Etichette "intelligenti" a tutela del Made in Italy

“Made in Italy: Economia, Lavoro, Impresa. Una opportunità per la nostra città”. È il titolo dell’incontro, organizzato dalle forze che sostengono il candidato di centrosinistra Gianluca Castiglioni, con cui Angelo Senaldi, Deputato del PD (primo firmatario e relatore della proposta di legge PD sul Made in Italy), Daniele Ferrè, presidente Coop Lombardia e Piero Sandroni, presidente Next Textx- Distretto Tessile Innovazione, hanno affrontato il tema della tutela del Made in Italy.

L’ evento, al bar Sempre Pronto in piazza San Giovanni, moderato dal giornalista Andrea Aliverti, in presenza di Castiglioni, ha sottolineato la necessità di “riportare al centro dell’attenzione il consumatore, informandolo, proteggendolo e facendo i suoi interessi economici”.

Con la proposta di legge sul Made in Italy l’obiettivo è offrire alle micro, piccole e medie imprese la possibilità di ottenere contributi se decidessero di applicare ai loro prodotti un’ etichetta “intelligente”, leggibile attraverso smartphone e tablet per contrastare la contraffazione e al tempo stesso garantire tracciabilità e autenticità (la proposta di legge prevede un finanziamento totale di 20 milioni di euro per sostenere le aziende che introdurranno la tracciabilità). In questo modo, in pochi secondi il consumatore potrà sapere come è stato realizzato il prodotto, da dove arriva la materia prima, dove è stato fabbricato e da chi.

“Il settore tessile è ancora molto attivo sul nostro territorio.– ha dichiarato il presidente Next Text Piero SandroniIn provincia di Varese ci sono ancora 1700 aziende tessili”. Secondo un’indagine dell’Associazione Tessile e Salute l’utilizzo di materiali tossici nella produzione di indumenti, che provoca dermatiti e malattie della pelle “proviene al 100% dai paesi asiatici”. Con la possibilità di “leggere” ciò che andremo ad indossare e/o a mangiare, non solo sarà tutelato il consumatore ma anche lo stesso produttore che, rendendo nota l’intera filiera di produzione, potrà “dimostrare che il prodotto italiano costa di più perché vale di più“. IMG_1412

Ad oggi, “le nostre zone sono la capacità di produrre, anche perché l’unico distretto tessile rimasto è quello di Busto Arsizio“- ha affermato l’onorevole Angelo Senaldi. “Non possiamo immaginare di essere un’area di turismo, dobbiamo puntare sulla produzione”. Secondo Senaldi il compito dell’amministrazione deve essere quello “sostenere l’insediamento delle realtà produttive, perché nasciamo come i primi in Italia a fare manifattura e dobbiamo continuare su questa strada”.

Daniele Ferrè, presidente Coop Lombardia (azienda presente ad Expo Milano 2015 nel distretto del cibo del futuro,una delle cinque aree tematiche presenti nel sito espositivo) ha illustrato le difficoltà riscontrate nell’esportazione di prodotti alimentari Made in Italy all’estero. “Riuscire ad esportare non da produttori è impossibile– ha dichiarato- perché in Italia esistono normative assurde a differenza di altri paesi, come Francia e Germania”. “Abbiamo potenzialità enormi, ma devono essere istituite norme che permettano a strutture di trading di esportare prodotti”.

 

Yelena Apebe

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