifici pubblici ma anche la prosecuzione del marciapiede di via San Francesco fino al confine di Cazzago Brabbia con un nuovo impianto di illuminazione che garantisca maggiore sicurezza alle persone”

Giuseppe Bica: “Puntiamo ad avere una scuola primaria unificata che possa servire anche come centro sportivo, ludico e culturale, aperto a tutta la popolazione. Vogliamo potenziare lo stabile di via Patrioti, in modo che possa diventare punto di aggregazione. Punto di forza resta la realizzazione di un nuovo centro alla Riserva Palude Brabbia e l’allargameneto del parcheggio Monterosa”.

Inarzo non ha negozi e i servizi essenziali scarseggiano, o sono quasi assenti. Come pensate di risolvere il problema?

Giuseppe Bica: “La casetta dell’acqua e il distributore del pane sono state due soluzioni semplici ed efficaci. Ma certo non basta. Ci rendiamo conto che dobbiamo chiedere di più: pensiamo ad uno sportello bancomat o Postamat, visto che non ci sono banche e manca l’ufficio postale. Mentre andiamo davvero fieri del servizio prelievi ed infermieristico che abbiamo attivato durante la nostra amministrazione“.

Fabrizio Montonati: “La nostra idea è di incentivare il servizio trasporti per le persone anziane o in difficoltà: volontari potrebbero usare i mezzi del comune per accompagnare chi non può muoversi in posta, in farmacia, allo sportello bancario o dove occorre”.

Punti di forza e di debolezza dell’amministrazione uscente?

Fabrizio Montonati: “Dobbiamo riconoscere che il servizio prelievi è davvero molto utile. Il punto di debolezza non c’è dubbio: è questa idea della fusione con i comuni limitrofi”

Giuseppe Bica: “La nostra forza? La capacità di avere una visione e la nostra apertura alla gente: il mercato, i servizi sono tutte cose che abbiamo pensato per aiutare chi vive a Inarzo, in questo luogo che rischia di svuotarsi sempre di più di opportunità.
Abbiamo invece sbagliato ad allentare i controlli: la mancanza di un vigile urbano, che abbiamo tolto per mancanza di risorse ha dato la sensazione che nessuno facesse rispettare le regole. Non è così, ma provvederemo. Cercheremo poi un maggior confronto con i cittadini”.

Ultima domanda: Inarzo ha un asilo che molti paesi attorno invidiano e una tasso di natalità alto, in controtendenza rispetto al resto della Provincia. Cosa farete per i “vostri bambini”?

Giuseppe Bica: “L’idea di creare nuovi punti di aggregazione serve anche a questo. Il parco giochi che abbiamo appena inaugurato è molto apprezzato dalle mamme e dai bambini”

Fabrizio Montonati: “Come presidente della Pro Loco posso dire che abbiamo fatto molte iniziative con un occhio ai bambini. Andremo avanti a fare proposte di questo tipo. Certo, le risorse son quelle che sono, ma la soluzione l’abbiamo sempre trovata”

 

2 risposte a “Bica vs Montonati, l'intervista "doppia"

  1. marilena d'angelo

    vivo a inarzo da dieci anni e la proloco per i bambini garantisco che nn ha mai fatto nulla! i corsi di inglese, di ginnastica, i campi estivi e i summer camp, il doposcuola, la halloween walking sono sempre state organizzate da associazioni che con la proloco non hanno nulla a che vedere, anzi, so per certo che i “signori” della proloco hanno sempre ostacolato tutte queste iniziative, costringendo i primi anni a far spostare queste attività nei paesi limitrofi.

  2. Filippo Lucchini

    Allora chi organizza il Falò per i Bambini tutti gli anni a Natale con la distribuzione dei regali natalizi, chi ha organizzato la disostruzione pediatrica, chi si è impegnato per tenere aperto il Campetto giochi per i bambini, chi ha contribuito con una donazione ad abbellire il nuovo parco giochi, chi ha collaborato alle fiaccolate dei bambini/ giovani di Natale, chi ha prestato i tavoli proprio per il Summer camp che lei dice, solo per fare alcuni esempi, sarà un’altra associazione, mi sa, che si chiama Proloco ma non sarà la Proloco che si parla nell’articolo. Le attività che dice lei è vero sono state organizzate da un’altra associazione, associazione che lei presiede.
    Giusto per completezza.

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