"Storia, sapori e bellezze naturali" il monito degli "Amici di Cuirone" ai candidati

Anche gli “Amici di Cuirone” guardano alle elezioni comunali di giugno facendo emergere quelli che sono gli scopi e i temi cari all’associazione costituita nel lontano 1987. Lo fanno ribadendo l’impegno sul territorio e una speranza che suona come un monito “minaccioso”: “troveremo ancora grandi promesse in tutti i programmi elettorali 2016 e a venire. Noi conserviamo memoria dei fatti”.

«Da tempo – spiega la presidente dell’associazione Miranda Baratelli Ostini – abbiamo costituito un laboratorio di studi sul territorio ed elaborato puntuali osservazioni ai piani di governo del territorio (PRG prima, PGT poi) delle amministrazioni che si sono succedute a Vergiate nell’arco di tre decenni. Si tratta di contributi che cammin facendo abbiamo messo a disposizione di chi opera sul territorio e in particolare di chi dovrebbe governarlo, nella convinzione che possano servire alla crescita di una cultura più attenta ai valori che danno identità e qualità ai luoghi. Le schede sulle tipologie edilizie sono pubbliche e scaricabili dal sito www.cuirone.net e sono anche allegate al PGT appena approvato»

L’Associazione ha curato in due occasioni la raccolta di segnalazioni per i “Luoghi del Cuore” dei censimenti FAI e nel 2012 Cuirone ha ottenuto il secondo posto in provincia di Varese tra i luoghi più segnalati e il nono posto a livello nazionale nella categoria borgo.

«Si tratta – spiega la presidente – di una grande opportunità, tanto più significativa dal momento che il binomio natura/cultura rappresenta un valore aggiunto, sia per la qualità della vita degli abitanti del territorio, che per lo sviluppo di un turismo consapevole e sostenibile. Per questa ragione da sempre chiediamo al Comune di Vergiate di tutelare edifici a torto ritenuti ‘minori’ e contesti particolari come ad esempio i cortili dei centri storici – quali possibili tasselli di un progetto nuovo, sostenibile e condivisibile».

«Segnaliamo  – dice – che nel territorio delle sole frazioni di Cuirone e di Cimbro, vi sono possibili percorsi culturali e di visita che comprendono: l’antico mulino della Colombera, l’antico forno a legna di via San Materno, l’antico forno di Cascina Torretta; le cascine rurali e i cassinott, le case costruite dai picaprea, la pesa pubblica, i lavatoi, i cortili; il monte san Giacomo, le sorgenti della Donda, il masso erratico della Carbonera; le cappellette campestri, la chiesa di San Materno, quella di San Gallo…per poi proseguire verso il lago, la palude Brabbia, il Bosco delle Capre, i Cromlech della Garzonera. Oppure, visitare le mostre che periodicamente ospitiamo allo Spazio Giorgio Ostini, ex laboratorio del fondatore degli Amici di Cuirone, ora archivio dell’associazione e spazio espositivo, piccolo ma apprezzato proprio perché ‘fuori porta’ e in un contesto che ha conservato la sua semplice bellezza. Ed ancora, gustare alcuni prodotti locali davvero a chilometro zero, come quelli che ci fa piacere far conoscere alla Festa del Pane, quest’anno alla sua IV edizione, patrocinata da Parco Ticino e Regione Lombardia. Quelli ‘Coltivati nelle Terre di Cuirone’ vengono presentati così non per un vezzo radical chic ma per una visione di ‘marketing territoriale’ – termine orrendo che purtroppo ha sostituito quello di ‘cultura del territorio’ – che non si limita alle cose da vedere, che vuole proporre il proprio luogo ai visitatori senza esserne sopraffatto e che perciò ritiene il turismo mordi e fuggi, sbagliato e deleterio. Certamente ne avremmo anche altre, di opportunità, se le aree libere e fertili… tornassero nella giusta considerazione di chi ci governa, per progettare un futuro del territorio che risparmi dal cemento e dall’asfalto il suolo rimasto. Purtroppo, la strada è ancora in salita e si fa fatica a far comprendere a chi ci amministra l’importanza dell’improcrastinabile tutela di beni comuni come il suolo e di quelli che hanno valore per la conservazione e il recupero d’identità e testimonianze della storia della comunità».

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